Titolo: Machine Gun Preacher
Titolo originale: Machine Gun Preacher
USA.: 2011. Regia di: Marc Forster Genere: Drammatico Durata: 123'
Interpreti: Gerard Butler, Michelle Monaghan, Michael Shannon, Brett Wagner, Madeline Carroll, Kathy Baker, Souleymane Sy Savane
Sito web ufficiale: www.machinegunpreacher.org/movie
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Marco Fiorillo
L'aggettivo ideale: Tosto
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Uscito per l’ennesima volta di prigione, il centauro tossicodipendente e criminale Crazy Horse riesce a rientrare nel gregge del Signore grazie all’aiuto dell’amorevole moglie Lynn, ex-spogliarellista anch’essa redenta.
Messe a frutto le sue capacità di costruttore in patria, Sam, non più Crazy Horse, decide di poter e dover fare ancora del bene per sentirsi in pace: lascia la Pennsylvania per partire alla volta dell’Africa e farsi padre e crociato armato al servizio dei bambini del Sudan e dell’Uganda.
Il mal d’Africa curerà anche il più smarrito dei bifolchi della Pennsylvania.
Le prime sequenze del lungometraggio riprendono uno dei tanti massacri di cui è teatro il Continente Nero: un bambino è costretto a scegliere tra la vita propria e del fratello e quella della madre.
La fede in qualsiasi Dio sembra cosa straniera dove c’è tanto odio.
È questa la vera storia raccontata in “Machine Gun Preacher”, il percorso verso la redenzione di un uomo perso nei propri demoni fa dell’incontro con la serenità (in questo caso cristiana) e dell’aiutare il prossimo strumento e scopo: Sam Childers, smarrito da sempre, trova la speranza per poi riperderla e riacquistarla, compiendo un giro più lungo per arrivare allo stesso miracolo, quello della vita.
La vita vera di Sam Childers, ex ryder degli Hells Angels, ora ancora impegnato nelle zone di guerra africane, raccontata nel libro di Jason Keller, sceneggiatore della pellicola, “Another man’s war: The true story of one man’s battle to save children in the Sudan”.
Se immediatamente appare chiara la matrice documentarista della formazione del regista Marc Forster, sapientemente coadiuvata dalla vivida fotografia di Roberto Schaefer, la pellicola offre molto di più.
L’evoluzione del protagonista viene raccontata con estrema capacità registica e narrativa, grazie anche al lavorio dello stesso Keller, oltre che ben interpretata.
Questa macchina così ben calibrata arriva nelle sale rimandando un progetto che, per una volta, stupisce assai piacevolmente.
Svizzero di origini tedesche ma naturalizzato newyorkese, Marc Forster mosse i primi passi come documentarista, come accennato, per poi passare a film indipendenti; al suo primo lungometraggio, “Monster’s Ball”, nominato agli Oscar, fecero seguito, tra gli altri, “Neverland - Un sogno per domani”, “Il cacciatore di aquiloni” e “007- Quantum of Solace”.
Approda alla realizzazione dell’ultimo “Machine Gun Preacher”, con un bagaglio variegato e importante.
Alle sue dipendenze l’ex spartano Leonida Gerald Butler, che dopo qualche ruolo fin troppo fisico trova finalmente un’interpretazione che gli renda giustizia, la bella Michelle Monaghan, il caratterista Michael Shannon e la diciassettenne Madeline Caroll, già apparsa in “Operazione Spy Slitter” e “Flipped” di Rob Reiner.
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