Meduse
Titolo originale: Meduse
Israele, Francia: 2007. Regia di: Etgar Keret, Shira Geffen Genere: Drammatico Durata: 78'
Interpreti: Sarah Adler, Nikol Leidman, Gera Sandler, Noa Knoller, Ma-nenita De Latorre, Zaharia Harifai, Ilanit Ben Yaakov
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Nelle sale dal: 16/11/2007
Voto: 7,5
Recensione di: Valeria Dagianti
Questa è la storia di tante storie. La storia di Keren che il giorno del suo matrimonio si rompe una gamba. La storia di Batya, giovane donna alle prese con le difficoltà di una vita troppo dura; vita che le sarà sconvolta dall’incontro con una bambina misteriosa emersa dalle acque del mare.
E la storia di Joy, una domestica filippina in cerca di un lavoro, che le possa consentire di guadagnare qualche soldo per poter far ritorno a casa, da suo figlio.
Ma non sono sole. Loro sono le protagoniste di tante piccole realtà che si intrecciano, che finiscono quasi per toccarsi tra loro,sullo sfondo del lungo mare di Tel Aviv bello e colorato.
Come le meduse del titolo, i personaggi di questo film vengono trasportati dalle acque nel mare delle nostre vite.
Noi ci lasciamo cullare in questo sballottamento marino, e proviamo a seguirne il corso con gli occhi attenti di uno spettatore onnipresente.
È bello aggirarsi in una Tel Aviv misteriosa, in compagnia di Batya e della piccola bambina misteriosa emersa dalle acque. Seguirla a lavoro, conoscere le sue paure, le sue difficoltà.
Vedere Keren alle prese con il suo viaggio di nozze fallito a causa della sua gamba rotta.
Ed accompagnare Joy mentre si prende cura di una burbera vecchietta, che si rivelerà dal cuore d’oro. Ci si accorge guardando il film, quanto tutti cerchino spasmodicamente l’amore.
L’amore di una madre, di un marito, dei figli. Ma , a volte, l’incomunicabilità tra gli esseri umani è più forte di tutto, e ci si trova a fluttuare in un mare di meduse che si sfiorano, che forse arriveranno a toccarsi, magari senza capirsi, ma sempre e solo se il caso lo vorrà.
Diretto da Etgar Keret e Shira Geffen (che in questo film sigla anche la sceneggiatura) e vincitore della Camera D’or all’ultimo festival di Cannes.
Un film bello e poetico, che tutti dovrebbero vedere.
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