American Dreamz
Titolo originale: American Dreamz
USA: 2006. Regia di: Paul Weitz
Genere: Drammatico
Durata: 107'
Interpreti: Hugh Grant, Dennis Quaid, Mandy Moore, Marcia Gay Harden, Willem Dafoe, Noureen DeWulf, Chris Klein, Judy Greer
Sito web ufficiale: www.americandreamzmovie.com
Sito web italiano: www.americandreamz-ilfilm.it
Nelle sale
dal: 06/06/2006
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Graffiante
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Martin Tweed: egocentrico conduttore di American Dreamz, il più celebre reality USA, sta per iniziare la sua ennesima stagione alla conduzione del programma.
Per attirare sempre più audience decide di cercare una serie di concorrenti fra i più bizzarri e strani.
Un presidente USA in balia completa del suo segretario di stato.
Un egocentrico presentatore che desidera solamente accrescere la propria fama a scapito di concorrenti pronti a tutto pur di partecipare al suo reality. Un cinismo strisciante che non risparmia nessuno, questo è “American Dreamz” penultima prova registica di Paul Weitz, attualmente in sala con “Vi presento i nostri”, il quale pose quale unica condizione per la realizzazione del film l’imprescindibile presenza di Hugh Grant nel ruolo di Martin Tweed.
A quattro anni di distanza da "About a Boy - Un ragazzo" i fratelli Weitz tornano in scena e colpiscono ancora nel segno, confezionando una pellicola cinica e piena di satira politica e sociale, che non desidera risparmiare veramente nessuno; né le massime autorità politiche USA né i temuti terroristi Arabi, trattati per l’occasione alla stregua di un gruppo di appassionati di musical made in Broadway. In tal caso i due fratelli originari di New York si dividono i compiti di produttore e regista, lasciando dietro la macchina da presa il solo Paul, cui va riconosciuto il merito di aver creato una sceneggiatura originale capace di far sorridere lo spettatore in sala con un retrogusto decisamente amaro; un retrogusto dato dalla capacità del regista Newyorkese di fotografare in maniera fin troppo realistica la società occidentale.
La satira graffiante di American Dreamz non si ferma però al solo mondo dei reality difatti riesce a toccare sia il malcostume tutto occidentale di creare personaggi dal nulla, fornendo alla persona comune, nella maggior parte dei casi priva di talento, quel quarto d’ora di celebrità che Andy Warhol profetizzava già nei ’60; sia il mondo della politica, tracciando l’identikit di un presidente USA, un Dennis Quaid perfetto nel ruolo di stupido sempliciotto e disinformato, che proprio come i protagonisti di un reality è guidato mediante auricolare dal suo cinico segretario di stato; un Willem Dafoe, sempre molto contenuto ma al tempo stesso bravo nel farsi disprezzare con un sorriso amaro dipinto in faccia. In questo tourbillon di sentimenti negativi e portati all’estremo ben si adatta la caricatura, nemmeno troppo enfatizzata, di uno Hugh Grant che da quando ha preferito smettere di sembrare il bravo ragazzo della porta accanto è riuscito a essere sia un attore più credibile che, in questo caso specifico, in grado di veicolare al meglio il messaggio della pellicola, creando fra lui e Wally Defoe Sutter un parallelo fra due burattinai l’uno di un manipolo di inetti dalle belle speranze e l’altro di un inetto (o ingenuo) a capo della nazione più potente del mondo.
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