Sky Captain and the World of Tomorrow
Titolo originale: Sky Captain and the World of Tomorrow
USA: 2004. Regia di: Kerry Conran Genere: Fantascienza Durata: 107'
Interpreti: Jude Law, Gwyneth Paltrow, Giovanni Ribisi, Bai Ling, Omid Djalili, Angelina Jolie
Sito web: www.skycaptain.com
Nelle sale dal: 12/11/2004
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Dario Carta
Che bel viaggio nella fantascienza incantata,questo, che lo spettatore si appresta ad intraprendere sulle ali di una fantasia grottesca e leggera,che aleggia su un palcoscenico ambientato in un passato vestito di attualità tecnologica.
Che belle immagini,in apertura,quelle dell'arrivo del dirigibile Hindenburg III a New York,a ridosso dell'Empire State Building,in una notte accarezzata da fluttuanti fiocchi di neve ed illuminata dai fari di benvenuto della città che pulsa del vigore di una colonna sonora che porta il timbro swing del primo trentennio del secolo scorso.
New York,1939.La giornalista Polly Perkins,(Gwyneth Paltrow), indaga sulle misteriose sparizioni di alcuni scienziati,mentre la città subisce un attacco di giganteschi robot volanti. Per approfondire il duplice caso,la reporter chiede la collaborazione di una sua vecchia conoscenza,l'ex fidanzato Joe "Sky Captain" Sullivan,(Jude Law),con il quale dà inizio ad una serie di mirabolanti avventure,che porteranno la coppia ad affrontare il feroce dott.Totenkopf,responsabile degli attacchi alla città e pericoloso scienziato ossessionato dal miraggio di conquistare il pianeta.
"Sky Captain" è un film permeato di quel tipo di magia che non fallisce nello scopo di trascinare lo spettatore altrove,senza forzature,lasciandolo nello stupore attonito di un rapimento assai gradito,per condurlo lontano dalla realtà ed inserirlo,cullandolo con il sorriso,in una finzione così sincera e palese,da trasformarsi presto in un bel sogno.
L'intera pellicola è ovattata di una morbida irrealtà,schiettamente fantastica,ma efficacemente persuasiva e la fiction,così evidente,riesce a persuadere ed ottiene il premio della convinzione.
Ogni particolare del film è mirato a colorare le immagini con i pastelli dell'avventura ,così concretamente surreale da scorrere viva ed ipnotica nella sua dichiarata finzione.
I sapori intenzionalmente retrò di un'epoca a noi prossima,ma che appartiene ad una storia recente al punto di apparire quotidiana all'esame delle nostre attenzioni e le atmosfere noir dipinte nelle monocromatiche variazioni dei colori a base di seppia,rubano lo spettatore dalla sua dimensione e lo espandono in una realtà virtuale dalle fattezze di un futurismo storico.
Lì si respira aria di una finzione dai tratti talmente irreali da indurre chi guarda a cadere lietamente in una ammaliante simulazione scenica.
Ci si crede,in questo bellissimo film,che non lascia respiro nel regalare citazioni ed omaggi alle arti figurative che ne costituiscono la genesi.
Girata interamente su Blue Screen e in CGI in postproduzione,la pellicola non lascia posto alla freddezza possiile negli eccessi di SFX.
Al contrario,regala incantesimo e fascino a chi non si arena nelle secche del pregiudizio.
Conran si abbandona alle influenze degli anni dell'età d'oro del fumetto,dagli anni'30 al termine del decennio successivo,agli allori di Alex Raymond,alle tavole dei successivi Buck Rogers e Jeff Hawke e persino cita Floyd Gotfredson,nel richiamo al dott. Enigm e della sua isola-castello galleggiante nell'aria.
Il grande cinema di quegli stessi anni esercita la sua ascendenza sulla pellicola in titoli come "Acque del sud",1941,o "L'uomo ombra",1934,presi ad esempio dal regista per plasmare i caratteri dei personaggi e le loro relazioni.
La rappresentazione fantascientifica,nelle sue spettacolari dimensioni,lascia omaggi regalati da "La guerra dei mondi",1953 , "L'uomo che fuggì dal futuro",1971,o "Godzilla",nelle immagini dell'attacco alla città,solo per citarne alcuni.
Bravi tutti,nel cast,da Jude Law alla Paltrow,che hanno visto e creduto nel film,interpretandolo come un serio divertissement alternativo all'impegno tradizionale,prestandosi con enfasi ed entusiasmo a recitare su uno sfondo blu chiuso in uno studio.
Sir Laurence Olivier,viene risuscitato con il computer per la parte del cattivo dott.Totenkopf,("testa di morto" o "teschio") e tutto è fatto a regola dell'arte migliore e con il rispetto che si deve.
Due anni dopo,nel 2006,la manipolazione digitale avrebbe riportato la vita di Marlon Brando sullo schermo di "Superman Returns"
Chi ama il cinema,non riesce a sottrarsi al fascino un poco grottesco di questo film naif ma status assoluto della solida prospettiva della lettura dell'immaginifico.
Non si perde mai,colui che,al racconto di una fiaba,ha la forza e la capacità di mollare gli ormeggi e lascia libera la propria fantasia,lasciandosi,a volte,convincere da una finzione,pur manifesta che sia e sorride abbandonandosi ad un gioco che arricchisce i propri sogni.
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