Io non ho paura
Titolo originale: Io non ho paura
Italia: 2003. Regia di: Gabriele Salvatores
Genere: Drammatico
Durata: 95'
Interpreti: Diego Abatantuono, Dino Abbrescia, Aitana Sánchez-Gijón, Giuseppe Cristiano, Mattia Di Pierro
Sito web:
Nelle sale
dal: 12/03/2003
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Francesco Manca
L'aggettivo ideale:
Emozionante
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Indubbiamente il miglior film di Gabriele Salvatores, che traendo spunto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, realizza un‘opera emozionante e struggente, compatta ed impeccabile nella forma e per nulla dispersiva nella scrittura.
Al centro di essa, vi è la storia di un rapimento, ma prima ancora vi è la storia di Michele, un ragazzino come tanti altri, che passa le sue giornate a giocare con gli amici e la sorellina scorazzando negli sconfinati campi di grano. Il destino vuole che Michele scopra che all’interno di un profondo fosso scavato per terra ci sia un suo coetaneo tenuto prigioniero niente meno che da suo padre e dai suoi soci in attesa di un riscatto. Tra i due nasce una forte amicizia, e Michele farà tutto il possibile affinché il suo nuovo amico riesca a salvarsi e a tornare dalla sua famiglia.
Alla sua undicesima prova registica, Salvatores conferma di essere un Autore con la maiuscola, affrontando un tema difficile con decisione e con la giusta fermezza, evitando tutti i cliché e i facili moralismi che ne sarebbero potuti derivare e dimostrando inoltre di saper applicare a storie di forte intensità drammatica come questa il suo notevole virtuosismo già manifestato, anche se non pienamente condiviso, con il precedente “Amnèsia”, cogliendo in pieno con la macchina da presa le emozioni di tutti i personaggi e concedendo il giusto tempo alla spettacolarità. Grande importanza non è infatti dedicata soltanto agli attori ma anche al reparto tecnico dove possiamo ammirare, in particolar modo, una fotografia pirotecnica ad opera di Italo Petriccione.
Straordinari anche tutti gli attori che sono indubbiamente uno dei punti forti della pellicola, a cominciare dai giovanissimi protagonisti, Giuseppe Cristiano e Mattia Di Pierro, a quali va dato merito di aver fornito al film un’immensa naturalezza e un’invidiabile genuinità che altri attori maggiormente esperti non sarebbero riusciti minimamente ad eguagliare.
Notevole anche Dino Abbrescia nel ruolo del padre di Michele (Cristiano) e finalmente un bravissimo Diego Abatantuono che, proprio grazie al suo regista più affezionato, regala qui l’interpretazione che vale tutta la sua carriera, interpretando magistralmente il capo dei rapitori, che gli permette di sfoggiare, oltre alla sua indiscussa versatilità, anche il suo impareggiabile accento nordico dimostrando una volta di più che, nonostante il cognome, lui è un Milanese Doc.
Salvatores, che già aveva vinto un Oscar nel 1992 grazie al suo “Mediterraneo”, ha rischiato di ricevere con “Io non ho paura” un’altra nomination, ma purtroppo non è successo.
Ad ogni modo, quando si riscoprono certi gioielli della nostra cinematografia dello scorso decennio, la rabbia è sempre tanta, perché da film come questo si evince la presenza in Italia di artisti che sono veramente in grado di raccontare delle storie sincere e che vanno apprezzate per quello che sono, ma purtroppo queste storie e soprattutto questi artisti vengono offuscati da altri a cui viene dedicata maggiore attenzione e considerazione solo perché si pensa che sia giusto seguire le mode e che quindi sia giusto fare così.
Salvatores gira film per evadere, evadere dalla triste realtà che ci circonda alla ricerca di nuovi mondi e zone incontaminate dalla società del consumismo, e lo fa anche se, come in questo caso, i personaggi dei suoi film non compiono viaggi in senso fisico ma lo fanno solo con la mente, e se volete compiere insieme al suo cinema una significativa evasione dalla realtà, “Io non ho paura” è senz’altro il film che fa per voi.
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