Ghost Rider
USA: 2007. Regia di: Mark Steven Johnson Genere: Fantasy Durata: 110'
Interpreti: Nicolas Cage, Raquel Alessi, Angry Anderson, Arthur Angel, Wes Bentley, Laurence Breuls, Eva Mendes, Peter Fonda
Sito web: www.sonypictures.com/movies/ghostrider/index.html
Voto: 5,5
Recensione di: Vittorio Castagna
Definito “goffo e insensato” da testate del calibro di New York Post, Chicago Tribune e Boston Globe, Ghost Rider non ha decisamente colpito gli occhi della critica americana. Le motivazioni di questo pesante giudizio sono da addurre sia alla recitazione che alla sceneggiatura, giudicate scadenti e capaci di essere sopraffate dagli effetti speciali. In un intreccio tra patti col Diavolo, secessione del regno del male e leggende, la storia di Johnny Blaze (Nicolas Cage) è segnata da un destino. “Fai una scelta o le scelte faranno te” gli dice il padre, che in un certo senso è la chiave di lettura del film. Johnny, un promettente motociclista stunt-man, per salvare il padre dal cancro vende la sua anima a Mephistopheles (Peter Fonda) tra l’incredulità e l’inganno. Il giovane stunt-man scoprirà di essere ingannato quando il giorno dopo assiste sia alla guarigione di suo padre che alla sua morte. Il giovane ragazzo non appartenendosi più è anche conscio che non ha più nulla da condividere, neppure con Roxanne (Eva Mendes), la ragazza che ha sempre amato. Johnny, errante nello spirito e nel corpo, raccoglie un successo dopo l’altro divenendo una star tipicamente americana, ma la notte dell’anima è nuovamente illuminata da Roxanne, ormai giornalista e ancora segnata dall’addio senza motivo. Purtroppo proprio mentre Johnny sembra riprendersi la sua vita Mephistopheles lo richiama a obbedire al patto, chiedendogli di eliminare suo figlio Blackheart (Wes Bentley), che nutre un piano per sostituirsi al padre. Immerso nella lotta del governo sul mondo e trasfigurato in un demone può giungere a una seconda possibilità, quella che lo renderà il celebre Ghost Rider della Marvel.. Il male si combatte con il male sembra la filosofia di Ghost Rider, che facendo rivivere il dolore come uno specchio, spegne le vite dei malfattori. Abituati al binomio bene-male e alla loro perenne lotta, siamo un po’ condizionati nel collocare Ghost Rider tra gli uni o gli altri, ma forse bisogna pensarlo come un male necessario per un bene maggiore, di cui il Diavolo possiede l’anima ma non lo spirito. Egli è vittima del destino ma aperto a una seconda possibilità, attratto dall’amore che non potrà mai vivere in modo integrale, votato al bene ma con le vesti del male. Come è già stato sottolineato dalla critica americana la recitazione non è brillante e coinvolgente, tanto che Nicolas Cage sembra l’ombra di sé stesso, soprattutto quando deve rivelare alla ragazza il mistero che l’ha avvolto in tutti questi anni. Questo non vale per tutti, per esempio sia Donal Logue e Sam Elliott, seppur in ruoli marginali, sono veramente bravi, soprattutto Sam Elliot che incarna il cowboy in ogni cromosoma del suo DNA. Nel complesso la prossima volta che si spendono 120 milioni di dollari per un film (New York Post) auspichiamo almeno che si punti non solo sugli stipendi del cast e sugli effetti speciali.
|