Il dubbio
Titolo originale: Doubt
USA: 2008. Regia di: John Patrick Shanley Genere: Drammatico Durata: 104'
Interpreti: Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola
Davis, Alice Drummond, Lloyd Clay Brown, Carrie Preston, Joseph Foster,
Bridget Megan Clark, Audrie J. Neenan, Susan Blommaert
Sito web: www.doubt-themovie.com
Nelle sale dal: 30/01/2009
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Dario Carta
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1964,Bronx,New York.
La scuola cattolica di St. Nicholas è retta da Padre Flynn (Philip Seymour Hoffman),,sacerdote progressista,felice di accogliere i rinnovamenti portati dal Concilio Vaticano Secondo e da Sorella Aloysius,(Meryl Streep),preside rigida e severa,ancorata ad una situazione preconciliare e poco disposta a scendere a compromessi con le realtà della nuova epoca.
Per nulla aperta alla possibilità di un dialogo,Sorella Aloysius nutre forti sospetti su Padre Flynn e sulle sue manifestazioni di eccessivo riguardo nei confronti del giovane allievo di colore Donald Miller,primo studente nero ad essere accettato nella scuola.
Pur senza alcuna prova,la suora indice una crociata personale diretta ad allontanare il sacerdote dalla scuola ed il clima nel Collegio si accende di tensione.
"Il dubbio è un'opera complessa che celebra l'incertezza e pone l'accento sulla consapevolezza di non poter raggiungere una condizione di sicurezza sui diversi aspetti che si compongono a formare questa storia inserita in un ambiente religioso.in un'epoca di forte fermento nei movimenti dei diritti civili e di radicali cambiamenti sociali ed ecclesiastici.
Il Concilio Vaticano Secondo,iniziato nel 1962 per iniziativa di Papa Giovanni XXXIII,il "Papa buono",porta con sè forti venti di rinnovamento spirituale e la Chiesa,ogni Chiesa,riunita sotto l' unico segno di Gesù Cristo,è uniformata dalla comune volontà di trovare una riforma e portare il Vangelo alle genti con un approccio più coerente con l'evolversi dei tempi.
Il vento del cambiamento,(qui è evidenziato l'aspetto religioso),è il vento che nelle scene in apertura spazza il fogliame secco sparso nelle strade del quartiere del Bronx una domenica mattina,immerso nell'atmosfera uggiosa di un autunno avanzato.
La città si sveglia e i fedeli si recano alla Messa presieduta da Padre Brendan Flynn nella parrocchia di St. Nicholas e si mettono all'ascolto dell'omelia.
Nel corso della sua predica il carismatico sacerdote fa perno sul concetto di "dubbio",evidenziando,però,una sorta di aspetto positivo,("il dubbio è un legame tanto forte e rassicurante quanto la certezza.Anche se vi sentite perduti,voi non siete mai soli...").
Il regista non perde tempo a mettere in risalto due aspetti:la tematica centrale del film - il dubbio - e l'intrepazione soggettiva di chi ne parla,Padre Brendan,di cui viene subito brevemente tratteggiato il carattere positivo ed aperto.
Al contrario,le successive sequenze che introducono Sorella Aloysius la presentano come persona rigida e chiusa in un atteggiamento intransigente che non lascia spazio ad introspezioni o indagini interiori.
Sorella Aloysius è barricata nelle sue posizioni arcaiche polarmente opposte a quelle del suo "superiore" Padre Flynn e a sua volta asserragliata nel dubbio/timore che le parole del sacerdote,secondo lei farneticanti ipocrisie, possano scavarsi uno spiraglio nell'animo dei presenti.
Poche immagini e,come in un dramma teatrale,entra in scena la terza figura emblematica del film.
Sorella James è solare,sorridente,amica dei ragazzi,con i quali lavora,ma ha anche un generoso rapporto di colloqualità.
Apparentemente Sorella James sembra appartenere alla stessa natura che caratterizza la formazione di Padre Flynn,ma gli sviluppi dimostreranno come questo personaggio sia posto a fulcro della leva che ha in Padre Flynn e Sorella Aloysius i due punti di forza opposti.
Sorella James rappresenta lo spettatore,che cerca di interpretare le posizioni estremizzate dei due protagonisti,oscillando in una condizione di insicurezza di cui tutta la narrazione è imbevuta.
Sorella James è aperta ad un rapporto affettuoso con i giovani del Collegio,pur nella sua fermezza di insegnante e partecipa al cambiamento che la Chiesa Cattolica sta portando in sè,ma nello stesso tempo condivide con Sorella Aloysius le preoccupazioni su Padre Flynn a proposito delle attenzioni di cui è sospettato nei confronti del ragazziono di colore.
Alle parole di Padre Brendan - "il mastino è affamato" - rivolte a Sorella James e riferite a Sorella Aloysius,il quadro caratteriale dei tre protagonisti è completo,a pochi minuti dai titoli di testa.
Per tutta la durata del film si alternano fatti ed avvenimenti che ritraggono i due protagonisti nelle rispettive prospettive.
Quella di Sorella Aloysius è splendidamente dipinta nell'episodio della cena con le consorelle,una cena silenziosa e mesta,ove è assente l'allegria del desco e la gioiosa condivisione di una stessa tavola.
Al contrario,emerge ancora la ferrea autorevolezza della preside,che,richiamando l'attenzione delle consorelle con l'uso di un campanello - lo stesso in uso per chiamare gli inservienti - interrompe il pasto per intavolare una conversazione e si fa unico soggetto per introdurre l'argomento,quella stessa incertezza che regna nell'aria,il dubbio,sublimato in ogni sequenza del film,il dubbio nel sermone iniziale,il dubbio della preside su Padre Flynn,l'insicurezza che la stessa Sorella Aloysius insinua nelle consorelle,ventilando il sospetto verso "il suo superiore".
Si tratta di un concetto allargato di ambiguità,che traduce meglio il titolo originale "Doubt",generalizzato all'idea globale di dubbio,senza confinarlo ad uno specifico caso,quello riferito al sacerdote,come allude il titolo italiano.
Tutto il film,fino al violento scontro finale,si snoda con questa scansione di episodi alternati,destinati a far apparire in filigrana la diversità delle due prospettive.
Entrambi i protagonisti hanno a cuore l'educazione e l'insegnamento,ma la via è diversa e la frattura si fa sempre più profonda.
L'abbigliamento stesso delle suore,la cuffia che limita la visuale,le ampie ed ingombranti tuniche,mettono in risalto un concetto di visione angusta,quasi un impaccio ad un movimento più ampio e libero,un respiro nuovo portato dalla nascente epoca e dai suoi cambiamenti.
Sorella Aloysius sembra restìa ad accettare il vento dello Spirito,il rinnovamento culturale,liturgico ma anche sociale e civile.
L'impietosa visione che la donna ha del mondo la porta a rinnegare ogni aspetto generoso e positivo della realtà,che essa rifiuta,prendendo a calci i rami secchi senza oramai più vita,strappati alle piante dal vento delle novità.
L'associazione fra questi concetti la fa gridare che "il mondo va in pezzi"e che "anche il vento sta cambiando".
Nulla viene svelato nel film.
Non viene messa in luce una verità,ne' smascherata una menzogna.
Il dubbio è il meccanismo che muove tutta la storia e lo spettatore osserva come si muovono gli ingranaggi dell'intero racconto e trarrà la propria personele conclusione.
Non ci sono persone buone o cattive;i fatti sono narrati in tono neutrale.
Ci sono due persone che si affrontano in un complesso dramma umano scoprendo in sè stessi e nell'altro quanto di più sorprendente - il dubbio - possano essersi aspettati.
Quello che il regista e sceneggiatore John Patrick Shanley ha ambientato in una scuola religiosa,può essere inserito in ogni luogo,classe o ceto o realtà sociale,perchè la sfida di cui il regista ha voluto parlare,la capacità di rivedere sè stessi non ha confini e può esere allargata ad ogni condizione umana.
L'urlo finale di Sorella Aloysius rivela l'unica certezza che la solleva da una colpa autoinflittasi,condannandosi da sola all'inferno,pur di smascherare Padre Flynn :la pena di scoprire che anch'essa nasconde in sè il tarlo dell'incertezza.
Film fitto di indizi e ricco di spunti di riflessione,dove ogni parola ed ogni frase ha un suo significato ed una sua precisa collocazione.
Ogni cosa è al suo posto,in perfetto costrutto da pièce teatrale mirabilmente trasposta sul grande schermo in una narrazione fluida,avvincente ed in un perfetto crescendo,fino allo stupefacente climax finale.
Sguardi e mimiche da cinema d'altri tempi.
La Streep,chiusa nella cuffia è al suo meglio,in quel suo continuo gioco d'occhi, di labbra distorte e movenze ridotte al minimo,per far parlare l'espressione e il viso ed il frecciare delle occhiate che arricchiscono la pellicola di quei valori di cui chi ama il cinema di oggi e di sempre,ha tanta nostalgia.
Da vedere e rivedere,per comprendere ogni volta qualcosa in più.
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