Awake - Anestesia cosciente
Titolo originale: Awake
USA: 2007. Regia di: Joby Harold Genere: Drammatico Durata: 84'
Interpreti: Jessica Alba, Hayden Christensen, Lena Olin, Terrence
Howard, Sam Robards, Steven Hinkle, Jennifer Pedersen, Poorna
Jagannathan, Court Young
Sito web: www.awakethemovie.com
Nelle sale dal: 14/11/2008
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Dario Carta
I titoli in apertura,annunciano che,dei milioni di pazienti che ogni anno vengono soggetti ad anestesia per interventi chirurgici,una piccola parte esperisce quella che in gergo tecnico viene definita "anestesia cosciente",cioè uno stato di veglia mentale nel corpo sedato dal medicinale anestetico.
Clayton Beresford Jr.,(Hayden Christensen),eredita dal padre defunto la proprietà di una imponente società finanziaria,che gestisce con l'ingombrante madre,(Lena Olin),in un rapporto conflittualmente edipico che vede lui gentile e portato ad un temperamento altruistico,lei dominatrice e possessiva,rivolta ad un morboso senso di protezione del rampollo.
Clay condivide un sentimento con la bella Sam,(Jessica Alba),ma il loro rapporto è tenuto nascosto per timore della reazione della madre di lui.
Ma Clay,al cuore,ha un altro problema,una grave patologia,che lo mette in lista di attesa per un trapianto,indispensabile per una possibile sopravvivenza futura,peraltro non assicurata dal suo caro amico,il medico e chirurgo Jack Harper (Terrece Howard).
Il giorno in cui Clay decide di forzare gli eventi e di annunciare alla madre la sua intenzione di sposare Sam,si presenta l'occasione per intervenire d'urgenza per la sostituzione di un cuore nuovo.
Un incipit tagliente,quasi estremo e,forse rivelatore,prepara il terreno allo sviluppo della narrazione,con una scabrosa descrizione dell'intervento cui Clay sta per essere sottoposto,anticipata in una prospettiva quasi sadica,con tutti i richiami a ciò che un uomo in procinto di una coatta sedazione possa paventare e temere.
Viene indotto ben presto il sentimento dominante del plot narrativo.
Non sembrano essere l'operazione in sè e le difficoltà tecniche insite nella pratica chirurgica,a trasmettere il sentore della paura,ma quanto anticipa e procede da questa, lo stato d'incoscienza forzata,fatta penetrare nelle viscere dell'uomo,come una violenza alla libera volontà,in una soppressione della viva coscienza.
E' una preparazione astuta,un'anticipazione inquietante e magnetica che trasfigura un intrigante sviluppo delle situazioni,figurando l'assopimento anestetico e la perdita del controllo conoscitivo,con tutte la paure e le incertezze che l'animo può derivare da una condizione di questo tipo.
E' suadente e quasi sospetto il dottor Harper,nell'elaborare all'amico Clay una descrizione fitta di particolari inquietanti e sconfortanti.
Peraltro stride e disturba il contrasto che si dibatte fra il timore e la paura di un destino oscuro sul lettino operatorio e la fredda determinazione da ostentare in una realtà lavorativa impietosa,cui si vede costretto a far fronte.
Un conflitto fra cuore e mente,come sottolinea Clay nel corso della trattativa con l'imprenditore giapponese:"...sarò debole di cuore,ma la mia testa funziona!".
Un'antitesi evidente anche nel rapporto fra madre e figlio,visto come un chiaro scontro fra una determinata logica deterministica e l'anelito ad un più ampio respiro esistenziale.
Sentimento e dovere,lavoro e diritto ad una dimensione affettiva,si agitano convulsamente nel ragazzo in bilico tra le realtà che egli vive in dolorosa ansia.
Questi aspetti polarmente opposti che si dibattono configurando la prima porzione di film,disegnano un presagio di quello che è il core della narrazione,ove si racconta di un uomo che avverte venire meno una dimensione del suo essere ,assopita ma viva e sensibile,in un conflitto fra carne e coscienza,come un corpo che dorme senza trovare riposo.
Questo incipit,trova spazio nella sfera d'interesse dello spettatore,incuriosito ed attratto dallo sviluppo di una vicenda non nuova ma confezionata con discreta attualità.
Ma al momento dell'intervento,il congegno si fa complesso,la trama si articola in una dimensione più intrigante ed i fatti scandiscono un ritmo differente.
Si intrecciano una tresca,una realtà visionaria,un distacco corporeo,tradimenti ed una conduzione allucinata di un evento dalle mille implicazioni,sorprendentemente tragiche.
"Awake" è uno psico - thriller ospedaliero che procede da una buona idea,con passo sostenuto,mescolando ingredienti che danno al prodotto un sapore di benvenuta originalità.
Nulla è nuovo,nella denuncia del lato oscuro della sanità,("Coma profondo"),ma il racconto armonizza con discrezione la dimensione noir con un certo aspetto esoterico,perdendo il passo in certi accenni a profili abusati,("Ghost"),o in estenuanti riflessioni psico - oniriche e trascendenti trasposizioni temporali.
Il neo scrittore regista Joby Harold debutta in "Awake" con un film concepito sul dolore,inteso a condurre il pubblico all'interno della coscienza di un uomo nello stato di sperimentazione di una sofferenza che non può essere espressa.
Christensen,Jessica Alba,Lena Olin e l'ottimo Terrence Howard recitano sul palcoscenico di un film godibile ma modesto,destinato all'uso domestico,che ben conosce gli scaffali dai quali proviene ed ai quali è destinato.
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