Ultimatum alla Terra
The day the earth stood still
USA: 1951. Regia di: Robert Wise Genere: Fantascienza Durata: 92'
Interpreti: M. Rennie, P. Neal, H. Marlowe
Recensione di: Maurizio Carità
Un disco volante atterra di fronte alla Casa Bianca ed e' immediatamente circondato dalle squadre di sicurezza dell'esercito. Dalla nave scende un essere dalle fattezze umane, Klaatu, il quale estrae dalla cintura uno strano oggetto. Prima che possa parlare, l'alieno viene colpito da un proiettile sparato da un soldato particolarmente nervoso. L'oggetto era uno strumento avanzatissimo di cui Klaatu intendeva fare omaggio al Presidente degli Stati Uniti.
Ricoverato in ospedale, Klaatu chiede al Segretario di organizzare un incontro con tutti i capi di governo, ma ciò si rivela impossibile per 'motivi di sicurezza.' L'alieno fugge dall'ospedale e, nascondendosi dietro uno pseudonimo, prende in affitto una stanza. Dalla padrona di casa e suo figlio raccoglie informazioni sulla società e la politica terrestri. Appreso che un famoso scienziato, il professor Barnhart, vive poco lontano, si reca a casa dell'uomo e lo convince a riunire una delegazione di scienziati in rappresentanza di ogni paese del mondo. Convinto della necessità di una dimostrazione di forza, l'alieno provoca un black-out di mezz'ora esteso all'intero pianeta, escludendo (chissà come) dal fenomeno soggetti a rischio come ospedali e aerei in volo.
Barnhart riunisce gli scienziati presso il disco volante, ma Klaatu viene ucciso dai militari. Nello stesso istante dall'astronave esce un gigantesco robot che, dopo aver neutralizzato le armi puntate contro di lui con un raggio disintegratore, raccoglie il corpo senza vita di Klaatu e scompare con esso all'interno del disco. Attraverso l'utilizzo di tecnologie sconosciute all'uomo, il robot restituisce temporaneamente la vita all'alieno. Finalmente Klaatu può rivelare il contenuto del suo messaggio. Portavoce di una federazione interplanetaria turbata dalla disinvoltura con cui il genere umano utilizza l'energia atomica per la costruzione di ordigni nucleari, ammonisce i popoli terrestri ad abbandonare questa strada. Un esercito di robot invincibili sarà garante delle operazioni di disarmo e, nel caso i governi della Terra decidessero di agire diversamente, autorizzato a distruggere il pianeta.
Tornati a bordo del disco volante, Klaatu e Gort si allontanano sotto gli occhi di un'umanità messa in salvo, forse, dalla propria irrazionalità.
Prodotta in piena guerra fredda, questa pellicola dimostrò come il cinema di fantascienza potesse (o, forse, dovesse) occuparsi anche di temi squisitamente terrestri. Nel 1951 era opinione comune che, se gli alieni fossero scesi sulla Terra, la popolazione mondiale si sarebbe abbandonata a scene di isteria di massa. La figura benevola, comprensiva, quasi paterna di Klaatu fu una vera sorpresa per il pubblico americano. Per la prima volta nella storia del genere l'alieno veniva proposto sotto questo profilo e, come lo storico Giovanni Mongini ebbe occasione di scrivere sulle pagine di Robot (no. 4, luglio 1976), 'parlare di un alieno dotato di buone intenzioni verso i terrestri equivaleva, per citare un esempio di un altro genere, a parlare di indiani buoni in un film western dell'epoca'... Chissà cosa deve averne pensato John Wayne!
Interessante notare come nell'opera originale da cui il film è tratto, Farewell to the master di Harry Bates, la vicenda si concludesse con il rovesciamento del rapporto padrone-servitore, rivelando in Gort il vero extraterrestre e in Klaatu il suo portavoce. Il fatto che Wise abbia deciso di rinunciare a questo stratagemma, restituendo a Klaatu il ruolo di protagonista, testimonia la sua intenzione di attribuire all'essere proveniente dallo spazio una nobiltà d'animo facilmente riconoscibile dal pubblico.
Certo la soluzione finale proposta dall'alieno, un corpo di polizia composto di robot temibili e incorruttibili, appare tristemente fascista, ma la trattazione generale della vicenda, considerata l''epoca in cui viene presentata, riscatta ampiamente questa caduta di tono.
|