Titolo: Nebraska
Titolo originale: Nebraska
USA: 2013. Regia di: Alexander Payne Genere: Drammatico Durata: 110'
Interpreti: Bruce Dern, Bob Odenkirk, Will Forte, Stacy Keach, Devin
Ratray, Rance Howard, Missy Doty, June Squibb, Melinda Simonsen, Kevin
Kunkel, Anthony G. Schmidt, Angela McEwan
Sito web ufficiale: www.nebraskamovie.co.uk
Sito web italiano: www.nebraskailfilm.it
Nelle sale dal: 16/01/2014
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Domenico Astuti
L'aggettivo ideale: Indipendente
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Un tempo i ‘ vecchi ‘ nel Cinema statunitense ( degli Anni Settanta o Ottanta
) erano sì verso la fine della vita e malridotti ma avevano un’energia e una
coscienza che metteva in crisi giovani e meno giovani: erano vitali,
sovversivi, dirompenti ( Ricordate “ Harry e Tonto “ o “ Vivere alla grande “ o
“ Una storia vera “ ? ) adesso i ‘ vecchi ‘ sembrano completamente
rincitrulliti, senza coscienza o anima. Sembra un po’ questo, fotografare gli
Sati Uniti di oggi e il suo declino.
In questo film Payne conferma le sue doti di buon artigiano del cinema e
prosegue nel suo stile narrativo fatto di humor penetrante e in parte cattivo
per fotografare la società americana, raccontando con accuratezza ( ma con
qualche ripetizione e lentezza ) caratteri, umanità umile della periferia
americana compenetrata nei soliti vizi e con pochissime virtù.
Il tocco è
gentile e le storie sono in controtendenza ( suoi sono “ Sideways – in viaggio
con Jack “, “ Paradiso amaro “ ) ma nonostante la bravura, alcuni spunti
originali e le ottime scelte degli attori e come li dirige gli manca un po’ di
follia e qualche colpo ‘ di genio ‘.
In questa pellicola mostra ancora una
volta il suo essere ‘ indipendente ‘ dalle logiche hollywoodiane, dimostra di
essere un abile sceneggiatore, coerente nella sua ricerca e oggi realizza una
nuova commedia che si potrebbe definire ‘ laterale ‘ sia nelle psicologie dei
personaggi che nei luoghi attraversati.
In questo film sceglie come attore principale il grande Bruce Dern ( come ha
scritto qualcuno “ Capace di scrivere una propria filmografia ai margini e allo
stesso tempo coerentemente artistica, Dern è stato forse il più grande “attore
non protagonista” della New Hollywood “ – sue interpretazioni importanti in “
Il grande Gatsby “ del 1974, “ Il re dei giardini di Marvin “, “ Tornando a
casa “ ) che si mette quasi a nudo con i suoi 78 anni dando vita al
personaggio di un vecchio cocciuto, alcolizzato, rintontito che meglio non
avrebbe potuto interpretare ( Premio Palma d’oro a Cannes e candidato all’Oscar
).
Accanto una ottima June Squibb, sua moglie nel film ( 85 anni ) bravissima
brontolona, sfrontata, linguacciuta: tipico carattere dei film di Payne. I due
loro figli ( Will Forte e Bob Odenkirk ) pur bravi risultano slavati e un po’
sbiaditi, forse è una scelta del regista, forse è la bravura dei due vecchietti
ma si ritrovano ai margini della storia.
Da segnalare anche il mitico Stacy
Keach incredibilmente invecchiato e ingrassato.
Da segnalare la fotografia in
bianco e nero autorale che rende il film più suggestivo e che mostra alcuni
debiti narrativi con quel cinema indipendente americano degli Anni Settanta.
Woody Grant è molto vecchio, quasi tra le nuvole ma ha ancora un incerto
desiderio di fuga dalla moglie e dalla sua vita ormai da pensionato. Si vuole
convincere di aver vinto un milione di dollari perché gli è arrivata a casa la
classica lettera truffaldina che lo invita nel Nebraska a ritirare la vincita
se fa l’abbonamento ad una rivista. I figli e la moglie glielo dicono ma lui è
ostinatissimo e non potendo guidare più l’auto, non avendo soldi si avvia a
piedi dalle strade del Montana.
Ma viene fermato dalla polizia e rimandato a
casa, ma non si dà per vinto e riparte e questa volta è il figlio più giovane
David a ritrovarlo e a portarlo di nuovo indietro.
Ma si rende conto che il
padre ci proverà di nuovo e riproverà, mentre la madre e l’altro fratello lo
vorrebbero mandare in un centro per anziani, David comprende che per il padre
quel viaggio di un paio di giorni potrebbe essere l’ultimo canto del cigno e
poi a lui fa piacere starsene un po’ con quel padre di cui sa veramente poco.
Partono per Lincon a ritirare il ‘ premio ‘ e durante il viaggio il giovane
asseconda Woody in tutte le sue stranezze e capricci ma verrà a conoscenza di
chi era suo padre da giovane, i piccoli sogni, i desideri di fuga. Lungo la
strada si fermano nella cittadina d’origine di Woody, vanno a trovare i parenti
che non vedono da molti anni, ritrovano amici del vecchio che sapendo che ha un
milione di dollari diventano ancora più amici mentre qualche parente vorrebbe
approfittare per avere dei soldi. Molte birre, alcune chiacchiere e nodi che
tornano al pettine. Naturalmente il premio non c’è, ma Woody e David ritornano
a casa sereni e soddisfatti.
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