Titolo: L'uomo dai mille volti
Titolo originale: The Man of a Thousand Faces
USA: 1957. Regia di: Joseph Pevney
Genere: Drammatico Durata: 122'
Interpreti: James Cagney, Dorothy Malone, Jane Greer, Jim Backus, Marjorie Rambeau
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 1958
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Ispirato
Scarica il Pressbook del film
L'uomo dai mille volti su Facebook
“L’uomo dai mille volti” è un film del 1957 diretto da Joseph Pevney e interpretato da James Cagney, Dorothy Malone e Jane Greer. La pellicola racconta fedelmente la vita dell’attore Lon Chaney, il grande trasformista del cinema muto, che ha partecipato a oltre 160 film, la maggior parte dei quali andati perduti purtroppo.
È ora disponibile in Dvd Sinister Film, distribuito dalla CG Home Video.
Figlio di genitori sordomuti, Lon Chaney ha imparato presto il linguaggio dei segni, impegnandosi ad affinare una propria mimica facciale e gestuale. Nei primi anni del ‘900 si esibisce in teatro, ricoprendo dei ruoli che mettono a frutto le sue doti: fa il mimo, il clown.
Vi lavora anche la moglie Cleva, di professione cantante.
Rimasta incinta, Cleva vuole conoscere i genitori di Lon, quando però scopre che sono sordomuti, viene assalita dalla paura che anche il loro bambino lo possa essere. Gli anni passano e Cleva sente il richiamo dell’arte, non curandosi del figlio.
I due si separano. Lon inizia a lavorare nel cinema come comparsa, ma la sua abilità nel truccarsi e cambiare volto lo fa emergere.
Il titolo si riferisce alla campagna pubblicitaria usata per diversi film dell’attore, soprannominato l’uomo dai mille volti per una serie lunga e corposa di personaggi interpretati durante la sua carriera.
Per dieci anni Lon Chaney indossa il volto – come fosse un abito – di personaggi deformi, mostruosi, sgraziati, quali Il gobbo di Notre Dame, Il fantasma dell’opera, Fagin di Oliver Twist e molti altri, e lo fa con una maestria unica. Il trucco è uno degli aspetti più importanti della sua arte, che affina personaggio dopo personaggio, diventandone indiscutibilmente un maestro.
Alcuni dei più bei personaggi da lui interpretati scorrono davanti agli occhi dello spettatore negli schizzi della sua cartellina e poi come quadri appesi nella casa di montagna nell’epilogo del film.
Inizialmente riluttante, un po’ come Chaplin, ma non in egual misura, l’attore ha accettato il passaggio al sonoro. Muore di cancro alla gola dopo aver terminato il suo primo film sonoro “The Unholy Three” (1930) di Jack Conway.
“L’uomo dai mille volti” è un meraviglioso tributo ad un attore che ha dato tanto al cinema. Un ottimo lavoro è stato fatto da James Cagney (Lon Chaney) e dal regista e dagli sceneggiatori, che pur optando per alcune piccole licenze creative per esigenze cinematografiche, si sono mantenuti fedeli alla storia dell’uomo, marito, padre e artista.
Il film dà spazio in egual modo alla sua ascesa, al suo talento e alle traversie incontrate lungo il cammino. Si parla del suo rapporto con i genitori, con i suoi amori, con suo figlio, senza tralasciare i drammi familiari e le soddisfazioni che il lavoro gli ha regalato. Uomo dedito al lavoro e alla famiglia, li amava entrambi. Uomo orgoglioso e cocciuto, oltre che di cuore, il film mette in scena la realtà dei fatti. Ci si identifica con quanto accade e ci si affeziona al suo protagonista.
“L’uomo dai mille volti” è stato uno dei cinque candidati all’Oscar come Miglior sceneggiatura originale nel 1958.
|