Transformers
USA: 2007. Regia di: Michael Bay Genere: Fantascienza Durata: 135'
Interpreti:Shia LaBeouf, Megan Fox, Charlie Bodin, Dane Cook, Frederic Doss, Josh Duhamel, Rachael Taylor, Peter Cullen, John Turturro, Jon Voight, Tyrese Gibson, Bernie Mac, Rizwan Manji, Michelle Pierce, Chris Ellis
Sito web: www.transformersmovie.com
Voto: 6
Recensione di: Domitilla Pirro
"In principio era il cubo": mai incipit cinematografico fu più involontariamente esilarante. Il basso inconfondibile di Alessandro Rossi, qui doppiatore dell'Autobot Optimus Prime, ci guida suo malgrado tra asteroidi e collisioni nello spazio siderale solcato da giganteschi pupazzi di latta.
Preparatevi a non guardare mai più un Suv con gli stessi occhi: i Transformers sono tornati. Per chi ne fosse ancora beatamente ignaro, riassumiamo: sul pianeta Cybertron è sorta un'epica battaglia tra entità aliene, gli Autobots - protettivi, buoni - e i Decepticons - violenti, cattivi. L'oggetto del contendere, un mistico cubo dal quale dette creature metalliche traggono forza vitale, finisce però sulla Terra a causa di intricate vicissitudini guerraiole: per questo l'intera truppa decide su due piedi di trasferire il fronte in casa nostra, solidarizzando o meno coi locali. Sam Witwicky (Shia LaBeouf) è l'adolescente in tempesta ormonale che farà sorridere la platea durante la prima parte dello spettacolo, fraternizzando con l'Autobot Bumblebee (trasformatosi nella sua Kamaro giallo canarino) e, già che c'è, contribuendo a salvare il mondo. Dal 1984 ad oggi, i cromatissimi paladini interstellari nati dall'intuizione di mastri giocattolai giapponesi (ovvio) e resi oro puro dal colosso americano Hasbro (altrettanto ovvio) hanno divertito stuoli di ragazzini. Ed è un trio di tutto rispetto quello cimentatosi nell'impresa di rispolverarne il fascino in sala: Steven Spielberg produce, Michael Bay dirige e la Industrial Light & Magic di George Lucas "tridimensiona" un film che mantiene le botte da orbi promesse e, almeno inizialmente, distrae. Ma la vocazione commerciale di questi eroi-giocattolo è evidente nell'opera di quello che qualcuno ha già definito Michael E-bay: se l'ineluttabile lancio di gadgets connessi alla pellicola non può stupire, infastidisce l'esplicito product placement direttamente sullo schermo, dove marchi e loghi si susseguono senza sosta. Dopotutto è proprio nel campo pubblicitario che il regista di "Bad Boys", "Armageddon" e "Pearl Harbor" nasce e cresce: ed è alla pubblicità in grande stile che evidentemente torna con questo trionfale spot di 135 minuti che diverte finché non decide di prendersi sul serio. La virata in senso esistenzial-patriottico che caratterizza la seconda parte del film, con robottoni logorroici che menano le mani dispensando pillole filosofiche ("La libertà è un diritto di tutti gli esseri senzienti"), delude chi fosse rimasto piacevolmente colpito dall'autoironia iniziale.
Ma, parola di comparsa che assiste all'atterraggio alieno: "È più fico di Armageddon!".
Tanto basta?
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