Io non ci casco
Titolo originale: Io non ci casco
Italia: 2008. Regia di: Pasquale Falcone Genere: Drammatico Durata: 105'
Interpreti: Maria Grazia Cucinotta, Ornella Muti, Alessandro Haber, Maurizio Casagrande, Rosaria De Cicco, Antonio Stornaiolo, Claudio Coccoluto
Sito web: www.iononcicasco.it
Nelle sale dal: 05/12/2008
Voto: 6
Trailer
Recensione di: Marianna Cappi
Marco sta per compiere diciotto anni, frequenta il liceo classico e ha in mente di organizzare una festa di fine anno con il suo idolo, il dj Claudio Coccoluto.
Un giorno, uscendo da scuola in motorino senza allacciare il casco, si scontra violentemente con un'automobile e finisce in coma profondo.
Con il permesso del primario dell'ospedale, la sua stanza diventa il confessionale dei genitori e degli amici che, in compagnia della morte, cominciano a vivere davvero.
Il regista Pasquale Falcone viene dalla commedia e da lì si porta la capacità di scolpire i personaggi con una pennellata, e viene dal teatro, che gli ha insegnato a non fare sconti sulla recitazione.
Abbaglia, in questo piccolo film dal titolo un poco macabro, il calibro degli attori tutti, dalla coppia Falcone-Rosaria De Cicco, al "dottor" Maurizio Casagrande, a molti dei dodici giovani interpreti. Sfigura, a questo punto, Claudio Coccoluto, non attore, al quale viene rivolta la più ardua delle richieste, quella di interpretare se stesso.
La situazione drammatica che il regista imposta nei primi minuti di film alza immediatamente la temperatura emotiva del racconto, conferendo ad ogni scena una gradita necessità. Nonostante un soggetto a rischio di tesi e un contesto –quello liceale- che parla meglio a se stesso che a qualunque altro pubblico, la forza di Io non casco è nella sensazione di improvvisazione in atto che trasmette e che, lungi dall'essere sinonimo di estemporaneità o punto di partenza, è indubbiamente fresco e riuscito punto di arrivo del lavoro di direzione degli attori.
Solo questo, insieme ad una fotografia del mondo giovanile che nega lo stereotipo del ragazzo solitario e problematico per mostrare invece una solida organizzazione a rete, favorita dalle nuove tecnologie, strappa la pellicola alla collocazione nello scaffale dei prodotti per la televisione, con i quali condivide il soggetto attira-dibattito (eutanasia, sicurezza sulle strade, gravidanza indesiderata e chi più ne ha più ne metta) e l'uso della guest-star. Io non casco è un film e si fa guardare, ma il cinema è un'altra cosa.
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