Monster X Strikes Back: Attack the G8 Summit!
Titolo originale: Girara no gyakushu / Samitto kiki ippatsu!
Giappone: 2008 Regia di: Peter Berg Genere: Fantascienza Durata: 98'
Interpreti: Takeshi Kitano, Lily Franky, Bin Furuya, Junichi Inoue, Natsuki Kato, Akira Matsushita, Kazuki Katou, Hide Fukumoto, Eiichi Kikuchi, Susumu Kurobe
Sito web: www.cinemacafe.net/official/guilala
Nelle sale dal: Venezia 2008
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Denis Zordan
Nel luglio 2007, a Lake Toya nell’isola giapponese di Hokkaido, si riuniscono gli otto Grandi del mondo per confrontarsi sul tema ambientale. Contemporaneamente poco lontano, a Sapporo, si schianta una sonda cinese: dal luogo dello schianto si leva il mostruoso e gigantesco Guilala, che sputando fuoco distrugge Sapporo e marcia per distruggere il Giappone e il mondo intero.
Anziché annullare il summit, come proposto dai prudenti statisti nipponici, gli otto Grandi decidono di rimanere per sfidare Guilala: secondo il presidente americano Burger, infatti, questo accrescerà il loro prestigio presso le rispettive opinioni pubbliche.
I leader mondiali mettono quindi in atto le più astute tattiche per eliminare il mostro, fallendo miseramente di fronte all’incredibile resistenza di Guilala. Quando tutto sembra perduto e il mondo è sull’orlo di una catastrofe nucleare, avviene l’imprevedibile: il Giappone è pur sempre la terra della tradizione e degli dei (oltre che di Takeshi Kitano…).
Monster X Strikes Back: Attack the G8 Summit!, presentato come evento fuori concorso alla 65^ Mostra del Cinema di Venezia in collaborazione con il Far East Film Festival di Udine, è l’ideale prosecuzione di un classico monster movie della major nipponica Shochiku, Monster X from Outer Space (1967), un vero e proprio cult presso il pubblico otaku. Dietro la macchina da presa, Minoru Kawasaki, un nome che gli appassionati di cinema orientale ricorderanno per quel The Calamari Wrestler (2004) che gli è valso la nomea di “Ed Wood del Giappone”.
In un’epoca in cui la satira si è fatta ormai di grana grossissima e sconta una mancanza d’idee cronica - vedere, tanto per fare un confronto facile facile, gli ultimi sbiaditissimi episodi di Scary Movie - il film di Kawasaki riesce ad offrire un divertimento di buon livello ai cinefili (e il film, lo dico tanto per dirlo, meriterebbe di essere sottoposto al pubblico italiano: ammesso che quelli della generazione che guardava Jeeg Robot d’Acciaio e Megaloman in televisione abbiano ancora voglia di lasciarsi sedurre) e propone una commedia satirica che non manca di momenti esilaranti e di battute azzeccate sull’inettitudine a risolvere i problemi da parte della politica; all’incapacità di decidere del premier giapponese, affetto da petomania (…) si sovrappongono la glaciale perfidia russa nell’uso di sostanze velenose e la strategia “Spirito di Roma” proposta dall’impagabile delegato italiano (la battuta degli altri è perfida, ma ce la meritiamo: “Finalmente l’Italia giustifica in qualche modo la sua presenza nel G8!”). Ovviamente però Monster X va preso soprattutto per quello che è, una simpatica operazione nostalgia, senza effetti speciali troppo complicati. E con i grandi del mondo che non ci fanno certo una bella figura (il presidente francese, secondo lo stereotipo dei francesi grandi amanti, corre dietro alle gonnelle di una seducente ragazza per tutto il tempo), il film è leggero e godibile fino alla fine. E Beat Takeshi, ancora una volta, è impagabile.
Una domanda, ad ogni modo, me la sono portata fin fuori dalla sala: se i modelli dichiarati dei delegati sono i capi di Stato dei paesi membri del G8 (fin troppo riconoscibili Merkel e Sarkozy, ma non solo), chi diavolo è stato il modello per il nostro rappresentante (un tipo corpulento e piuttosto sborone che non assomiglia né a Berlusconi né a Prodi né a recenti nostri statisti)?
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