Creature del cielo
Titolo originale: Heavenly Creatures
Nuova Zelanda: 1994 Regia di: Peter Jackson Genere: Drammatico Durata: 99'
Interpreti: Melanie Lynskey, Clive Merrison, Simon O'Connor, Sarah Peirse, Diana Kent, Kate Winslet
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Voto: 7
Trailer
Recensione di: Roberto Ostuni
Peter Jackson, alla quinta esperienza dietro la macchina da presa, porta sullo schermo una storia liberamente ispirata alla biografia di Juliet Hulme, prolifica scrittrice di gialli sotto lo pseudonimo di Anne Perry.
Il film è ambientato nel 1953 in Nuova Zelanda, terra natale del regista, e racconta l’incontro, con la conseguente nascita di un’amicizia, tra la quattordicenne Pauline Parker, emarginata ragazzotta di campagna, e Juliet Hulme, al contrario estroversa e di origini inglesi.
È senza dubbio il rapporto tra le due ragazze il nucleo centrale della pellicola: le due cominciano a frequentarsi assiduamente, e quasi senza rendersene conto, iniziano a covare l’una verso l’altra un sentimento molto forte, che potrebbe trascendere la mera amicizia. L’arte è al centro del loro toccante e morboso rapporto: la musica, la letteratura, la scultura, la poesia, tutte incarnate nel romanzo che scrivono a quattro mani, e nel quale si rifugiano nei momenti di sconforto, diventandone a tutti gli effetti le protagoniste.
Questa realtà posticcia ed illusoria le porterà ad allontanarsi dal mondo in cui vivono e dalle persone che lo abitano, rivedendo in queste, soltanto le proiezioni dei personaggi della loro malata fantasia. Jackson si dimostra molto attento ad indagare nel profondo la relazione tra le due protagoniste: una relazione che muta nel corso del film in una simbiosi assoluta, due vite che diventano una sola, non potendo più l’una fare a meno dell’altra.
Il tutto viene condito da una colonna sonora formata quasi esclusivamente da musica lirica (spesso in italiano), la prima passione comune delle due ragazze. Interessanti le prove delle due giovanissime attrici: la Lynskey, perfetta anche fisicamente per la parte della “disturbata” Pauline, e Kate Winslet, anch’ella al debutto come attrice cinematografica, che rivela già a soli diciannove anni le ottime doti da attrice dimostrate poi negli anni a seguire.
Una fiaba dai toni drammatici la storia di Pauline e Juliet, che già nel 1971 aveva ispirato una pellicola francese Mais ne nous délivrez pas du mal; una favola in cui gioia dolore, passione e morte, si fondono inequivocabilmente e tragicamente nella vita di due quattordicenni dalla psiche instabile e tormentata.
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