The Butterfly Effect
Titolo originale: The Butterfly Effect
USA: 2003 Regia di: Eric Bress, J.Mackye Gruber Genere: Fantascienza Durata: 115'
Interpreti: Ashton Kutcher, Amy Smart, Kevin Schmidt, Melora Walters, Elden Henson
Sito web:
Nelle sale dal: 27/02/2004
Voto: 6,5
Recensione di: Dario Carta
"Si dice che il battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo"
La prima schermata,introduce una storia affascinante,che nasce da una delle idee generate nell'ambito della teoria del caos.
Evan Treborn (Ashton Kutcher) vittima di traumi,da piccolo e da ragazzo,soffre di episodi che lo portano frequentemente ad un black out delle sue funzioni emotive.
Nel tentativo di trovare una risposta alle sue sofferenze,scopre che,leggendo i suoi diari,scritti quando era adolescente,è in grado di viaggiare indietro nel tempo,e modificare alcuni eventi del suo passato,influenzando quelli futuri.
Ma le sue scelte porteranno delle conseguenze inaspettate,che si manifesteranno tornando nel presente. Le sequenze d'inizio,non indugiano a trascinare lo spettatore in uno stato di inquietudine quasi esoterica. E' vero che la natura umana è incerta e timorosa di fronte ad eventi che non può spiegare con gli approcci della ragione e pare che la pellicola prenda atto di questo, e giochi la sua carta (forse la sua unica),con buona dose di equilibrio.
"Equilibrio",potrebbe non apparire come il termine più adatto,riferendosi agli inattesi colpi di scena e alle oscure immagini dei primi momenti,ma il film chiede di essere capito e seguito e trova la sua ridistribuzione dei pesi,con il succedere degli eventi e la sua comprensione,va formulata solo alla soluzione finale.
Il verdetto critico non è stato generoso,(almeno negli USA),essendosi,il film,guadagnato un indice piuttosto basso di gradimento.
Ciononostante,il pubblico ha accolto "The Butterfly Effect"come un buon thriller psicologico,facendo pendere la bilancia degli incassi dalla parte giusta,anche in considerazione del difficile argomento trattato e del basso budget impegnato nella sua produzione.
Può sembrare difficile,all'inizio,seguire il succedersi degli eventi,dato il tortuoso avvicendarsi dei flash-back,ma la struttura,nel suo insieme,regge,avvince e regala interesse.
Il principale talento del film,è quello di sfruttare a proprio vantaggio un elemento di una qual certa novità,come l'idea partorita all'interno della teoria del caos,secondo la quale,un evento,anche se di minima importanza,come lo sbattere delle ali di una farfalla,possa provocare,molto altrove,effetti di dimensioni devastanti,come uragani e devastazioni naturali.
Un'idea attuale,ma non nuova,visto che ricordiamo un illustre precedente,ne "La vita è meravigliosa",(1946),di Frank Capra,dove l'Angelo mostra a George Bailey,(Jimmy Stewart),cosa sarebbe accaduto se non fosse mai nato e di come questo evento avrebbe condizionata la vita di tutti nella sua città.
O,ancora,in "Sliding Doors",(1998),due storie parallele della stessa donna (Gwyneth Paltrow),vengono narrate in seguito alla possibilità di Helen di entrare o meno nella carrozza del Metro in partenza,prima che le porte si chiudano.
Questo piccolo evento,influenzerà la sua vita molto profondamente.
Nella trilogia di"Back To The Future",ogni sviluppo dei fatti è in funzione delle scelte fatte nei vari scenari temporali,e tutte tre le pellicole illustrano vividamente la cascata di effetti che conseguono a quelli che potrebbero apparire come piccoli mutamenti del corso degli eventi.
Nel film "Frequency".(2000),a James Caviezel viene presentata la possibilità di prevenire la morte di suo padre (Dannis Quaid),avvenuta 30 anni prima,con il quale,per una sorta di miracolo naturale,egli entra in contatto,rimanendo,i due personaggi,ciascuno nella sua epoca storica.
In "Havana",del 1990,Robert Redford fa un esplicito riferimento al fatto che "una farfalla può sbattere le sue ali su un fiore in Cina e causare un tornado nei Caraibi".
"The Butterfly Effect",(effetto farfalla),è una frase che racchiude in sè la nozione di "dipendenza sensitiva dalle condizioni iniziali " di un sistema,formualata nella teoria del caos;piccole variazioni delle condizioni iniziali,possono condurre a vasti mutamenti del sistema..
Dagli apprendimenti nozionistici sul titolo della pellicola,sgorga una trama non immediata,forse,ma gradevole ed attraente,dai connotati inusuali.
D'altra parte,però,sono sufficienti neanche due ore di film per accorgersi del rischio che il racconto si è involto troppo in sè stesso,prendendosi eccessivamente sul serio,senza avere avuto la prudenza di giungere alla conclusione prima di smarrirsi in una risonanza non capita.
Diretto dagli sceneggiatori di "Final Destination 2",(Eric Bress e J. Mackye Gruber),il film avrebbe dovuto concludersi restando figlio unico,senza scoprire il fianco alla spiacevole possibilità di un inutile sequel,per buona sorte uscito solo in DVD.
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