La classe - Entre les murs
Titolo originale: Entre les murs
Francia: 2008. Regia di: Laurent Cantet Genere: Drammatico Durata: 128'
Interpreti: François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cherif Bounaïdja Rachedi, Juliette Demaille, Dalla Doucouré
Sito web: www.hautetcourt.com
Nelle sale dal: 10/10/2008
Voto: 8
Trailer
Recensione di: Ciro Andreotti
Un anno di vita all’interno di una scuola media alla periferia di Parigi.
Fra i dissapori che si creano fra gli insegnanti e la difficoltà di crescere classi di ragazzi composte da un’etnia variegata.
Fra le mura, questo il titolo originale del romanzo biografico del professor François Bégaudeau, di una classe alla periferia della capitale francese si scontra la vita di un professore di lettere, interpretato dallo stesso Bégaudeau, e una classe di quattordicenni “difficili”, vittime inconsapevoli dell’omologazione alla quale tutti siamo sottoposti, ma che al tempo stesso desiderano ricercare una loro identità.
La pellicola di Laurent Cantet, vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes 2008, osserva le lezioni di un professore coinvolto non solo professionalmente nel suo ruolo ma che cerca i grimaldelli idonei per smuovere le attenzioni di una generazione di ragazzi immigrati e difficili da motivare, con storie difficili alle spalle, ma dai quali si può credere di ottenere qualche cosa di positivo principalmente per il loro avvenire.
Bégaudeau sia nel romanzo, che nel corso della pellicola, non si permette di esprimere giudizi in merito agli eventi che si leggono o si srotolano di fronte la macchina da presa. Preferisce invece fungere da osservatore neutrale, armato del semplice agire di chi cerca di stimolare ponendosi sullo stesso piano, o quasi, dei propri allievi. All’autore si affianca altrettanto abilmente Cantet, non nuovo al cinema impegnato - suo il film di qualche anno fa: “Risorse Umane” in merito al mondo del lavoro, girato in una fabbrica prossima alla cassa integrazione – qua il regista opta per una serie di riprese che molto hanno a che fare con il genere documentaristico, facile ricordare le inchieste di Michael Moore mentre si assiste alle lezioni del professor Marain solo davanti al fuoco incrociato dei venti e più allievi che si trova a gestire non senza innumerevoli difficoltà. Il distinguo rispetto alle pellicole del regista originario di Flint è che Cantet rimane sempre un passo dietro la macchina da presa, non irrompe sulla scena, non ferma i ragazzi nel corso dei loro litigi in merito a: “… chi sia il miglior giocatore di calcio della coppa d’Africa…” lascia a loro la scena e con loro al professore di lettere. Le conclusioni facili da trarre in merito alla classe del titolo e alla professione d’insegnate è che solo pazienza e il desiderio di compiere una missione troppo difficile e delicata possono giustificare la scelta di un impegno così totalizzante.
Difficile non rimanere affascinati da una pellicola così nuova e girata in maniera quasi pionieristica; Blair Witch Project potrebbe essere giudicato un precursore del genere se non fosse che li si parlava di un falso molto ben architettato mentre qua decisamente di una realtà sin troppo vera e attuale.
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