The Road
Titolo originale: The Road
USA: 2009. Regia di: John Hillcoat
Genere: Fantascienza
Durata: 112'
Interpreti: Viggo Mortensen, Kodi Smit-McPhee, Charlize Theron, Robert
Duvall, Guy Pearce, Michael K. Williams, Garret Dillahunt, Molly Parker,
Brenna Roth, Bob Jennings, David August Lindauer, Jack Erdie, Jeremy
Ambler, Nick Pasqual, Aaron Bernard, Mark Tierno, Amy Caroline, Matt
Reese, Jared Pfennigwerth
Sito web: www.theroad-movie.com
Nelle sale
dal: 28/05/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Speranzoso
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The Road
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Il lavoro del regista John Hillcoat comprende progetti realizzati in America e in Australia.
La sua prima regia è stata “Ghosts … of the Civil Dead”, che ha anche co-sceneggiato, candidato a nove Australian Film Institute Award. Con The Road porta sullo schermo una storia tratta dal romanzo premio Pulizer omonimo di Cormac McCarthy, già autore del fortunato “Non è un paese per vecchi”, diventato un film dei fratelli Coen.
Lo scenario è post-apocalittico. Un misterioso cataclisma ha reso la Terra una landa desolata e invivibile. Si fa difficoltà a trovare acqua, cibo, vestiti e quant’altro anche solo per sopravvivere.
Gli esseri umani sopravvissuti sono nettamente divisi in due categorie i buoni, che cercano di sopravvivere spinti da un barlume di speranza, e i cattivi, che in mancanza di cibo si sono messi a mangiare i propri simili, a rubare e uccidere, senza avere più un’umanità.
Un padre e il giovane figlio, dopo il suicidio della madre, si sono messi in viaggio verso Sud, arrivare all’oceano sembra essere l’unica salvezza. Lungo il loro cammino incontreranno varie tipologie di disadattati, faranno fatica a sfamarsi, l’Uomo rivede spesso nei suoi sogni la sua amata e cosa l’ha portata ad arrendersi, faranno la conoscenza del vecchio Ely, che quando vede il Ragazzo pensa di essere morto. Resistere è ciò che conta.
Il film, come il romanzo, inizia quando il disastro è già avvenuto da parecchio tempo, senza specificare a cosa sia dovuto, se sia stato un evento naturale o causato dall’uomo. Ciò a portato non solo a non avere elettricità, cibo o acqua, la vegetazione è quasi scomparsa, gli alberi privi di linfa vitale cadono al suolo uno dopo l’altro, il sole non è più visibile, il grigiore invade il cielo in un perenne stato di assenza della luce solare, le notti sono buie, unica luce il fuoco che viene accesso per riscaldarsi la notte.
Per accentuare il senso della mancanza delle cose primarie, i realizzatori hanno dato vita a due individui vestiti con indumenti corrosi e invecchiati dal tempo, che si spostano con un carrello della spesa dove poter appoggiare i pochi utensili, strumenti e cibo che riescono a racimolare lungo la via.
Difficilmente trovano dell’acqua per potersi lavare. Sono tutte cose che infondono la percezione di trovarsi di fronte a dei senzatetto, come del resto lo sono tutti i sopravvissuti, tutti che si spostano con uno zaino sulle spalle o solo con i vestiti che si indossa, tutti con la voglia di vivere e vivere il più a lungo possibile. Questa è una tematica sottolineata con calore.
Il regista ha voluto dimostrare quanto un uomo possa essere attaccato alla vita, non solo la propria, ma soprattutto quella del figlio. A questo si allaccia un aspetto importante e basilare del film: l’amore che lega un padre a un figlio e viceversa. Il racconto di The Road vuole essere un’elegia dell’immenso amore e senso di protezione che prova un padre e di come il figlio corrisponda questi sentimenti profondi.
L’innata bontà del ragazzo, la sua compassione, il suo senso di meraviglia e di curiosità sono altri aspetti importanti che sono qui delineati, che ricordano all’uomo la ragione per cui si deve andare avanti. Il padre, col passare del tempo si è indurito, non ha fiducia in nessuna persona che incontrano sul loro cammino, così, quando in una sequenza, si vede derubato dei pochi averi che possedevano, raggiunge il ladro, lo fa spogliare dei pochi indumenti, lasciandolo nudo in mezzo al nulla, condannandolo a morte. Solo l’insistenza del bambino che prova compassione per questi, fa ritornare il padre sui suoi passi.
The Road mostra fino a che punto può arrivare un essere umano spinto dall’estremo bisogno, tratteggiando le due facce di una medaglia: la brutalità che porta alla disumanizzazione e l’amore che nutre la speranza e mantiene il proprio spirito.
Il film riflette una visione dark e una tristezza di fondo, accompagnata da un’esile speranza che lentamente sembra concretizzarsi, fino all’epilogo.
La sofferenza e la tristezza non appare solo dai volti, ma dalla Terra, personaggio che ha un’influenza sugli eventi.
La fotografia rende bene l’atmosfera di questi tempi oscuri e desolanti, priva del sole e dei colori che naturalmente si trovano in Natura. Il colore predominante è il grigio, dato dalle ceneri che si sono sparse nell’aria e ivi rimangono.
Tutti gli altri colori sono desaturati, il cielo, come l’oceano, hanno perso il loro blu o azzurro caratteristico.
Questa storia parla anche della reale possibilità di una catastrofe naturale dovuta all’abuso umano nei confronti del pianeta o indipendenti da esso, comunque fa nascere la seria riflessione di come l’uomo potrebbe trovarsi in un futuro, non poi così lontano.
Viggo Mortensen si è trasformato nell’Uomo, dandogli il giusto spessore e umanità. Lo stesso dicasi per tutti gli altri attori.
The Road riesce a far emergere vari tipi di sensazioni nello spettatore, catturato non solo dall’aspetto catastrofico, ma da sentimenti universali e condivisibili.
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