Titolo: Qualcuno da amare
Titolo originale: Like Someone In Love
Francia, Giappone: 2012. Regia di: Abbas Kiarostami Genere: Drammatico Durata: 109'
Interpreti: Rin Takanashi, Tadashi Okuno, Ryo Kase
Sito web ufficiale:
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 24/04/2013
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Fiacco
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Dal regista del Sapore della ciliegia, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes del 1997, arriva Qualcuno da amare: storia di un anziano professore e di una giovane studentessa che si incontrano su appuntamento e instaurano, in sole 24 ore, un rapporto affettivo, quasi tra nonno e nipote.
Akiko va all’università e nel contempo fa la prostituta, sebbene non ci siano scene esplicite e la cosa non sia eccessivamente rimarcata. Il professore con cui ha appuntamento è un uomo colto, all’antica, gentile. La sua casa è piena di libri e ignorando il corpo nudo di Akiko, preferisce prepararle una zuppa tipica del suo paese. Lui è come un maestro, una sorta di mentore: le spiega tanti concetti nel giro di poche ore e lei lo ascolta affascinata.
I problemi sorgono quando entra in scena il ragazzo geloso e possessivo di Akiko: per non creare ulteriori sospetti nel ragazzo, il professore si finge suo nonno ma il mestiere di Akiko viene scoperto e la vera identità dell’uomo è presto rivelata.
Messa così, potrebbe risultare interessante e originale: lo studio di un rapporto sui generis che si viene a creare nell’arco di un solo giorno e una sola notte.
Ma quello che di potenzialmente efficace c’era nel soggetto, lì è rimasto e non è stato sviluppato in maniera consona e convincente.
Abbas Kiarostami, regista iraniano noto per le sue pellicole d’autore, confeziona un film per certi versi interessante ma all’atto pratico lento, eccessivamente statico e fiacco dal punto di vista della sceneggiatura.
Abituati come siamo ad essere bombardati da immagini cariche di contenuti e da un montaggio a volte fin troppo sincopato, l’uso del piano sequenza e della camera fissa, se in un primo momento riportano al cinema di un tempo, infondendo una certa rilassatezza alla narrazione e nello spettatore, in breve tempo stancano, complice la vicenda che, soprattutto nella prima parte, è priva di eventi di rilievo e di colpi di scena che sostengano il ritmo.
Primo film prodotto in Francia ma interamente girato in Giappone, con un trio di attori giapponesi, Qualcuno da amare è un racconto personale e introspettivo visivamente accattivante, merito del gioco di riflessi cui ricorre spesso il regista ma, lo ripetiamo, eccessivamente lento e ripetitivo. In poche parole noioso: un film che lascia un nulla di fatto nonostante le buone intenzioni.
I personaggi sono ben delineati, questo è innegabile, ma il contorno e i dialoghi – talvolta surreali se non addirittura fastidiosi – non convincono.
Non il miglior Kiarostami. Ma il verdetto finale spetterà agli amanti del cinema d’autore e soprattutto del regista di Copia conforme e Il vento ci porterà via.
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