L'amante
Titolo originale: L'amant
Francia: 1991. Regia di: Jean Jacqes Annaud Genere: Drammatico Durata: 112'
Interpreti: Jane March, Tony Leung, Frédérique Meininger, Arnaud Giovanninetti, Melvil Poupaud, Lisa Faulkner
Sito web:
Nelle sale dal: 1991
Voto: 9
Trailer
Recensione di: Valeria Ghessa
Film francese del 1991 che nasce dalla regia di Jean Jacqes Annaud.
Ambientato in Indocina, è la storia di una conturbante e sensuale quindicenne francese che inizia una relazione sessuale con un uomo indocinese con il doppio della sua età.L'uomo si innamora follemente della ragazzina ed è ricambiato dalla stessa solo con superficialità e frivolezza.In realtà la giovane è interessata solo all'agiatezza economica dell'uomo e ne approfitta fino alla fine in cui ,lei ,per seguire la famiglia disastrata sia economicamente sia nei rapporti,deve tornare in Francia.L'uomo si sposa con una ragazza indocinese destinatagli dal padre.
Film estremamente poetico e delicato,il regista sin dall'inizio della pellicola dona particolare attenzione ai paesaggi e alle ambientazioni accompagnate da suggestive musiche tradizionali.Tutta la storia è raccontata da una voce fuori campo che sostituisce le parole dei protagonisti;essenziali e finemente realizzati gli sguardi silenziosi e le intenzioni svelate solo da gesti lenti e sensuali.La voce descrive come un libro stampato la bellezza dei luoghi immacolati e sconosciuti dell'estremo oriente.La cinepresa scivola sui particolari dei protagonisti,sulla bocca,gli occhi,i capelli,le mani, con la palese volontà di sedurre lo spettatore e i dialoghi non sono mai nè pesanti nè scontati,sono pochi ma efficaci.
La protagonista della storia ci viene introdotta descrivendo il suo cappellino,mentre il protagonista maschile è introdotto dalla descrizione della sua macchina lussuosa;un tocco veramente raffinato all'interno della storia.
Il regista preferisce sottonileare la corporeità e l'istinto rispetto alla parola:nonostante i protagonisti proferiscano poche parole la caratterizzazione psicologica è davvero azzeccata,abbiamo ben chiari i personaggi e le loro vicende personali.Emblematica la scena quasi iniziale in cui i due protagonisti ,non ancora conoscendosi,sono seduti vicini nei sedili posteriori di una macchina:il dialogo è assente ma gli attori sono così espressivi da catapultare lo spettatore direttamente nella scena.
Lo spettatore si affeziona al gioco che si crea tra i protagonisti della storia:la ragazzina vezzosetta e capricciosa ,una Lolita di Nobokow,che ammalia un giovane rampollo di una famiglia -bene orientale.Una storia da mille una notte pero' mai smielosa nè scontata,non vi è nulla della storia romantica a lieto fine holliwoodiana,è un film diretto,vero e a tratti quasi crudele.Non c'è parvenza di buonismo nella sensualità quasi corrotta dei due,non vi è nulla di romantico nel donarsi solo per avere dei favori economici .
I momenti di poesia sono alternati a momenti di prevaricazione e di forza ,si crea per tutto il film un gioco quasi spietato in cui la vincente rimane sempre la giovane protagonista,vincente perchè in realtà non coinvolta sentimentelmente...come se l'amore fosse fonte solo di debolezza.
Una giovane dalla quale ci si aspetta l'ingenuità dei quindici anni è la vera padrona della situazione,grazie alla sua sensualità di chi è già donna riesce a vincere un uomo maturo e già navigato.
Il finale è realistico e non idilliaco.
Il mio voto è 9,un film davvero da vedere,ambientazioni da godersi ,la narrazione della voce fuori campo è poetica e raffinata ;i personaggi davvero caratterizzati bene donano emozioni forti,il chè non è poco.
Sono poche le pellicole che creao davvero pathos.
Per chi vuole un polpettone romantico,il mio consiglio è: cambiate film!
Questa pellicola racconta una storia che forse a tutti piacerebbe vivere...prometto che potrete farlo per 112 minuti.
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