La solitudine dei numeri primi
Titolo originale: La solitudine dei numeri primi
Italia, Francia, Germania: 2010. Regia di: Saverio Costanzo Genere: Drammatico Durata: 118'
Interpreti: Alba Rohrwacher, Luca Marinelli, Martina Albano, Arianna
Nastro, Tommaso Neri, Vittorio Lomartire, Aurora Ruffino, Giorgia Pizzo,
Isabella Rossellini, Maurizio Donadoni, Roberto Sbaratto, Giorgia
Senesi, Filippo Timi, Giorgia Pizzio
Sito web ufficiale: www.repubblica.it/lasolitudinedeinumeriprimi
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 10/09/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Domenico Astuti
L'aggettivo ideale: Efficace
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Nella Torino degli anni ‘80, e sino ai giorni nostri, si incrociano le vite di Mattia, genio della matematica e di Alice, piccola promessa dello sci. I due ragazzi affronteranno le tappe della loro crescita sempre rimanendo in contatto anche quando la vita riserverà a entrambi dure prove da affrontare e una distanza geografica apparentemente difficile da colmare.
La sesta prova registica di Saverio Costanzo può definirsi riuscita nonostante qualche fischio di troppo raccolto fra le mura ovattate del Festival di Venezia. La pellicola creata rileggendo il romanzo di Paolo Giordano, qui anche nella veste di coautore alla sceneggiatura, risulta una prova efficace che lancia un grande monito di speranza per tutti i diversi, tutti coloro che stentano a farsi accettare lungo il percorso della loro adolescenza, prima, giovinezza ed età adulta, poi.
È però davanti alla maestria tecnica di Costanzo che ci si deve fermare. La fotografia viene impiegata con grande padronanza del mezzo. Difficile non rimanere incantati davanti alla manipolazione delle immagini dei vecchi cartoni animati degli anni ‘80. La musica dei Goblin e una città come Torino non possono che richiamare le cupe atmosfere di “Profondo Rosso”, con ciascuna scena carica di pathos esaltata da un’ottima colonna sonora.
La pellicola è poi perfezionata da due protagonisti bravi e convincenti. Non nuova a grandi prove la dimagritissima, per l’occasione, Alba Rohrwacher. Inevitabilmente sconosciuto l’esordiente Luca ”Mattia” Marinelli.
Completano un ottimo cast la madre di Mattia ; Isabella Rossellini, e l’ottimo caratterista Maurizio Donadoni nei panni del padre di Alice. Alla fine fra i pregi della pellicola c’è anche quello di mantenere sempre alte le aspettative del pubblico per mezzo di una successione serrata di salti temporali giostrati come cliffhanger che lasciano lo spettatore ancorato alla poltrona in attesa di conoscere come gli eventi del passato si siano riflettuti su quelli futuri.
Alla conclusione del film dispiace non poter stare ancora in compagnia di Alice e Mattia, ma l’adolescenza è ormai un pallido ricordo e la vita nuova può essere ormai affrontata con piglio coraggioso.
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