Il solista
Titolo originale: The Soloist
USA, Francia: 2009. Regia di: Joe Wright
Genere: Drammatico
Durata: 117'
Interpreti: Robert Downey Jr., Catherine Keener, Jamie Foxx, Stephen Root, Robyn Jean Springer, Tom Hollander, Lisa Gay Hamilton, Angela Featherstone, Justin Martin, Rachael Harris, Marissa Ghavami, Justin Rodgers Hall, Nelsan Ellis, Matt Besser, Wayne Lopez, Troy Blendell, Aurelius DiBarsanti, David Jean Thomas, Ilia Volok, Maggie Wagner
Sito web ufficiale: www.soloistmovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale
dal: 23/07/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Scrutativo
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Capita sempre più di frequente che i produttori hollywoodiani guardino al di là dell’oceano e degli stessi Stati Uniti per scegliere un regista adatto a mettere in cantiere il proprio progetto.
Questo è il caso di Joe Wright che, dopo l’ottimo consenso ricevuto per “Orgoglio e pregiudizio” ed “Espiazione”, dirige il suo primo film americano. Il solista è un film che scava nella storia come nell’animo dei suoi personaggi, e Wright si sa muovere molto bene in questa situazione.
Steve Lopez è un giornalista in cerca di una storia che possa interessare i suoi lettori. Un giorno conosce un senza tetto fuori dall’ordinario, si tratta di Nathaniel Ayers che suona il violino, al quale mancano però alcune corde. Lopez apprezza la sua musica e viene a sapere proprio dall’uomo che ha studiato alla Julliard, la scuola di musica più prestigiosa degli Stati Uniti. Capisce subito che ci può essere dietro una storia interessante, così prende informazioni su Nathaniel, iniziando a trascorrere molto tempo con lui. I due diventano amici e l’amore per la musica li lega maggiormente. Steve comprende che Nathaniel è una persona con dei problemi e cerca in vari modi di aiutarlo, lo convince a recarsi alla Lamb Community per poter suonare il violoncello, che una lettrice gli ha inviato, poi a risiedere in un appartamento per prendere lezioni di musica e riprendere a coltivare il suo straordinario talento da dove si era interrotto. Le situazioni, anche se con qualche difficoltà, sembrano volgersi al meglio, fino a quando Lopez non suggerisce di aiutare Nathaniel inserendolo in un programma ospedaliero.
Il film è tratto da una storia vera, il giornalista del Los Angeles Times Steve Lopez ha racchiuso la storia dell’amicizia tra lui e Nathaniel Ayers in un libro pubblicato nel 2008 negli Stati Uniti (in Italia è edito dalla Rizzoli).
Molte sono le tematiche espresse nel film, e Wright ha utilizzato delle soluzioni poetiche per raccontare le emozioni dei due protagonisti. La musica ha un’importanza fondamentale e ricopre un ruolo di primo piano. La prima volta che Nathaniel riceve il violoncello dalle mani di Steve e si mette a suonare, la macchina da presa vola verso l’alto, raggiungendo il cielo, proprio come l’animo dei due uomini che, l’uno mentre suona e l’altro mentre ascolta, si sentono leggiadri come gli uccelli, inquadrati, che sorvolano la città. E questa non è l’unica sequenza in cui la musica riesce a far trascendere, anche, allo spettatore un'altra dimensione.
La musica è vita e la vita è formata da una miriade di colori, quando Nathaniel ascolta l’orchestra, chiude gli occhi e ciò che vede sono i colori che la musica sprigiona. Un senso di pace pervade i momenti in cui la musica danza.
Un tema importante è il potere che la musica ha sulle persone. Il potere di unire, di aggregare e diventare amici, come succede ai due protagonisti. È la musica che fa scattare la molla.
Un punto focale, ad essa collegato, che Wright e la sceneggiatrice Susannah Grant hanno voluto evidenziare è la trasformazione che queste due persone subiscono grazie alla loro amicizia. Inizialmente per Lopez è una missione aiutare Nathaniel e il suo talento a venir fuori, nuovamente, col tempo comprende che non si possono forzare le persone a fare ciò che non vogliono, essergli amico è ciò che più conta.
La solitudine è una tematica che accomuna entrambi. Steve, in modo diverso, è un solista come Nathaniel, le sue relazioni personali sono strettamente lavorative, lavora insieme con la sua ex, non badando a ciò che lei prova ancora per lui.
La voglia di rimanere ancora in sella nel suo lavoro lo assorbe totalmente. Sia Steve che Nathaniel sono una sorta di osservatori alienati dal mondo in cui vivono, si sono volutamente isolati dalla società e hanno congelato le loro emozioni. Il loro incontro cambierà tutto.
Il regista cerca di andare a fondo nella storia di entrambi i personaggi, catturandone il loro lato più nascosto.
Steve scava nella storia di un senza tetto e contemporaneamente cerca il senso di cosa sia la vita in generale.
Un aspetto che Wright ha voluto inserire e curare con particolare interesse è stata l’ambientazione del film.
Ha voluto mostrare una faccia di Los Angeles semisconosciuta al cinema, il quartiere degradato di Skid Low, a pochi passi dal centro benestante della città. Ha voluto coinvolgere, come comparse, le persone che vivono realmente nel quartiere, soprattutto quelle della Lamb Community, per infondere quel senso di veridicità che il film doveva rispecchiare.
Solo alcuni aspetti sono stati cambiati rispetto ai fatti, Steve Lopez è sposato felicemente e Nathaniel Ayers ha due sorelle, per renderli cinematograficamente funzionali.
La scelta degli attori è stata azzeccata, Jamie Foxx (Nathaniel Ayers) e Robert Downey Jr (Steve Lopez) hanno saputo infondere autenticità ai rispettivi personaggi, senza forzare la mano.
Il solista è un film coinvolgente, e quando le parole lasciano spazio alla musica, la magia è completa.
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