Titolo: Hunger Games
Titolo originale: The Hunger Games
USA: 2012. Regia di: Gary Ross Genere: Fantascienza Durata: 117'
Interpreti: Lenny Kravitz, Jennifer Lawrence, Elizabeth Banks, Woody
Harrelson, Stanley Tucci, Wes Bentley, Leven Rambin, Jacqueline Emerson,
Paula Malcomson, Isabelle Fuhrman, Alexander Ludwig, Amandla Stenberg,
Donald Sutherland, Toby Jones, Phillip Troy Linger, Dayo Okeniyi, Amber
Chaney, Raiko Bowman, Jack Quaid, Josh Hutcherson, Willow Shields, Liam
Hemsworth, Brooke Bundy, Latarsha Rose
Sito web ufficiale: www.thehungergamesmovie.com
Sito web italiano: www.thehungergamesmovie.com
Nelle sale dal: 01/05/2012
Voto: 8,5
Trailer
Recensione di: Daria Castelfranchi
L'aggettivo ideale: Avveniristico
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Visionario e crudele, originale, particolarissimo, futuristico e nostalgico al tempo stesso.
Un film che negli Stati Uniti ha incassato 360 milioni di dollari in un solo mese.
Una storia avvincente e angosciante, di quelle che portano a fare il tifo per i protagonisti e ad immedesimarsi nella loro condizione.
Tratto dall’omonimo romanzo di Suzanne Collins – che ha curato anche la sceneggiatura - Hunger Games racconta l’epopea della giovane Katniss costretta, suo malgrado, a partecipare a una gara spietata.
Da quando i distretti hanno osato rivoltarsi contro la capitale della nazione, ogni anno vengono disputati gli Hunger Games, i cui concorrenti sono chiamati Tributi e vengono scelti in coppia, come vittime sacrificali, per ognuno dei distretti.
Una volta abbelliti e allenati, dovranno battersi per la sopravvivenza in una sorta di reality futuribile in cui tutti muoiono e solo uno si salva e vince.
Accattivante e molto inquietante, il film di Gary Ross si svolge in un ipotetico futuro ma guarda al passato. Gli abitanti di Panem indossano infatti vestiti stravaganti e dai colori sgargianti, che ricordano quelli settecenteschi: il trucco delle signore - il cui volto è imbiancato di cipria – e le loro complicate acconciature, ricordano i dipinti di Fragonard.
Gli uomini, al contempo, portano barbe tagliate in maniera quanto meno eccentrica, sono truccati e hanno i capelli dei colori più vari, vedi quelli azzurri di Stanley Tucci che interpreta il conduttore del reality show.
E Hunger Games è proprio questo: un sadico reality in cui i protagonisti possono essere anche dei ragazzini di dodici anni che i concorrenti agguerriti non esiteranno ad uccidere. Non manca il riferimento ai programmi che tanto imperversano sulle televisioni nazionali ed internazionali, in cui persone più e meno giovani, vengono date in pasto a pubblico e media.
La tenacia e il coraggio di Katniss, la bella protagonista cui dà il volto una bravissima Jennifer Lawrence, la porteranno a offrirsi volontaria al posto della sorellina Primrose. Katniss tira con l’arco in maniera eccelsa: è la sua arma prediletta, quella che l’aiuterà a difendersi all’interno della foresta. Non una foresta qualunque, ovviamente: tutto è infatti controllato da chi ha architettato i giochi. Per ostacolare i concorrenti, il bosco viene dato alle fiamme, vengono create delle enormi bestie fameliche, vengono issati alberi per intralciare la fuga.
E’ una continua sorpresa, una continua scoperta che lascia sbalorditi circa l’immaginazione dell’autrice, Suzanne Collins, che ha ideato un mondo fantastico e avveniristico ma molto attaccato al passato. Il campidoglio ricorda infatti la porta di Brandeburgo e il pubblico che inneggia ai Tributi è un chiaro rinvio alle adunate in onore di Hitler. Follia allo stato puro.
Ma proprio per questo, sembra tutto reale e possibile.
Vietato dire di più per evitare spoiler.
L’unica pecca è il finale, troppo prevedibile dopo un’avventura altamente inimmaginabile.
Ma è un piccolissimo prezzo da pagare per due ore di ansia allo stato puro in cui si fa un tifo disperato per la protagonista e in cui si aspetta con terrore la prossima mossa. I Tributi sono le pedine di un gioco perfido: sono gladiatori che combattono in una rigogliosa arena.
Vengono presentati al pubblico mentre scorrono su bighe dalle fattezze romane: su di loro si scommette, i loro volti compaiono sulla volta artificiale una volta eliminati, e quindi morti.
Hunger Games è il fenomeno cinematografico della stagione: non solo per gli esorbitanti risultati al botteghino ma anche per i 36 milioni di copie dell’omonimo romanzo vendute solo in America.
Ottimo dal punto di vista tecnico, il film vanta una regia avvincente dovuta principalmente alla ripresa a spalla, e una fotografia di grande bellezza. Dopo tanto tempo, un’idea veramente originale. Da vedere. Nelle sale italiane dal 1° Maggio.
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