Il risveglio delle tenebre
Titolo originale: The dark is rising
USA: 2007. Regia di: David L. Cunningham Genere: Fantasy Durata: 94'
Interpreti: Ian McShane, Alexander Ludwing, Christopher Eccleston, Jonathan
Jackson, Gregory Smith, Wendy Crewson, Amelia Warner, James Cosmo, Frances Conroy, Jim Piddock
Sito web: www.seekthesigns.com
Nelle sale dal: 23/11/2007
Voto: 5
Recensione di: Luna Saracino
È tempo di fantasy questo, che lo vogliate oppure no: un genere letterario, divenuto da qualche tempo anche cinematografico, che può rivelarsi particolarmente interessante se corredato di una trama consistente e di una dettagliata quanto notevole descrizione dei personaggi.
Quando tutto questo viene a mancare ci si trova di fronte ad un prodotto finale scarno, povero ed inconsistente: è questo il caso di “ The Seeker: The dark is rising” (il cui titolo italiano è “Il risveglio delle tenebre”), il fenomeno fantasy dell'anno tratto da un libro di Susan Cooper e diretto da David L. Cunningham. Il film, lodevole per i suoi effetti speciali, avrebbe potuto dare molto di più di quello che effettivamente ha trasmesso: è la storia di Will Stanton (Alexander Ludwig), un ragazzino americano trasferitosi in una cittadina inglese con la sua numerosa famiglia, che per uno strano caso del destino scopre la sua vera natura: settimo figlio di un settimo figlio, Will è destinato a diventare un nobile guerriero servitore della luce, e dovrà scontrarsi con il cavaliere dell'oscurità (Christopher Eccleston), andando alla ricerca di quei segni che racchiudono in se il potere della luce. Attenendosi alla trama, il film non può che destare la curiosità di grandi e piccini, desiderosi di ritrovare sullo schermo le avventure di un giovane guerriero, pronto a tutto pur di rivendicare il potere della luce sull'oscurità. Tutto questo, però, sembra svanire nel momento in cui il libro viene trasposto sullo schermo: anche in questo caso, infatti, laddove il libro riesce ad evocare forti emozioni col semplice suono delle parole, il film sembra perdere la sua battaglia.
È quasi impossibile eguagliare l'imponenza di un fantasy su carta stampata: certo, non bisogna tener conto della saga di “Harry Potter” o della trilogia de “Il signore degli anelli”, entrambi successo di critica, pubblico, botteghino e lettori.
Eppure ne “Il risveglio delle tenebre” molti sono stati i nomi altisonanti che hanno preso parte alla realizzazione del progetto. Tra i tanti John Hodge, storico sceneggiatore di Danny Boyle, famoso per le sue stesure al limite del reale, ironiche, ciniche e febbricitanti: la sua arte, questa volta, è stata ahimè soffocata da un impegno evidentemente più faticoso del previsto.
Unica nota di merito spetta alla fotografia, la sola vera protagonista di questo soporifero film.
Un fantasy poco fantastico e un avventuriero poco avventuroso, si rivela dunque questo film, per certi versi lento, noioso e a tratti fastidioso: si, fastidioso, proprio come il suo protagonista, per il quale durante il film si è continuato a sperare che fosse, e non il cavaliere, a scomparire misteriosamente nell'oscurirtà.
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