Harry Potter e il principe
mezzosangue
Titolo originale: Harry Potter and the Half-Blood
Prince
USA, Gran Bretagna: 2009 Regia di: David Yates Genere: Fantasy Durata:
153'
Interpreti: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Michael Gambon,
Alan Rickman,
Helena Bonham Carter, Jim Broadbent, Robbie Coltrane, Timothy
Spall, David Thewlis, Julie Walters, Mark Williams, Helen McCrory, Natalia Tena,
Tom Felton, Bonnie Wright, Jessie Cave, Katie Leung, Evanna Lynch, Hero
Fiennes-Tiffin, Dave Legeno, James Phelps, Oliver Phelps, Robert Knox, Maggie
Smith, Warwick Davis
Sito web: www.harrypotter.warnerbros.com/harrypotterandthehalf-bloodprince/
Nelle sale dal: 15/07/2009
Voto: 4,5
Trailer
Recensione di: Samuele Pasquino
Il professor Silente torna alla scuola di magia con un professore di vecchia data, Lumacorno. Quest'ultimo potrebbe inconsapevolmente svelare alcuni misteri legati a Voldemort, un tempo allievo di Lumacorno con il nome di Tom Riddle.
Harry Potter (Daniel Radcliffe), insieme agli amici Ron (Rupert Grint) ed Hermione (Emma Watson), segue le gesta oscure di Draco Malfoy e intanto viene in possesso di un libro appartenuto in passato al principe mezzosangue, di cui non si conosce l’identità.
La saga dell'ormai celeberrimo maghetto trova il suo primo punto debole in questo sesto episodio cinematografico, svelando inaspettate lacune e naufragando a causa di idee troppo banali banali. Se i precedenti cinque capitoli, di cui i primi due in veste logicamente e giustamente puerile, avevano costruito una solida struttura di genere capace di appassionare e stupire, qui siamo di fronte ad un adattamento palesemente fiacco e svogliato, contenutisticamente pesante nel contesto narrazione visione, troppo vago aldilà di ogni possibile fantasia.
L'apparato scenico resta indubbiamente forte, le scenografie continuano a reggere in virtù della marcata impronta gotica pregna di magnetismo visivo, ma è nella sceneggiatura prettamente dialogica e interpretativa che si rileva il crollo maggiore, facendo notare qualche cedimento persino nella sua storyboard.
C’è una storia di base potenzialmente interessante, ma svolgimento e intrecci relativi alla trama portano inevitabilmente lo spettatore a domandarsi che fine ha fatto il maghetto tanto amato, costringendo anche il fan più accanito al dubbio costante.
Nel corso della storia il nucleo portante narrativo procede a tentoni, senza alcuna linea guida, andando a infittirsi nel turbinio di sequenze ordinariamente spettacolari presenti. Anche gli effetti speciali stavolta latitano ed il titolo del film reca una ricerca evanescente di quel principe mezzosangue che alla fine viene svelato con troppa fretta.
La vicenda si sgretola tristemente, giusto il tempo di un’introduzione fugace, lasciando poi l'ambiguo palcoscenico alle scorribande amorose dei ragazzi: le scaramuccie affettive finiscono al centro del capitolo diretto da Yates e prendono il sopravvento nel tentativo di supplire alle mancanze di una sceneggiatura ambigua e superficiale.
Se poi si tiene conto del disordine con il quale si susseguono le poche sequenze inquietanti, allora ci si rende davvero conto che la saga deve necessariamente voltare pagina. Hanno luogo, sparsi, curiosi siparietti comici che ricordano i primi capitoli, ancora alla portata dei più giovani spettatori e dei loro sogni.
La voglia di innovare induce il regista ad indugiare sull’umanità dei personaggi, descrivendoli in maniera quanto più approfondita cercando di colmare le mancanze tutt'intorno a loro, costruendo un’attesa lineare fino alla resa dei conti con Voldemort.
In “Harry Potter e il principe mezzosangue” non ci sono più invenzioni e tale constatazione si traduce in un sostanziale fallimento finora tenuto lontano.
La Rowling, autrice della saga letteraria, fa il suo dovere con furbizia e senso degli affari, tocca ora a Yates e alla Warner Bros concedere al pubblico un capitolo finale che sia all’altezza delle aspettative, dando un tocco di classe e fantasia ad una grande avventura che, comunque, può ancora concludersi in degna maniera, mostrando le ultime pirotecniche meraviglie in accordo ad una migliore sceneggiatura.
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