Alice in Wonderland
Titolo originale: Alice in Wonderland
USA : 2010 Regia di: Tim Burton Genere: Fantasy Durata:
108'
Interpreti: Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Crispin
Glover, Anne Hathaway, Stephen Fry, Christopher Lee, Michael Sheen, Alan
Rickman, Matt Lucas, Timothy Spall, Barbara Windsor, Leo Bill, Paul
Whitehouse, Eleanor Gecks, Lucy Davenport, Jessica Oyelowo, Amy Bailey,
Arick Salmea, John Surman, Marton Csokas, Eleanor Tomlinson, Annalise
Basso, Jemma Powell, Frances de la Tour, John Hopkins, Austin James
Wolff, Tim Pigott Smith, Geraldine James, Lindsay Duncan, Michael Gough,
Noah Taylor
Sito web: www.disney.it/Film/alice
Nelle sale dal: 03/03/2010
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Mirko Di Nella
L'aggettivo ideale: Pasticciato
Che vi sia sempre stata una certa corrispondenza tra l'immaginario fantastico e non-sense dello scrittore, fotografo e reverendo Lewis Carrol (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson) e il caro Tim Burton, il cineasta più visionario e dark che Hollywood ha sfornato nelle ultime decadi, lo avevamo sempre sospettato. Era inevitabile quindi che ad un certo punto le due strade si sarebbero incrociate, e dopo anni di rumors e tentativi rimandati l'evento tanto atteso prende corpo grazie all'interessamento della Disney, che mette sotto contratto il regista di Burbank per un paio di film, tra cui l'adattamento sul grande schermo proprio delle vicende letterarie narrate nei due romanzi di Carroll: "Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie" e "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò".
Burton opta per una sorta di sequel e non per un remake come i più potrebbero pensare, ritroviamo infatti una Alice diciannovenne alle prese con una festa di fidanzamento ufficiale, preludio ad un matrimonio combinato, dalla quale fugge per inseguire uno strano coniglio col panciotto.
Finirà per cadere in un burrone e ritrovarsi in quel Wonderland che aveva già visitato anni addietro.
Le aspettative erano tante, e le premesse sembravano preludere ad un ennesimo capolavoro, decisamente offuscato nelle ultime pellicole, ma l'universo onirico e dark del talento burtoniano è imbrigliato tra le ambizioni di una sceneggiatura inconcludente e posticcia e scenografie sontuose e ridondanti, conducendoci in un paese delle meraviglie che di meraviglie ne produce ben poche.
Prevedibili e privi di fascino risultano i personaggi monocorde interpretati dalle regine Helena Bonham-Carter e Anne Hateway, e delude anche l'attore feticcio per eccellenza Johnny Depp, indeciso tra un'interpretazione sopra le righe o virata verso il malinconico.
L'esordiente Wasikowska in ruolo alquanto improbo, non buca mai lo schermo, ma il suo personaggio così ben definito e ricco di sfumature nel libro qui è riproposto in modo impalpabile e superficiale. Deprecabili molte eccentriche trovate (la patetica deliranza rappresenta il punto più basso toccato dall'accoppiata Burton/Depp) come quella di ergere il cappello del cappellaio matto ad oggetto feticista imprescindibile e vero motore dell'azione filmica, e l'utilizzo pleonastico del 3D utilizzato semplicemente come artificio commerciale, che nulla aggiunge alla profondità visiva, - riadattato in terza dimensione solo in post produzione - dando così ragione alle critiche mosse dal collega James Cameron che lo esortava a sperimentare le nuove tecnologie a disposizione anche come linguaggio narrativo.
Personalmente ritengo il genio di Tim Burton fermo al bellissimo e poetico “Big Fish” del 2003, l'ormai consuetudine di assoldare nei propri progetti sia l'amata moglie che l'amico Depp pare essere più deleteria che rigenerante. Scivola proprio nel suo lungometraggio più atteso perdipiù giocando su un terreno a lui congeniale e non lascia nessuna impronta del suo talento e del suo immaginario, limitandosi a svolgere il compitino disneyano senza infamia e con pochissima lode.
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