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Onibaba – Le assassine (DVD) PDF Stampa E-mail
Scritto da Francesca Caruso   
sabato 16 luglio 2016

Titolo: Onibaba – Le assassine
Titolo originale: Onibaba
Caratteristiche del dvd in vendita dal 24 Maggio 2016.

Film
Il poeta britannico Wystan Hugh Auden ha scritto: “Il male non è mai straordinario ed è sempre umano, divide ilonibaba.jpg letto con noi e siede alla nostra tavola”. È una frase calzante per la storia narrata in maniera eccelsa da uno dei più grandi maestri giapponesi Kaneto Shindō. Regista e prolifico sceneggiatore (ha scritto per Kenji Mizoguchi tra gli altri), Shindō ha realizzato delle vere e proprie opere d’arte del firmamento cinematografico universale. “Onibaba” è uno dei suoi capolavori ed è disponibile in edizione restaurata in HD da negativo 35mm in Dvd Sinister Film, distribuito da CG Entertainment www.cgentertainment.it/film-dvd/onibaba-le-assassine/f6451/ Nell’antico Giappone durante la guerra due donne – suocera e nuora – sopravvivono uccidendo i soldati e i samurai già feriti. Li depredano di quanto può essere rivenduto. Armature, spade, copricapo vengono scambiati in cambio di uno o più sacchetti di riso. Il ricettatore, però, non ha riguardo per le due donne, dandogli meno di quanto la roba valga in realtà. Gli uomini sono andati in guerra e le donne sono rimaste sole. Suocera e nuora aspettano il ritorno del figlio e marito.
Al suo posto un giorno ritorna Hachi - un disertore riuscitosi a salvare lasciando indietro i compagni - che comunica alle due donne la morte del loro uomo.
Nei giorni successivi Hachi cerca di convincere la donna più giovane a essere sua. La suocera, scoperta la relazione, farà di tutto per allontanare la nuora da lui. Ispirato ad una leggenda giapponese, il film non si può incasellare semplicemente in questo o quell’altro genere. È prima di tutto un horror classico, in cui viene mostrato l’orrore di cui è capace l’essere umano. L’animo dei personaggi è nero come la pece, in misura diversa ognuno di loro commette delle nefandezze. Le turpitudini commesse da alcuni si imprimeranno sul viso dopo aver indossato una maschera dall’aspetto demoniaco. La maschera è il simbolo della deturpazione dell’animo umano, un po’ come per Dorian Gray lo è il suo ritratto. Shindō tratteggia sapientemente gli atteggiamenti della suocera, la quale da un lato è gelosa della nuora per le attenzioni sessuali ricevute da Hachi, a lei precluse perché troppo vecchia come le spiega lo stesso uomo. Dall’altro non vuole essere abbandonata, in quanto senza l’aiuto della nuora non riuscirà a uccidere i soldati, derubarli e procacciarsi il cibo per continuare a vivere.
Le due figure femminili hanno un grande spessore e disattendono l’ordine sociale (come avrebbero fatto in maniera più ampia le eroine del regista cinese Zhang Yimou). Queste non incarnano la tradizionale donna devota, dedita alla casa e alla famiglia. La suocera nonostante sia in età avanzata, non vuole essere abbandonata, vuole vivere pienamente la sua vita fino alla fine, sente ancora il desiderio sessuale e vorrebbe appagarsi, vuol sentirsi viva come la giovane nuora. Nessuno dei personaggi ha sensi di colpa per le proprie azioni, il cineasta dimostra con superba perizia come gli esseri umani messi in una situazione di estrema necessità, farebbero di tutto per sopravvivere, spingendosi a fare le cose più orribili: viene meno la moralità, la compassione, l’affetto e ciò che è giusto.
I personaggi di “Onibaba” si usano a vicenda per soddisfare i propri bisogni, di qualsiasi natura essi siano: la suocera non vuole essere messa da parte, il ricettatore vuole arricchirsi a discapito del prossimo, il disertore vuole il sesso tanto quanto la nuora. C’è chi lo ha definito un horror-erotico. Dopo l’omicidio, il sesso è l’altro motore del film. La monotona quotidianità delle due donne viene movimentata dal sesso: la nuora lo fa ogni notte, la suocera cerca di impedirle questo appagamento. Shindō dà voce ai bisogni primari e primitivi del genere umano: il cibo (la sopravvivenza) e il sesso (il piacere carnale).
Inoltre mostra l’essere regrediti allo stato selvaggio, quasi primordiale. Questo aspetto lo si nota anche dal modo in cui le due donne dormono, tanto nella postura del corpo quanto nella sua seminudità, o da come la più giovane mangi la carne con voracità, dando l’impressione di essere proprio una piccola selvaggia.
“Onibaba” è anche un film drammatico. La storia deriverà pure da una leggenda, ma Shindō ne fa un superbo quadro realistico, crudo e tragico. Sottolinea efficacemente come le condizioni sfavorevoli in cui può venire a trovarsi una persona possano determinarne le azioni e i comportamenti. Chiunque in condizioni avverse, sentendosi con le spalle al muro, in trappola, potrebbe agire come mai avrebbe pensato prima.
Altro protagonista è il folto campo di canne, attraverso il quale la nuora ogni notte corre per raggiungere il suo amante. Il fruscio cadenzato delle canne mosse dal corpo della nuora, accompagnato da suoni/versi, segnalano il piacere che presto la travolgerà. Le inquadrature in primo piano delle canne piegate dal vento ora con delicatezza ora con forza rimandano all’atto sessuale.
L’atmosfera è satura di tensione emotiva, che non cede neanche per un momento, giungendo a un epilogo agghiacciante e fatalista.

Video
Il film presentato dalla Sinister Film e distribuito da CG Entertainment è proposto in formato 2.35:1 anamorfico.
Il paesaggio campestre e i personaggi sono esaltati dal bianco e nero, reso in maniera eccelsa. Ogni sguardo inquadrato acquista un sottile ma inequivocabile significato senza bisogno di parole. La luminosità di ogni scena è sempre la migliore, anche in notturna, quando – per esempio – sono inquadrati i corpi sudati e seminudi per il gran caldo.

Audio
Il Dvd di “Onibaba” si avvale di un comparto audio non molto nutrito. Possiede una traccia Dolby Digital Dual Mono in Italiano e in Giapponese, con sottotitoli in Italiano. Gli effetti ambientali sono realistici: il suono delle canne sospinte dal vento pervade lo schermo e l’udito dello spettatore ed è ben distinto. La musica descrive e avvolge egregiamente ogni sequenza, sottolineandone la diversa tensione emotiva: da ossessiva a tribale non ha cedimenti.
I dialoghi sono nitidi e precisi.

Extra
I contenuti Extra sono preziosi: il Commento audio del regista Kaneto Shindō e degli attori protagonisti Kei Sato e Jitsuko Yoshimura, il Filmato 8 mm girato sul set del film dal protagonista Kei Sato (36’), il Trailer cinematografico e una corposa Galleria fotografica, con inclusi vari Poster Cinematografici.

Trailer

Francesca Caruso

 
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