A beautiful mind
Titolo originale: A beautiful mind
USA: 2001. Regia
di: Ron Howard Genere: Drammatico Durata: 134'
Interpreti: Russell Crowe, Ed Harris, Jennifer Connelly, Christopher Plummer, Judd Hirsch, Josh Lucas, Adam Goldberg, Anthony Rapp, Austin Pendleton, Victor Steinbach, Josh Pais, Paul Bettany, Jason Gray Stanford, Vivien Cardone.
Sito web: www.abeautifulmind.com
Nelle sale dal: 2001
Voto: 9
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
Si racconta la vita del celebre matematico John Nash (Russell Crowe), dall'arrivo all'università di Princeton alla cerimonia che lo vide insignito del premio Nobel per l'economia.
Racconto biografico diretto alla perfezione dal regista Ron Howard, affermato artista il cui ruolo di Ricky Cunningham in "Happy Days" rimane un simpatico ma lontano ricordo. Qui fa sfoggio di tutta la sua abilità acquisita con gli anni per tracciare e approfondire il ritratto di un autentico genio, quel John Nash che rivoluzionò con le sue fondamentali teorie l'intera economia mondiale.
In pochi, però, conoscevano il suo lato oscuro, le gravi schizofrenie che lo colpirono fin dalla giovane età. Nel film tale patologia assume le forme più diverse, costituite da persone che in realtà esistono soltanto nella sua mente. A Russell Crowe il compito di dare volto e movenze ad una delle menti più brillanti e travagliate del nostro tempo. Jennifer Connelly si è meritata l'Oscar con il ruolo della moglie di Nash, una donna forte, determinata, in grado di sostenere il marito nonostante le difficoltà e i moltissimi momenti di sconforto.
I numeri rappresentano tutto il mondo del protagonista, la chiave di lettura per ogni cosa, quasi un'ossessione sempre presente, persino nei sentimenti più profondi.
Lo accompagnano delle allucinazioni che in un primo tempo compensano la sua solitudine, ma poi si radicano in lui senza posa, portandolo ad un accenno di follia che egli dovrà saper combattere e vincere non solo con la forza della mente, ma soprattutto con il cuore. Il premio Nobel suggella una vita che sembra un romanzo, perchè il John Nash che scrive le sue formule sulle finestre è un uomo dedito al suo lavoro, sognatore di gloria, che vuole approdare a quel finale momento, quell'epilogo in cui i suoi sforzi e le sue sofferenze, nonchè l'amore di sua moglie, vengono riconosciuti e immortalati.
La musica diviene espressione sonora della sua genialità, enfasi del dramma da lui vissuto, una stupenda melodia che commuove ed esalta le incredibili capacità umane.
Oltre al premio Oscar per la miglior attrice non protagonista, ne sono stati attribuiti altri tre per il miglior film, regia e sceneggiatura non originale, tutti ampiamente meritati.
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