Ben Hur
Titolo
originale: Ben Hur a tale of Christ
USA: 1959. Regia di: William Wyler Genere: Drammatico Durata: 212'
Interpreti: Charlton Heston, Jack Hawkins, Haya Harareet, Stephen Boyd, Hugh Griffith, Giuliano Gemma, Martha Scott, Cathy O'Donnell, Sam Jaffe, Finlay Currie, Frank Thring, Terence Longdon, George Relph, André Morell, Adi Berber, Marina Berti.
Sito web:
Nelle sale dal:
1959
Voto: 9,5
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
Giudea, 30 d.C. Il principe Ben Hur (Charton Heston) riceve la visita del suo caro amico Messala, divenuto tribuno di Roma. Quando quest'ultimo gli chiede di aiutarlo a sedare le continue rivolte del popolo giudeo, Ben Hur si oppone.
Per tutta risposta viene arrestato insieme alla madre e alla sorella. Lui finirà alle galee come schiavo mentre loro verranno rinchiuse in prigione. Durante una battaglia salva la vita a un console romano, che lo adotterà come figlio e lo condurrà a Roma con tutti gli onori. Ben Hur si prepara a vendicarsi.
Questo film, girato in più di un anno, vanta l'impiego di oltre 100.000 comparse e una regia perfetta, un successo mondiale che vinse nel 1959 la bellezza di 11 oscar, tra i quali miglior film, regia, colonna sonora, scenografia e fotografia, per citarne solo alcuni. Si tratta quindi di un kolossal a dir poco fenomenale.
La vicenda di Ben Hur si svolge negli anni della predicazione e passione di Gesù, non a caso il film reca il sottotitolo "Una storia di Cristo", a voler indicare proprio quell'evento che segnò la storia di un' intera religione. Infatti il protagonista incontra Gesù poco prima di imbarcarsi nelle galee e tale scena deve necessariamente essere posta all'attenzione con un commento particolare.
Ben Hur è stato incolpato dell'attentato al governatore da Messala e destinato alle galee. La scena si apre con l'inquadratura dell'interno di una casa, dove un falegname cessa il suo lavoro al sopraggiungere degli schiavi incatenati l'uno all'altro, che si possono scorgere dalla piccola finestra.
Wyler ci mostra degli uomini affaticati e piegati dalla sete, provati dalla lunga marcia e dal caldo opprimente. I soldati a cavallo ordinano che prima vengano abbeverati i loro destieri, dopodichè si passa agli schiavi. Tutti si dissetano, ma a Ben Hur non è permesso ed egli, in preda allo sconforto, si accascia a terra senza forza, pregando Dio di aiutarlo. In quel preciso istante entra nell'inquadratura il falegname, che intuiamo essere Gesù, il quale con grazia ed estrema dolcezza si china a rinfrescare la testa di Ben Hur con dell'acqua e lo fa bere accarezzandolo. Judah alza più volte lo sguardo verso il viso di Cristo, ringraziando senza parole il suo Salvatore. Nel mentre una guardia si accorge del fatto e intima a Gesù di smettere, ignorato. Il soldato si avvicina minaccioso con la frusta ma Gesù, alzandosi in piedi, volge lo sguardo al romano, che si ferma e rimane attonito. Wyler non fa mai vedere il viso del figlio di Dio, è lo spettatore che immagina i tratti e indaga nelle reazioni di Ben Hur e del soldato nel vederlo. Judah finisce di dissetarsi e sul suo volto torna il sorriso, quello della speranza.
Prima di rialzarsi tocca la mano di Colui che lo ha aiutato in segno di riconoscenza, poi si rimette in marcia con gli altri compagni. Nella scena segnalo anche la curiosa presenza di un'attore italiano, Lando Buzzanca, in qualità di comparsa. Sul finire del film è invece Ben Hur a dare dell'acqua a Gesù mentre procede sofferente verso il Golgota. Questi due momenti risultano a mio avviso estremamente significativi e persino commoventi. Il motivo primario di tutta la vicenda sta proprio nell'incontro simbolico fra Ben Hur e il Messia, fondamento di un credo destinato a consolidarsi nell'esistenza del protagonista, messo alla prova da numerose sofferenze. Ma considerando altri aspetti, il film si svolge lungo un percorso assai tortuoso e mai definitivo, tant'è che la vicenda sembra non trovare mai un epilogo.
La spettacolare corsa delle bighe, che ha incluso il sacrificio di molti cavalli utilizzati, conclude soltanto una parte della storia, quello che accade dopo è molto più importante. Il duello a distanza fra Ben Hur e Messalla diviene estenuante, prolisso e pregno di un odio in contrapposizione alla loro antica e fraterna amicizia, si tratta di un amaro e doloroso conflitto che si concretizza nel circo con inaudita veemenza. Come detto, la corsa conclude soltanto una parte della vicenda e ne apre un'altra contenutisticamente più fitta e complicata.
Il protagonista assiste al processo di Gesù e poi gli offre dell'acqua durante la sua salita al Golgota: è una testimonianza di fede che originerà un vero e proprio miracolo. Charton Heston rappresentava allora l'attore per eccellenza, con una presenza possente e grandi interpretazioni che ne fecero un divo di assoluto prestigio.
"Ben Hur" è una storia epica, dalla forte connotazione religiosa, straordinario capolavoro scritto, diretto ed interpretato con assoluta perfezione.
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