A Single Man
Titolo originale: A Single Man
USA: 2009. Regia di: Tom Ford Genere: Drammatico Durata: 95'
Interpreti: Colin Firth, Julianne Moore, Nicholas Hoult, Matthew Goode, Jon Kortajarena, Paulette Lamori, Ryan Simpkins, Ginnifer Goodwin, Teddy Sears, Paul Butler [II], Aaron Sanders, Keri Lynn Pratt, Nicole Steinwedell, Ridge Canipe, Nicholas Beard, Brad Benedict, Jenna Gavigan, Brent Gorski, Adam Gray-Hayward, Marlene Martinez, Paul Butler, Lee Pace, Alicia Carr
Sito web ufficiale: www.asingleman.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 15/01/2010
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Elvia Puglisi
L'aggettivo ideale: Affascinante
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Elegantemente vestito, garbato, di classe e omosessuale. All’apice della crisi missilistica di cuba, in un’epoca dominata dalla paura paralizzante del nucleare, un uomo ama un altro uomo e vive lo strazio di una perdita che lo lascia improvvisamente ed irrimediabilmente solo.
Ma non prova timore o vergogna nel vivere la propria identità, anzi lo fa come se fosse “invisibile” agli occhi degli altri. Con freddezza e lucidità affronta la propria condizione, ama e soffre rimanendo comunque pacato, impeccabile e vestito di tutto punto.
George fa tutto sempre alla maniera che contraddistingue i gentleman inglesi: compostamente si trascina, pensa, riflette, agisce. Il viso congelato in un’espressione sofferente e statica, che raramente si concede al sorriso o al pianto.
Sospeso così, tra passato e futuro in un limbo senza luogo ne tempo. Il tormento lo dilania: ogni oggetto, ogni gesto, ogni ambiente accresce dolorosamente il lutto e lo rende insostenibile Il film inscena, nell’arco di una giornata, un’angoscia che consuma lentamente ed inesorabilmente la vita e la predispone all’attesa della morte, unico agognato momento di ricongiungimento con l’amore perduto..
L’esordio alla regia di Tom Ford, ex stilista per Gucci, è brillante: confeziona un film con la cura con cui crea i suoi abiti; lo stile, i colori, le forme sono eleganti e raffinate, la fotografia è impeccabile, le luci si accendono e si affievoliscono assecondando stati d’animo, momenti, ricordi. L’arredamento degli ambienti, gli abiti, gli oggetti e la stessa recitazione di Colin Firth, i suoi gesti composti e misurati e la mimica facciale immobile, fanno del film un piccolo gioiello di eleganza formale.
Ford adopera tutta la competenza acquisita nel suo campo, per dar forma, aspetto e colore, nella maniera più elegante possibile, al romanzo di Christopher Isherwood Un uomo solo. Allo stesso tempo ne rievoca le atmosfere.
Il forte potere fascinatorio delle immagini e la fredda patina laccata che le avvolge riescono tuttavia a non esaurirsi in uno sterile esercizio estetico facendo anzi trapelare sentimenti e drammi con una forza tale da coinvolgere lo spettatore empaticamente. La sensazione liberatoria che si prova alla fine è evidente: libero il personaggio, è libero anche lo spettatore.
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