Titolo: Looper - In fuga dal passato
Titolo originale: Looper
USA: 2012. Regia di: Rian Johnson Genere: Fantascienza Durata: 118'
Interpreti: Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Paul Dano, Noah Segan, Piper Perabo, Jeff Daniels, Pierce Gagnon, Qing Xu, Tracie Thoms, Frank Brennan, Garret Dillahunt
Sito web ufficiale: www.loopermovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: 31/01/2013
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Circolare
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In questo fecondo prodotto di Rian Johnson ("Brick") - voce tutta sua quella della regia e dello script - nel futuro è impossibile sbarazzarsi di un cadavere per via del perfezionarsi delle tecniche di identificazione dei corpi.
Così,se le organizzazioni criminali devono far sparire qualcuno domani,ricorrono ad assassini specializzati nel presente,chiamati "Loopers".
C'è una voce fuori campo che parla nell'incipit di questo sofisticato lavoro di Johnson,che richiama alle visioni futuristiche di Philip K. Dick.
La voce è in prima persona e porta avanti il suo racconto per tutta la durata della storia,in interventi chiave nelle svolte principali.
La voce narrante è quella di Joe,appunto un Looper,che spiega come i suoi capi nel futuro - il 2074 - trovano un bersaglio,glielo mandano indietro nel 2044,glielo fanno trovare legato e con la testa in un sacco nel mezzo di un campo,materializzandosi nell'aria e considerano il lavoro finito quando lui fa quello per cui viene pagato,cioè gli spara e si sbarazza del corpo gettandolo in un inceneritore.
Un corpo che tecnicamente non esiste.
L'uso del termine "Looper" ha una logica ben precisa.
Il viaggio nel tempo è una pratica illegale,tanto che quando gli esecutori accettano di portare a termine questo lavoro,cioè eliminare lo scarto del futuro - ma nell'originale è "pattumiera" - danno il consenso ad una clausula molto specifica.
La chiusura del contratto da parte dei mandatari - le organizzazioni del sindacato del crimine - implica la cancellazione di ogni traccia dei rapporti esistiti fra i Loopers e i committenti,per cui se gli esecutori sono ancora vivi a 30 anni dal tempo presente,i mandatari trovano il vecchio "egli stesso" e lo rimandano indietro nel tempo perchè venga ucciso da lui giovane,come fosse ogni altro lavoro.
Questo si chiama "chiudere il cerchio".
Dick direbbe "This is not called Execution. It is called "Retirement".
Questa è la tessitura derl sofisticato e ingegnoso lavoro di un regista che ha riportato al cinema i doni di una fantascienza fascinosa e intrigante.
Joseph Gordon-Levitt è Joe,il giustiziere del 2044,Bruce Willis è Joe diventato più vecchio di trent'anni,nel 2074 e rimandato indietro per essere annullato.
Ma il cerchio non riesce a chiudersi quando il Joe giovane esita a uccidere la vittima arrivata senza il sacco in testa,perchè riconosce nel bersaglio il sè stesso di domani.
La fantascienza incontra il dramma del sentimento quando il Joe giovane capita nella fattoria di Sara (Emily Blunt),ruvida donna dei campi e mamma di un bambino un po' strano,Cid (Pierce Gagnon).
Dovrà essere Willis a spiegare che Cid sarà colui che avrà ucciso nel futuro la moglie del Joe vecchio,un signore del crimine chiamato "lo Stregone".
I due Joe si affronteranno in un andarivieni di viaggi temporali mentre dovranno rendere conto ad un boss della mafia di nome Abe (Jeff Daniels).
Complesso.
La ridda dei paradossi è di rigore nei film di viaggi Kronos.
Curve,intrighi narrativi e il controllo degli eventi sono il cuore pulsante dei fratelli di schermo di "Looper",da "Terminator" a "Minority Report",da "Deja Vu" a "Back To The Future",da "L'esercito delle 12 scimmie" a "Sliding Doors".
E ancora "Source Code","La fuga di Logan","Le morti di Ian Stone",con tutti i treni dei desideri che vanno all'incontrario.
Formidabile pellicola con l'empatia prepotente di un genere revitalizzato dopo l'universo dei titoli sul buio apocalittico,"Looper" viene offerto con il ritmo caldo dello spettacolo da bere con gli occhi e con le emozioni.
"Looper" ,nella sua eleganza,è pur sempre una sci-fi story.
Ovunque gli accenni al futuro discronico seminano segnali già percepiti nel catalogo della fantascienza - fra tutti gli urbanismi scuri di "Blade Runner" - ma la forza del lavoro è nella dinamica dei linguaggi e nel meccanismo dell'esposizione.
Appositamente lenta e cadenzata,la narrazione si arricchisce con il procedere degli avvenimenti,in un progressivo aumento del ritmo narrativo,privilegiando nella prima bobina l'aspetto scenico e fantastico e indulgendo nella seconda e terza parte del film nell'ispezione caratteriale e interrelazionale dei protagonisti.
La magia del film è questa.
Johnson dribbla il blocbuster,evitandone l'orbita e dietro la parabola di un futuro che si può modificare,scrive il racconto sulle modifiche negli uomini,a prescindere da tempi e luoghi.
Il regista sa coinvolgere e far ballare le emozioni,schiaccia tasti e tocca le corde giuste per emettere i suoni voluti,la perdita dell'innocenza,il rimpianto,i giochi a volte crudeli fra amore,morte,destino e scelta,protagonisti di ogni storia.
A tratti surreale - cfr la lunga scena dell'incontro dei due Joe alla tavola calda - il lavoro di Johnson è ritmato da trucchi di luce,cromatismi,accurate pennellate di colore che tessono la splendida fotografia di un palcoscenico che fra metropoli in ombra e campi immensi,può essere di ogni tempo.
"Looper" è un film dallo smalto prezioso,un lavoro suggestivo e ricco di quel fascino che veste l'eleganza di un cinema di fantasia che sa ancora regalare sorprese e magie.
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