Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il ladro di Fulmini
Titolo originale: Percy Jackson & the Olympians: The Lightning Thief
USA, Canada: 2010 Regia di: Chris Columbus Genere: Fantasy Durata: 124'
Interpreti: Logan Lerman, Rosario Dawson, Uma Thurman, Pierce Brosnan, Sean Bean, Kevin McKidd, Steve Coogan, Catherine Keener, Alexandra Daddario, Joe Pantoliano, Jake Abel, Melina Kanakaredes, Serinda Swan, Brandon T. Jackson, Luke Camilleri, Dylan Neal, Maria Olsen, Andrea Brooks, Luisa D'Oliveira, Maya Washington, Patrick Sabongui, Dejan Loyola, Crystal Tisiga, Dimitri Lekkos, Christie Laing, Stefanie von Pfetten, Marie Avgeropoulos, Erica Cerra, Chelan Simmons
Sito web: www.percyjacksonthemovie.com
Nelle sale dal: 12/03/2010
Voto: 7
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Mitologico
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Pressbook del film
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Dopo la fantasia, la magia e le avventure di Harry Potter, ecco il regista Chris Columbus cimentarsi con la mitologia greca, facendo rivivere gli Dei dell’Olimpo come mai prima d’ora, grazie alla cura dei personaggi e della storia, cui il regista è solito approfondire e curare nel dettaglio, e agli effetti speciali straordinariamente belli, messi al suo servizio, usati per mostrare allo spettatore qualcosa che non ha mai visto prima, questo è l’intento, senza strafare, ma integrando gli effetti digitali, che stanno diventando sempre di più realistici, con la narrazione.
Zeus, incontratosi con Poseidone, accusa Percy Jackson, il figlio di quest’ultimo, di aver rubato il fulmine, l’arma suprema. Se non sarà riportato al suo cospetto entro 10 giorni, sarà guerra tra gli Dei.
Percy è un normale adolescente, con problemi a scuola di dislessia e deficit d’attenzione.
Non sa chi sia suo padre e sua madre tiene in casa il rozzo Gabe.
Un giorno durante una visita al Metropolitan Museum of Art, Percy viene aggredito da una creatura spaventosa, messa in fuga dal professor Brunner e dal suo miglior amico Grover, che non sembrano affatto sorpresi di ciò che hanno visto. Percy viene messo al corrente di chi sia lui in realtà, ovvero un semidio nato dall’incontro tra un dio e un essere umano. È portato al Campo dei Mezzosangue, dove viene addestrato e istruito, e dove scoprirà che suo padre è il dio del mare, Poseidone. Il professor Brunner è in realtà il centauro Chirone, per metà uomo e metà cavallo e Grover è un giovane e ancora inesperto satiro, suo protettore. Il dio degli inferi Ade è interessato a possedere il fulmine rubato e così tiene la madre di Percy segregata. Solo se gli consegnerà il fulmine le restituirà la libertà. Percy non ci pensa un attimo pur di salvare la madre e si incammina lungo un percorso fatto di mille ostacoli e tante avventure con l’aiuto di Grover e Annabeth, figlia della dea Atena.
Il film è stato tratto dal libro omonimo di Rick Riordan, che è diventato un’epopea ed è considerato l’erede di Harry Potter.
Il 26 gennaio 2010 è arrivato in libreria il primo volume della saga, che ne consta cinque, edito dalla Mondadori.
Chris Columbus è rimasto affascinato dalla storia molto contemporanea che l’autore ha descritto nelle pagine del libro, e ha voluto mettere in evidenza quella che è a tutti gli effetti un’avventura odierna fusa con la mitologia greca, non ci sono divinità con abiti fluttuanti che si spostano su di una nuvola.
Il tutto è molto terreno, con delle scelte specificatamente volute.
Il varco per gl’inferi si trova dietro la scritta di Hollywood, questo perché nella visione del regista è il luogo dove si attuano numerose disfatte, per esempio un film che non incontra il favore del pubblico può decretare “la morte” cinematografica di un regista, lo stesso dicasi per un attore.
L’accesso per l’Olimpo è situato in cima all’Empire State Building e il luogo dove Percy e i suoi amici mangiano i fiori di loto, che li stordiscono e fanno loro dimenticare la missione, è un casinò.
Un aspetto che è piaciuto al regista è che Percy può essere considerato simile a qualsiasi altro eroe, eroi che hanno problemi e difetti come chiunque altro. Il messaggio che Columbus ha voluto sottolineare nel tratteggiamento del personaggio è che sono proprio i suoi difetti che può sfruttare a suo favore, trasformandoli in un’arma che lo aiuta nella sua lotta.
Lo spettatore segue Percy nella sua avventura, si identifica in lui, crede in lui e lo incita nella riuscita del suo compito.
Per dare dei riferimenti tangibili agli attori alcuni luoghi sono stati ricostruiti, come il Partenone.
Così anche se non si poteva vedere l’Idra nelle sue fattezze, gli attori avevano dei punti di attinenza in cui muoversi e reagire a ciò che non vedevano.
Rispetto alla regia dei primi due film di Harry Potter, in questa pellicola il regista non si è preoccupato dell’eccessiva aderenza al libro nella trasposizione cinematografica, questo perché voleva essere libero di esplorare la mitologia greca a suo modo.
Si è mantenuto integro lo spirito della storia, dei personaggi e del mondo che Riordan ha creato.
Columbus ha aggiunto la sequenza dell’Idra e ha aumentato l’età di Percy e dei suoi amici a diciassette anni, per aggiungervi situazioni un po’ diverse e giocose.
Una peculiarità della poetica del regista, che qui ritorna, è la delineazione del rapporto tra genitori e figli, e ciò che rende tale una famiglia. Il nucleo della vicenda è in effetti la volontà di Percy di salvare la madre, è questo il motore che dà vita alle varie situazioni. Molti sono i film di Columbus in cui la famiglia è il valore dominante, basta citare “Mamma, ho perso l’aereo” e “Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre”.
Gli attori scelti sono tutti azzeccati, Uma Thurman, nel ruolo di Medusa, colei che tramuta in pietra gli uomini che incontrano il suo sguardo, rende egregiamente la sua solitudine e la sua rabbia per essere destinata all’isolamento.
Una vena umoristica, inoltre, pervade il film attraverso la figura di Grover, con non pochi riferimenti ironici alla realtà odierna.
È un film ben costruito e ammaliante sia per gli effetti visivi, che per i personaggi e l’ambientazione.
Chris Columbus è riuscito a conferire un’atmosfera sospesa tra la realtà e il mito con sapienza e gusto.
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