Pride and glory - Il prezzo dell'onore
Titolo originale: Pride and glory
USA: 2007. Regia di: Gavin O'Connor Genere: Drammatico Durata: 125'
Interpreti: Edward Norton, Colin Farrell, Noah Emmerich, Jennifer Ehle, Michalina Almindo, Carolyn Barrett, Lake Bell
Sito web: www.prideandglorymovie.com
Nelle sale dal: 31/10/2008
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Marzia Gandolfi
Quattro agenti della polizia di New York rimangono uccisi in un conflitto a fuoco.
Sono gli uomini della narcotici di Francis Tierney Jr., figlio di Francis Tierney Senior, Capo dei Detective di Manhattan e fratello di Ray, anche lui impiegato in polizia.
Le indagini condotte da Ray, riluttante ad accettare il caso in cui sono coinvolti gli agenti uccisi e il cognato Jimmy Egan, svelano molto presto che non si è trattato affatto di un sequestro di droga finito tragicamente ma di un agguato barbaro e deliberato.
Ray, sospettando che uno dei familiari possa essere implicato in un gravissimo caso di corruzione, dovrà scegliere tra la lealtà che lo lega alla famiglia e la fedeltà verso le istituzioni. Dopo i Padroni della notte, storia di due fratelli a New York che si ritrovano dalla parte opposta della barricata (quella della legge e quella del disordine), arriva sugli schermi Pride and Glory, storia di due fratelli poliziotti (e irlandesi) che provano a fare la scelta giusta nella Grande Mela, abusata dal crimine e dalla polizia corrotta.
Un dramma familiare cupo e monocromatico scaturito dalla malattia morale che alberga nel fratello “acquisito” dei Tierney, compromesso con criminali e trafficanti e sprofondato nella corruzione e nel dispotismo.
Il racconto prevalentemente notturno di Gavin O’Connor si sviluppa su un piano privato e drammatico, eliminando qualsiasi dinamismo e restando stretto sui personaggi, alla disperata ricerca di identità tra la legge austera dei legami di sangue e la pericolosa seduzione del Male. Nondimeno, l’implacabile logica terrena del poliziotto fuorilegge di Farrell non riesce a porsi come lettura metafisica ed esistenziale. Il dissidio nel plot di Pride and Glory si esaurisce, assecondando quella fastidiosa tendenza del cinema americano ufficiale, a tagliare il senso in una morale da buono e cattivo.
L’eroe diventa eroe buono che lotta contro il “se stesso” eroe cattivo, ormai irrimediabilmente doppio diabolico e nemico da sconfiggere.
In questo modo la logica del racconto prende la distanza dalla pericolosa fascinazione per la violenza che caratterizza e che produce il poliziotto di Farrell.
Buona parte della forza del film risiede nell’interpretazione degli attori, Jon Voight, Edward Norton e Noah Emmerich, che si muovono come fantasmi in un mondo privato della luce, alla ricerca di un avversario che certifichi il loro essere poliziotti.
Norton, segnato sul viso e nel cuore da una cicatrice, si riempie progressivamente di lividi e ferite (quelle inflitte e quelle subite), consolidando il suo status di attore intelligente e schivo.
Un attore pieno di una bellezza che sfugge alle definizioni.
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