Titolo: Anna Karenina
Titolo originale: Anna Karenina
Gran Bretagna: 2012. Regia di: Joe Wright Genere: Drammatico Durata: 130'
Interpreti: Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly MacDonald, Matthew MacFadyen, Domhnall Gleeson, Ruth Wilson, Alicia Vikander, Olivia Williams, Emily Watson, Holliday Grainger, Michelle Dockery, Alexandra Roach, Bill Skarsgård, Eros Vlahos, Raphaël Personnaz, Kenneth Collard, Tannishtha Chatterjee, Kostas Katsikis, Emerald Fennell, Hera Hilmar, Max Bennett, Guro Nagelhus
Sito web ufficiale: www.focusfeatures.com/anna_karenina
Sito web italiano: www.annakarenina-ilfilm.it
Nelle sale dal: 21/02/2013
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Domenico Astuti
L'aggettivo ideale: Suntuoso
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Se amate il maniera filologica il romanzo di Tolstoi, forse resterete delusi
da questa ennesima riproposizione. Se invece amate le regie sontuose, fuori
dagli schemi classici, splendenti nelle scenografie e quasi fantasmagoriche
nella costruzione, allora questo è il film che fa per voi. Infatti il regista
inglese Joe Wright ( “ Orgoglio e Pregiudizio “, “ Espiazione “, “ Hanna “ )
sembra questa volta uscire fuori dai compitini ben fatti per dare un tocco di
classe e di originalità ad un’opera che in molti hanno portato sullo schermo.
Il prodotto finale eccellente lo si deve anche al grande sceneggiatore inglese
Tom Stoppard ( Premio Oscar per “ Shakespeare in love “, ma anche autore di
film come “ Rosencrantz e Guildenstern sono morti “ o “ Brazil “ ) che ha
immesso genialità nella storia: infatti non è ricostruita la San Pietroburgo e
la Mosca di un tempo ma il tutto avviene sul palcoscenico di un vecchio teatro
e nelle sue quinte che sfondano verso la vita.
In più in questa sceneggiatura
si intrecciano altre storie d’amore, oltre quella di Anna e Vronskij, come
quelle pura e antitetica di Kitty e Costia Levin o di Dolly e Stiva - il
fratello di Anna – classico marito traditore e superficiale. I diversi tipi d’
amore però sono tutti vissuti con la stessa forza, capace di modificare il
corso delle vite.
Questa messa in scena ci ha fatto venire in mente un grande e poco conosciuto
regista degli Anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, il tedesco Max
Ophuls ( “ Presi nella morsa “, “ Il piacere “, “ Lola Montez “ ), considerato
un maestro del genere melodrammatico; i suoi film da una parte della critica
vengono ritenuti “ miracolosi cocktail di eleganza e intensità, sublimati da un
aristocratico, impeccabile senso della composizione “.
Nei suoi film, come in
questo “ Anna Karenina “, ci sono un’idea del montaggio sin dalla
sceneggiatura, perfetti e raffinati movimenti della MdP che danno un senso di
musicalità al muoversi degli attori e delle scene e un utilizzo ( mai sentito
dal pubblico ) di carrellatte, dolly e gru, spesso circolari.
Se dovessimo trovare qualche difetto a questo film, probabilmente diremmo che
c’è nella seconda parte della sceneggiatura una mancanza di passaggi emotivi da
parte di Anna Karenina che da un sentire amoroso totale passa abbastanza
rapidamente alla gelosia e ad un comportamento dislessico. Un'altra piccola
nota a demerito – secondo noi – è la scelta di Vronskij, l’attore ventenne
Aaron Taylor-Johnson ( con già 15 film alle spalle tra cui “ Albert Nobbs “ e “
Le belve “ ), dai capelli biondi che sembrano un cavolfiore e dagli occhi
troppo intensi ( ricordano quelli di Gene Wilder di “ Frankenstein Junior “ );
mentre l’ottimo Jude Law nel ruolo di Karenin è un po’ lasciato ai margini
della storia.
Siamo nella Russia del 1871, l'aristocratica, bella e timorata Anna Karenina
vive con suo marito Aleksej e con l’amatissimo figliolo Serëža. Una vita
vissuta nel lusso con moderazione e con un rapporto matrimoniale sereno e
noioso.
Anna deve andare da suo fratello Stiva a Mosca per aiutarlo con la
moglie Dolly che è stufa dei tradimenti del marito e vuole lasciarlo. Sul
treno conosce la contessa Vronskaja e per un attimo, alla stazione di Mosca,
l'affascinante figlio, il Conte Vronskij, ufficiale dalla carriera agevolata.
Nelle stesse ore giunge a Mosca, dopo un viaggio in Europa, l’ascetico Konstja
Levin, amico di Stiva; è deciso a sposare Kitty, una bellissima diciottenne,
sorella di Dolly.
Ma la ragazza lo rifiuta perché invaghita di Vronskij.
Anna, dopo aver convinto Dolly a non separarsi e inquieta per il fascino dell’
ufficale, ritorna a San Pietroburgo, ma l’uomo la segue sullo stesso treno.
Nel frattempo Levin ritorna al podere di famiglia, abbandonando ogni speranza
di matrimonio e cerca di aiutare suo fratello alcolizzato, tisico e
rivoluzionario.
Anna con la presenza di Wroskij si rende conto di quanto sia
infelice il suo matrimonio e di quanta passione ha per il giovane ufficiale, ne
diviene l’amante non tanto segreta ma quando Vronskij cade da cavallo durante
una gara, Anna urla preoccupata rendendo evidente ciò che molti sanno…
Anna
già aspetta un figlio da Vroskj e rifiuta di essere ancora infelice, nonostante
l’ultimatum dl marito continua a vedersi con il conte. Karenin decide di
lasciarla ma quando viene a sapere che Anna sta morendo per le conseguenze del
parto corre al capezzale e riesce a perdonare anche Vronskij. Anna comunque si
salva e decide di partire per l'Europa con il Conte, senza aver ottenuto il
divorzio, che lei ha chiesto. Nel frattempo il matrimonio di Stiva e Dolly
prosegue nel classico menage familiare, lui continua ad avere delle amanti e
lei fa finta di nulla accettando le regole. Costja Levin e Kitty si
rincontrano, si sposano e si rendono felici andando a vivere in campagna.
Vronskij e Anna tornano in Russia e la relazione inizia ad essere tesa, lei è
gelosia di tutto, di signore e signorine che corteggiano il suo amato, e ormai
fa fatica a sopportare gli sguardi scandalizzati e le chiacchiere malevoli su
di lei, ma soffre anche per la mancanza del figlio e per il senso di colpa
verso suo marito che è stato paziente e remissivo nonostante tutto.
Un
giorno, mentre stanno preparandosi a partire per la campagna, Vronskij esce per
incontrare degli amici; Anna, in uno stato di depressione e confusione va in
quella stazione in cui si sono conosciuti la prima volta e si suicida
lanciandosi sotto un treno.
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