Titolo: Lo Hobbit: la desolazione di Smaug
Titolo originale: The Hobbit: The Desolation of Smaug
USA, Nuova Zelanda: 2013. Regia di: Peter Jackson Genere: Fantasy Durata: 161'
Interpreti: Martin Freeman, Benedict Cumberbatch, Lee Pace, Ian
McKellen, Hugo Weaving, Orlando Bloom, Elijah Wood, Richard Armitage,
Cate Blanchett, Billy Connolly, Evangeline Lilly, Andy Serkis, Luke
Evans, Christopher Lee, Aidan Turner, Ian Holm
Sito web ufficiale: www.thehobbit.com
Sito web italiano: wwws.warnerbros.it/thehobbitdesolationofsmaug
Nelle sale dal: 12/12/2013
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Avvincente
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Dopo “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato” prosegue in questo secondo film il cammino di Bilbo Baggins insieme al mago Gandalf e ai tredici Nani, guidati da Thorin Scudodiquercia, verso la riconquista del perduto Regno dei Nani di Erebor.
Lungo la strada una miriade di ragni giganti assale la compagna, salvata degli Elfi della Foresta, ma solo per essere richiusi tutti nelle loro prigioni. Bilbo, grazie all’anello, riesce a liberarli, poi l’incontro con Bard, un umile barcaiolo, li fa giungere in prossimità della Montagna Solitaria.
Un ostacolo ben più difficile da affrontare ci sarà ad attenderli: il drago Smaug.
Ambientato 60 anni prima degli eventi intercorsi ne ‘Il signore degli anelli’, ‘Lo Hobbit’ è uno dei capolavori indimenticabili dello scrittore J.R.R. Tolkien (edito da Bompiani).
Questi film hanno rinnovato l’interesse del pubblico per le opere di Tolkien, nuove e vecchie generazioni rimangono affascinate dai luoghi, dai personaggi e dalle storie uscite fuori dalla mente dello scrittore. Il regista ha reso vive quelle pagine straordinarie, creando il mondo fantastico, fuori dal tempo e ricco di avventure inaspettate, immaginato da Tolkien.
La trasposizione cinematografica – diretta da Peter Jackson, che co-scrive la sceneggiatura insieme a Guillermo Del Toro, Fran Walsh e Philippa Boyens – è stata girata in 3D a 48 fotogrammi al secondo (tuttavia la si può vedere anche in 2D).
“Lo Hobbit – La desolazione di Smaug” – ancora più del precedente – è avvincente, ricco di suspense e fa conoscere nuovi personaggi e aspetti sconosciuti di vecchi amici.
La figura di Legolas, per esempio, è presente nell’intreccio narrativo e determinante all’azione. Sebbene non compaia nel libro i produttori hanno pensato di includerla.
“Quando incontriamo Legolas in “Il signore degli anelli”, apprendiamo che è il figlio di Thranduil”, spiega Jackson. “Così quando visitiamo il Reame di Woodland nel film, ci è apparsa una grande opportunità riportare sulla scena Legolas, dato che ora abbiamo una panoramica completa dell’albero genealogico di Thranduil. Gli elfi sono immortali, così i 60 anni trascorsi tra le due storie non sono stati un intralcio”.
“La cosa bella della storia che hanno ideato, è il fatto che si vede come sia diventato il Legolas de ‘Il signore degli anelli’.
Ci facciamo anche un’idea di cosa abbia dato origine all’antipatia che Legolas nutre per i Nani” dichiara Orlando Bloom.
In questo secondo film Jackson ha l’opportunità di approfondire la complessità di alcuni personaggi ed entra pienamente nel conflitto, rendendolo avvincente. In effetti l’aver diviso ‘Lo Hobbit’ in 3 film ha evitato agli sceneggiatori di tagliare parti del romanzo.
Il titolo del film si riferisce a ciò che ha lasciato il drago Smaug dopo il suo passaggio.
Nel suo violento attacco al Regno dei Nani di Erebor distrugge e manda in rovina anche la Città di Dale, che sorge ai piedi della montagna, provocando una desolazione delle terre per parecchi chilometri, denominata appunto la desolazione di Smaug.
Il personaggio che subisce più cambiamenti è lo hobbit, il quale trova un coraggio sconosciuto, oltre a riuscire a concentrare meglio la sua astuzia, mettendola sempre al servizio della compagnia. Bilbo si sente parte di una squadra e fa di tutto per aiutarla.
“Lo Hobbit – La desolazione di Smaug” porterà lo spettatore a vivere il viaggio insieme ai suoi protagonisti, coinvolgendolo fino all’inquadratura finale, che dispone l’animo in una fremente attesa del seguito.
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