Titolo: Blue Jasmine
Titolo originale: Blue Jasmine
USA: 2013. Regia di: Woody Allen Genere: Drammatico Durata: 98'
Interpreti: Cate Blanchett, Joy Carlin, Richard Conti, Glen Caspillo,
Alec Baldwin, Charlie Tahan, Annie McNamara, Louis C.K., Sally Hawkins,
Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay, Peter Sarsgaard, Michael Stuhlbarg
Sito web ufficiale: www.sonyclassics.com/bluejasmine
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 05/12/2013
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Domenico Astuti
L'aggettivo ideale: Discreto
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Per una parte della critica Allen è ormai bollito; per altri, sotto la cenere,
riesce ancora in alcuni colpi di grande cinema.
Sicuramente a 78 anni lavora
troppo e qualche volta va coscientemente a vuoto; probabilmente preferisce
comunque lavorare piuttosto che aspettare un’idea e una sceneggiatura degna di
nota ( infatti è di nuovo su un set a dirigere il prossimo film ).
E’
autorevolmente nella storia del Cinema e quindi non deve ‘ pensare ‘ ad una
carriera e a non fare degli inciampi. Negli ultimi dieci anni ha realizzato
ben 10 film, alcuni notevoli come “ Match Point “ ed altri imbarazzanti come “
To Rome with love “.
In quest’ultimo – che si pone a mezza strada – si nota
una perdita di direzione degli attori, in particolare della bravissima Cate
Blanchett che è quasi una coregista con la sua interpretazione: sposta l’asse
dello stile Allen ( sembra più una Liv Ullmann bergmaniana che non una Diane
Keaton dei vecchi film di Allen ); a questo si aggiunga che c’è una perdita
della vena ironico-pungente, della comicità cinica, e soprattutto il plot della
storia gira un po’ intorno a se stesso, prevedibile e un po’ fuori fuoco.
Jasmine è una signora newyorkese dell’alta borghesia, casa stupenda, vita da
favola tra Europa e States. Ma non è sempre stata così, da bambina è stata
adottata assieme ad una sorella non di sangue da una famiglia semplice e non
ricca. Ma lei è riuscita nella vita sin da subito, sposandosi con Hal ( Alec
Baldwin ) un’avventuriero della finanza. Per lui ha lasciato l’università e
chiudendo tutti e due gli occhi sul lavora e la morale del marito ha iniziato a
vivere nel lusso.
Ma la storia inizia con Jasmine che è ormai preda del panico
( parla da sola e ha perso qualsiasi rapporto con la realtà ), è senza un soldo
perché il marito è finito in carcere per i suoi imbrogli e si è suicidato.
Prende un aereo e va a San Francisco a vivere dalla sorella Ginger ( una
simpatica, brava e alleniana Sally Hawkins ) che la accoglie con generosità
nonostante sia una modesta cassiera di un minimarket, abbia due figli
infernali, un compagno Chili ruspante e proletario ( Bobby Cannavale ) e degli
amici molto semplici se non rozzi. In Jasmine non c’è la consapevolezza del
cambiamento di vita, lei continua ad essere una donna borghese prepotente e
presuntuosa che vive nella menzogna sia verso gli altri che verso se stessa, e
aspetta solo un’opportunità per riprendere la vita di prima: come il tutto
fosse un fastidioso incidente di percorso. Ma è anche profondamente debole e
così finta che ha cambiato anche nome perché il suo è banale; e sono finti i
suoi sentimenti nei confronti della sorella e verso il mondo intero.
E la sua
finzione emotiva e umana si svela anche davanti ad un diplomatico ricco e
inconsistente che condivide gli stessi valori effimeri e superficili di lei:
lui si innamora e vuole sposarla, lei si lascia corteggiare come se stesse
facendo un affare e si presenta come un’arredatrice vedova di un cardiochirurgo
morto di infarto.
E non pensa minimamente ad essere sincera e a raccontargli
il suo dramma Tutto sembra prendere la direzione giusta per Jasmine, ma
davanti alla gioielleria nella quale lui vuole comprarle un anello di
fidanzamento compare l’ex marito della sorellastra Ginger, che in òoche battute
livorose svela tutta la verità e mette a nudo tutte le menzogne e le ipocrisie
della donna. Il fidanzato si sente tradito e la lascia immediatamente e per la
donna sembra proprio finita…
Film che si lascia vedere con piacere anche se secondo noi Allen non riesce a
dare alla Blanchet un tono di leggerezza necessaria ed anche quando sarebbe
facile far sorridere il pubblico la ‘ bravura ‘ autorale dell’attrice cambia l’
obiettivo.
Come se si volesse rendere la Monna Lisa sexy ed erotica. Buono il
cast, bella la fotografia, ottima la colonna sonora.
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