Titolo: Giraffada
Titolo originale: Giraffada
Italia, Francia, Germania, Palestina: 2014. Regia di: Rani Massalha Genere: Drammatico Durata: 85'
Interpreti: Saleh Bakri, Laure De Clermont, Roschdy Zem, Ahmed Bayatra, Mohammed Bakri, Loutof Nuweiser, Roschdy Zem
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 29/05/2014
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Vitale
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Il film diretto da Rani Massalha (suo anche il soggetto) è stato coprodotto da Francia, Germania e Italia ed è ambientato in Palestina.
Yacine e suo figlio Ziad vivono in Palestina al confine con la West bank, vicino al muro che li separa dagli israeliani.
L’uomo è un veterinario e lavora all’interno di uno zoo, dove Ziad ha fatto amicizia con una coppia di giraffe, Rita e Brownie.
Una sera - durante la festa di compleanno del direttore dello zoo - avvengono scontri ed esplosioni che spaventano molto Brownie. L’animale preso dall’agitazione va a sbattere e muore. Il morale di Rita è a terra, si rifiuta di mangiare e Ziad decide di fare lo stesso.
L’unica soluzione è portare da Rita un altro compagno. Yacine escogita un piano rischioso per avere una giraffa dall’amico israeliano Yohav, che lavora anche lui in uno zoo, facendosi aiutare da Laura, una giornalista.
Il cuore e motore della storia è il rapporto padre/figlio.
Nell’amore che l’uno nutre per l’altro e nel vicendevole sostegno risiede la bellezza di questo film tenero, soave, che non tralascia di mostrare le tensioni tra i palestinesi e gli israeliani e di come i primi vivano in una ‘gabbia’, delimitata dal muro di separazione.
Nel descrivere ciò che accade alle giraffe, Massalha e lo sceneggiatore Xavier Nemo mostrano la condizione in cui vive questa comunità. I due animali sono vulnerabili tanto quanto gli uomini, la perdita del compagno per Rita equivale alla perdita della moglie/mamma per Yacine e Ziad.
La violenza delle esplosioni subita dalle due giraffe è la medesima per la comunità di palestinesi, che quantomeno ha un rifugio dove poter trovare una momentanea salvezza.
“Giraffada” esprime sentimenti universali nei quali chiunque si può identificare.
Il regista rende partecipe emotivamente in ogni istante lo spettatore, a cui stanno a cuore i personaggi e la riuscita del loro piano. Le giraffe sono protagoniste al fianco delle figure umane, inserite tutte in splendidi scorci di paesaggi che fanno capolino durante l’arco narrativo.
Questa favola odierna viene interrotta in più momenti dal sopraggiungere di una realtà dolorosa e che porta con sé ingiustizia.
L’epilogo nasconde un sguardo amaro sulle conseguenze delle proprie azioni, quando si è disposti a rischiare il tutto per tutto per amore, dimostrando che ne vale sempre la pena.
È un film sincero e raccontato con sentimento. Rani Massalha lo dedica al padre. Nato in Francia da padre palestinese e madre egiziana, con “Giraffada” realizza il suo primo lungometraggio.
La scelta degli attori è ottima, Saleh Bakri e Ahmed Bayatra sono perfetti nelle vesti di padre e figlio. Si avverte la giusta complicità. È uno di quei film che sarebbe un peccato perdere.
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