Titolo: Ritorno dal nulla
Titolo originale: Sing Street
USA 1995 Regia di: Scott Kalvert Genere: Drammatico Durata: 102'
Interpreti: Leonardo DiCaprio, Lorrainne Bracco, James Madio, Roy Cooper, Patrick McGow, Mark Whalberg, Bruno Kirby, Ernie Hudson, Juliette Lewis
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Nelle sale dal: 1995
Voto: 7
Recensione di: Ciro Andreotti
L'aggettivo ideale: Crudo
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New York. Mickey, Neutron, Jim e Pedro, frequentano il liceo, giocano a basket per la squadra della scuola e iniziano le prime esperienze con l’eroina.
Tutti scivoleranno, a parte Neutron, nel gorgo della delinquenza.
“Jim Carroll sa scrivere decisamente meglio di buona parte dei suoi coetanei per non parlare degli adulti”, chi parla è uno dei padri fondatori della beat generation: Jack Kerouac e date queste premesse il lavoro di Scott Kalvert, noto al grande pubblico quasi esclusivamente per questa pellicola, dimostra come sia possibile generare un mini - capolavoro tratto da un romanzo, ma è più corretto definirlo diario, che da sempre è osannato nella Grande Mela esattamente come un mantra Indù sulle rive del fiume Gange.
Una pellicola non certo assistita dalle capacità di un giovane DiCaprio, il quale confeziona una prova anonima nel ruolo del protagonista, aggiungendo poco o nulla all’adolescenza scellerata di un ragazzo che sarebbe potuto arrivare facilmente a un college di prestigio grazie alla sua abilità nel gioco del basket e alla sua attitudine per la parola scritta.
Al fianco di DiCaprio si muovono attori in seguito divenuti altrettanto fondamentali nella Hollywood degli anni 2000 quali Mark Whalberg, all’epoca ancora in bilico fra il cinema e l’HipHop con lo pseudonimo Marky Mark, Juliette Lewis in quello di una prostituta e il caratterista Bruno Kirby in quello di un allenatore molto particolare. È quindi la perfetta impalcatura della sceneggiatura creata da Bryan Goluboff, capace di narrare con cruda realtà la discesa nel mondo della delinquenza di ogni componente del gruppo iniziale di amici, che riesce a reggere l’urto dell’inefficacia di un protagonista che in seguito sarebbe stato capace di crearsi una buona carriera grazie alla scelta di pellicole difficili e non necessariamente di cassetta.
Una pellicola da vedere, e soprattutto un libro da recuperare, capaci entrambi di fotografare le malsane abitudini di uno scrittore, presente nel ruolo di un pusher ben poco raccomandabile, e della sua generazione.
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