Titolo: Jackie
Titolo originale: Jackie
USA 2016 Regia di: Pablo Larraín Genere: Drammatico Durata: 91'
Interpreti: Natalie Portman, Greta Gerwig, Peter Sarsgaard, Billy Crudup, John Hurt, Richard E. Grant, Caspar Phillipson, John Carroll Lynch, Beth Grant, Max Casella, Sara Verhagen
Sito web ufficiale: www.foxsearchlight.com/jackie/
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 16/02/2017
Voto: 8
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Struggente
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Vincitore a Venezia per la Migliore Sceneggiatura, vincitore al Toronto International Film Festival del Premio Platform, candidato ai prossimi Oscar per la Migliore attrice protagonista, i Migliori costumi e la Migliore colonna sonora.
Le locandine del film di Pablo Larraín, Orso d'Argento a Berlino per Il Club, sono note a tutti: rosso fuoco, con il volto dell'attrice Premio Oscar per Il cigno nero incorniciato dalla tipica acconciatura anni '60.
Jackie, semplicemente Jackie: icona di stile, figura intramontabile di quegli angusti anni in cui la Guerra Fredda era uno spauracchio che tenne il mondo intero con il fiato sospeso. Tutti la conoscono, tutti sanno che era al fianco del marito, il presidente americano JFK, al momento dell'attentato che lo uccise sul colpo.
Ma pochi sanno cosa sia successo dopo, quali decisioni siano state prese, come la vedova affrontò le ripercussioni politiche e sociali di tale tragico evento.
La sceneggiatura di Noah Oppenheim, finita nella black list delle migliori sceneggiature ancora non realizzate del 2010, tenta di far luce su questa donna così famosa eppure così discreta e sfuggente, raccogliendo frammenti della sua esistenza e armonizzandoli in un racconto spontaneo e delicato al tempo stesso, che mette in evidenza la forza e la fragilità di Jackie, come due facce della stessa medaglia.
Il film si snoda su diversi piani narrativi, incrociandone gli aspetti più salienti e facendo una sorta di collage del personaggio di cui emergono tutte le sfaccettature.
Fedele all'epoca grazie all'accurata scelta dei costumi e dello stile di regia, molto simmetrico e lineare, Jackie mette in scena alternativamente l'intervista che il giornalista Theodore H. White di LIFE, interpretato da Billy Crudup, realizzò circa una settimana dopo la morte di JFK nella dimora dei Kennedy (intervista cui il film è ispirato), il filmato del tour della Casa Bianca, presentato dalla first lady Jaqueline Kennedy, perfettamente ricostruito grazie all'utilizzo di alcune videocamere vintage e l'attentato e le ore successive ad esso, con Jackie ancora sporca di sangue, sostenuta dal cognato Bobby, mentre affronta contemporaneamente il suo dolore e l'annuncio ai figli della perdita del loro papà, le decisioni riguardanti i funerali di stato ed anche l'insediamento del nuovo Presidente Lyndon Johnson e della First Lady.
Quello che Pablo Larraín ha voluto mettere a fuoco non è solo la sofisticatezza e l'intelligenza di una donna che, nel bene e nel male, è passata alla storia ma anche la sua incredibile capacità di comunicazione che, al momento dell'estremo saluto, ha reso grande un presidente amato da tutti ma al tempo stesso “trattato male”, come dice lei stessa durante l'intervista.
Jackie ha capito cosa dare al popolo americano, come fargli salutare il suo presidente, come rendere immortale la sua figura. Forse questo aspetto per i più rimarrà secondario ma politicamente parlando, fu di grandissima importanza.
Jack – questo il diminutivo con cui lo chiamava Jackie – aveva degli ideali e riusciva a trasmetterli alla gente.
Amava molto il musical Camelot che ascoltava ogni sera, insieme alla moglie, con il grammofono, e lo stesso nome dell'opera è ormai noto come sinonimo del periodo kennediano tanto che la stessa Jackie nel film dice: “Non ci sarà un altro Camelot”.
Finemente confezionato, il film di Larraín riporta in auge un'icona di eleganza e dignità che è sempre bene ricordare: con tocco delicato e struggente, dipinge il coraggio e la compostezza di una regina che in una calda giornata del 1963 ha perso in un solo istante la corona e il trono, spodestata senza alcuna pietà, messa da parte.
Una donna felice che il marito fosse orgoglioso di lei, che ha perso due bambini e dopo la morte del padre ne ha fatto riesumare i copi per affiancarli a lui. Una donna esile e misurata che al momento opportuno ha sprigionato una forza incredibile.
Jaqueline Kennedy, la sola, unica e inimitabile Jackie.
Trailer
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