La fisica dell'acqua
Titolo originale: La fisica dell'acqua
Italia, Svizzera, Francia: 2009. Regia di: Felice Farina
Genere: Drammatico
Durata: 79'
Interpreti: Claudio Amendola, Paola Cortellesi, Stefano Dionisi, Lorenzo Vavassori, Lorenzo Pavanello, Samuele Longhi, Francesca Brizzolara, Fabio Ferrari, Anita Zagaria, Ferruccio Calamari, Giorgia Cardaci, Camilla Frontini, Simona Nasi, Davide Negro, Elena Presti
Sito web: www.lafisicadellacqua.com
Nelle sale
dal: 30/04/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Mauro Missimi
L'aggettivo ideale: Psicologico
Scarica
il Pressbook del film
Si sono dovuti attendere circa 7 anni per veder portato finalmente sugli schermi La fisica dell'acqua, coraggioso film "indipendente" diretto e fortemente voluto da Felice Farina.
Con alle spalle un processo produttivo molto complicato e sfortunato, visto il fallimento della prima casa di produzione, il film, condensato in circa un'ora e un quarto da un montaggio serrato ed efficace, si presenterà al pubblico italiano senza quelle "targhette" tanto care al nostro cinema: è un giallo, un thriller, un thriller psicologico (o parapsicologico!), un dramma, un noir, comunque difficilmente ascrivible a qualche genere preciso.
Il plot sembrerebbe lineare: madre e figlio senza padre, morto in un incidente; figlio difficile molto attaccato alla mamma; lo zio ( fratello del padre ) che torna dopo tanto tempo alla casa della cognata; figlio che mostra un astio molto forte verso lo zio. La regia con continui flashback, dinamica e irrequieta, accompagna lo spettatore alla scoperta della verità, che si intuisce da subito sia altra da quella raccontata e nascosta al bambino, un Lorenzo Vavassori splendido nell'esternare i dubbi, le paure e le ansie che provengono dall'inconscio e a cui è difficile dare una spiegazione, specialmente quando si è piccoli. Attraverso diversi spazi temporali e piani di racconto, dominati da attori che realizzano veramente un'ottima performance globale, dall'oscuro Zio Claudio Amendola ( tornato con un personaggio profondo dopo essersi abituato con I Cesaroni ) all'amorevole mamma Paola Cortellesi ( a totale agio con un ruolo drammatico ) fino all'ultraterreno Stefano Dionisi, un commissario tra sogno e realtà.
Un film che scava nell'animo umano, sia in quello di un bambino che si affida alle sue sensazioni senza sapere perchè, sia in quello di adulti alle prese con un passato mai dimenticato che condiziona inevitabilmente le scelte presenti e future.
Un film dove il fattore temporale non ha rilevanza ma l'elemento luogo ( il lago, l'acqua ) è determinante come collante dei piani di realtà del film: si tratta di proiezioni mentali del piccolo Alessandro oppure c'è qualcosa di sovrannaturale?
Oppure semplici allucinazioni? Si rimane in una sorta di ambiguità e incertezza, la stessa incertezza e confusione che il mondo degli adulti provoca alla vista di un bambino, e che crolleranno magicamente alla fine del film, forse troppo breve, ma ottimamente costruito e montato.
La conferma che, nel vasto mare del cinema italiano fatto per i botteghini, ci sono molte opere valide, peraltro sovvenzionate con soldi pubblici di noi contribuenti, che rischiano di rimanere nei cassetti delle scrivanie per motivi diversi dalla effettiva qualità del film e che anzi meriterebbero maggior rilievo proprio perchè cercano di spingersi in direzioni non commerciali, costruendo film non convenzionali, come questo, ma con solide e originali basi di sceneggiatura, regia e recitazione.
|