Amazing Grace |
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Scritto da Dario Carta | |
giovedì 10 marzo 2011 | |
Amazing Grace
"Amazing Grace" è la storia raccontata con i tipici tratti oleosi del prodotto televisivo della BBC inglese,di William Wilberforce (Ioan Gruffudd),della sua salita al Parlamento e del suo impegno nel movimento abolizionista della schiavitù e in secondi termini dell'emancipazione degli schiavi in seno alla comunità dell'epoca. La battaglia consacrò il passaggio della legge alla Camera dei Comuni nel 1873,tre giorni prima della scomparsa di Wilberforce,che veniva sepolto a Westminster Abbey,lasciando alla storia inglese il segno di una profonda consapevolezza etica,sociale e politica,unita alla carità umana di chi volle cancellare dall'Inghilterra la colpa della tratta degli schiavi,preparando la via per l'abolizione del turpe mercato in ogni colonia dell'Impero. Con un ampolloso processo narrativo,mai privo di retorica ma mai neanche futile,semmai rallentato e a tratti faticoso,"Amazing Grace" si distende in un racconto che richiama i contorni dell"Uomo per tutte le stagioni" di Zinnemann nei contenuti etici e nella struttura che regge il film,quella della forza della Fede e del punto d'incontro fra questa e la determinazione nel riscattare un complesso sociale bisognoso di redenzone. Il racconto si dipana con una dialettica visiva retta da stilemi e moduli narrativi preformulati,enfatizzando una modalità descrittiva a tratti gonfia e rotonda,con al centro l'urgenza spirituale del protagonista,cui fanno da corollario personaggi troppo marginali e sfuggenti da privilegiare di consistenza caratteriale.Alla figura di Oloudah Equiano,ex schiavo divenuto scrittore e sostenitore della causa abilizionista,il musicista Youssoun' Dour non conferma i tratti della profondità umana che segue ad un doloroso processo di passaggio sociale e lo slancio è limitato.
Il
pastore John Newton (Albert Finney),capitano convertito di una nave da
trasporto di schiavi,verrà probabilmente solo ricordato per le parole
che scrisse per l'inno che dà il nome al film e l'emozione delle
immagini in chiusura è certamente più dono della melodia che
astutamente accompagna l'epilogo di un film inerte e
monocorde,piuttosto che alla pietà dei suoi protagonisti.
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