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Titolo: La grande scommessa
Titolo originale: The Big Short
USA 2015 Regia di: Adam McKay Genere: Drammatico Durata: 130'
Interpreti: Finn Wittrock, Brad Pitt, Christian Bale, Selena Gomez, Ryan
Gosling, Steve Carell, Marisa Tomei, Melissa Leo, Tracy Letts, Hamish
Linklater, John Magaro, Byron Mann, Rafe Spall, Jeremy Strong, Max
Greenfield, Karen Gillan, Billy Magnussen, Al Sapienza
Sito web ufficiale: www.thebigshortmovie.com
Sito web italiano: www.lagrandescommessa-ilfilm.it
Nelle sale dal: 07/01/2016
Voto: 7
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Spietato
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La bolla finanziaria e la crisi immobiliare del 2008 vennero predette, con qualche anno di anticipo, da tre gruppi di analisti; ognuno di loro si preoccupò letteralmente di scommettere contro il sistema economico sia Statunitense che mondiale; la posta in palio: molti assegni a nove zeri; la sola condizione da sperare di soddisfare: il tracollo di tutto il mondo capitalista.
Gente che piange lacrime amare davanti al lavoro perso o ai risparmi di una vita spazzati via non in pochi secondi ma in qualche decina di anni di economia liberista e di mutui subprime; spazzati esattamente come il sogno americano fatto di ‘deregulation’ e soldi facili.
Tutto questo mentre analisti finanziari con la passione per il grindcore e la batteria predicono il tracollo economico che a breve, ma non troppo, travolgerà il destino della nazione a stelle e strisce; terra di opportunità, di facili guadagni per chiunque: ovviamente anche per i truffatori in giacca e cravatta.
C’è questo e molto altro nella pellicola di Adam McKay, fortemente voluta da Brad Pitt e Ryan Gosling e al tempo stesso capace di catturare l’attenzione di chiunque desideri avvicinarsi anche solo per due ore, o poco più, al patinato mondo di Wall street, fatto di computer collegati h24 recanti analisi economiche, e magnati della finanza che scientemente propongono obbligazioni spazzatura ai propri clienti, costruendo un impero di denaro e immobili su un nulla cosmico, nella totale assenza di garanzie economiche e punti di salvataggio.
Ad accorgersi di quel che sta avvenendo un analista solitario e dedito al lavoro e alle proprie convinzioni; una coppia di ex studenti che decide d’investire con l’aiuto di un amico salutista ed ex-broker di successo; un manipolo di analisti della Morgan Stanley, guidati da un capo idealista e prossimo a una crisi di nervi; e un banchiere che a tutti, o quasi, propone l’affare del secolo: scommettere contro il sistema economico capitalista.
Il film si presenta come una commedia triste e complessa, che spezza i propri momenti di pathos grazie ai continui rivolgersi in camera da parte dei protagonisti, e a speigazioni dei termini economici maggiormente difficoltosi per mezzo di scene che traggono ispirazione da eventi della vita normale: una normale partita a black jack o un famoso cuoco che cucina del pesce.
Tutti gli attori riescono nel tentativo di catturare l’attenzione anche del più inesperto spettatore in fatti economici.
Il ritmo è sempre molto serrato, l’epilogo è noto, i nomi delle banche non è taciuto, il sistema USA si è nel frattempo lentamente ripreso, prossimo a riproporre sotto differente nome la medesima serie di obbligazioni spazzatura, prossimo a subire una possibile nuova scommessa.
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