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Titolo: Bellas Mariposas
Titolo originale: Bellas Mariposas
Italia 2012 Regia di: Salvatore Mereu Genere: Drammatico Durata: 100'
Interpreti: Micaela Ramazzotti, Sara Podda, Maya Mulas
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 09/05/2013
Voto: 6,5
Recensione di: Chicco d'Aquino
L'aggettivo ideale: Borderline
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La periferia di Cagliari ai giorni nostri,letteralmente“mostri”, luogo borderline come tanti, non è certamente il migliore dei mondi possibili per due ragazzine, Cate e Luna le cui vite sono sovradeterminate da altri.
Imbrigliate in un contesto che il giovane Marx avrebbe definito da lumpenproletariat le due adolescenti si dibattono in un tessuto sociale sbriciolato, dissolto, impoverito dalla crisi economica e dalla mal gestione politica, e cercano vie d’uscita seppur per un solo giorno al grigiore di rapporti sociali statici, confusi.
Famiglie in crisi di legittimità,disgregate che abdicano dal ruolo centrale, di riferimento e offrono una squallida rappresentazione di sé nell’immiserimento della proposta educativa e dell’assenza di comunicazione, di dialogo.
Ma da una prospettiva più ampia, come è stato possibile tutto ciò in Sardegna? In primis, la demolizione del lavoro nonostante l’importanza del turismo, delle seconde case, dei grandi/piccoli yacht ormeggiati in Costa Smeralda o Villasimius e Maddalena etc. Ricchezza mal distribuita e non reinvestita, profitti ai soliti noti,divertimentifici a gogò(Briatore docet) e impianti industriali distrutti dall’Alcoa(Berlusconi si interessò con l’amico Putin che nicchiò ma non fece nulla) alle miniere del Sulcis.
E speculazioni edilizie “legalizzate”da generosi piani urbanistici e un entroterra poco valorizzato, una cultura millenaria ancora da scoprire e da riconsiderare organicamente e ancora emigrazione di massa…
I comportamenti di Cate e Luna si inscrivono in questa cornice poco edificante, in un paesaggio naturalistico marcato da una prepotente bellezza a fronte del deperimento di qualsiasi alternativa solidaristica,comunitaria e cooperativistica.
Tutti contro tutti e il singolo spaesato senza intermediari, l’associazione di quartiere, il sindacato, le forze politiche e il vicinato che latita. Quadro fosco, post-pasoliniano, se non fosse che proprio a Cagliari qualche anno fa è stato eletto un giovane sindaco di idee progressiste, inaspettatamente.
Ma Cate e Luna non possono saperlo, assaggiano sulla propria pelle ingiustizie e discriminazioni. Aspettano la dea Fortuna che probabilmente si paleserà per ciò che non è:un’occasione, subito da prendere al volo sottoforma di una raccomandazione politica.
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