Scritto da Giancarlo Zappoli
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domenica 27 luglio 2008 |
Grace is gone
Titolo originale: Grace is gone
USA: 2007 Regia di: James C. Strouse Genere: Drammatico Durata: 85'
Interpreti: John Cusack, Alessandro Nivola, Mary Kay Place, Doug Dearth, Gracie Bednarczyk, Nathan Adloff, Michael Thomas Dunn, Brian Patrick Farrell, Andrea Frisby, Shèlan O'Keefe, Zach Gray, Suzanne Lang
Sito web: www.graceisgone-themovie.com
Nelle sale dal: 01/08/2008
Voto: 7
Recensione di: Giancarlo Zappoli
Stanley Phillips ha un lavoro e due figlie: Heidi di 12 anni e Dawn di 8. Stanley avrebbe voluto servire il suo Paese partendo per l'Iraq ma un difetto fisico glielo ha impedito. Così si occupa delle bambine mentre è sua moglie Grace ad essere impegnata sul fronte. Finché un giorno, mentre le figlie sono a scuola, arriva la notizia: Grace è stata uccisa. Stanley è sconvolto e inizialmente non sa come reagire. Poi decide di non sottoporre subito Heidi e Dawn allo choc. Le porterà in Florida a un grande Parco Giochi. Nel viaggio si fermeranno anche a far visita allo zio. Prima o poi la dolorosa verità dovrà essere partecipata ma ora è troppo presto. Stanley non ce la fa e si costringe a tenere il dolore dentro. Con immensa fatica.
Nel 1987 un film di un maestro del Cinema, Francis Ford Coppola, ci costrinse a guardare il Vietnam con lo sguardo di chi credeva in quella guerra e soffriva nel vedere tanti giovani mandati allo sbaraglio. Il film era Giardini di pietra. Oggi che gli Stati Uniti si sono impantanati in un Vietnam mediorientale ci porta ad osservare il mondo con gli occhi di qualcuno che vorrebbe 'essere là'. Possiamo non essere d'accordo (come il fratello liberal) ma entrare nell'animo di chi sostiene ragioni diverse dalle nostre è spesso un esercizio proficuo. Se poi a sostenere il ruolo c'è John Cusack l'esito è assicurato.
Se nel cinema bellico classico erano le mogli o le madri (perfettamente omaggiate nella breve ma ormai 'classica' sequenza di Salvate il soldato Ryan) che aprivano la porta agli ufficiali che portavano la notizia della morte del soldato, oggi la situazione può essere rovesciata. Nella sofferenza 'on the road' di un padre che non sa come dire alle proprie figlie che la madre non tornerà se non in una bara avvolta dalla bandiera (mista al senso di colpa per non essersi trovato lui al suo posto) è insita una vasta gamma di espressioni che solo un grande attore può riuscire a trovare. Cusack lo è e riesce a conferire a Stanley una grande umanità che non ne fa il fanatico guerrafondaio ma, molto più semplicemente, un uomo e un padre carico di dolore e di amore per le proprie figlie.
Grace Is Gone è un piccolo film da vedere. Senza temere la commozione.
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