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Scritto da Francesca Caruso   
lunedì 25 aprile 2011

Thor
Titolo originale: Thor
USA: 2011. Regia di: Kenneth Branagh Genere: Fantasy Durata: 130'
Interpreti: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Kat Dennings, Anthony Hopkins, Idris Elba, Stellan Skarsgård, Tom Hiddleston, Ray Stevenson, Rene Russo, Clark Gregg, Jaimie Alexander, Colm Feore, Stan Lee
Sito web ufficiale: www.thor.marvel.com
Sito web italiano: thor.marvel.com/intl/it
Nelle sale dal: 27/04/2011
Voto: 7,5
Trailer
Recensione di: Francesca Caruso
L'aggettivo ideale: Maestoso
Scarica il Pressbook del film
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ThorNel 1962 il duo formato da Stan Lee e Jack Kirby presenta “The Mighty Thor” (Il Mitico Thor) ai lettori della Marvel Comics, un nuovo eroe che avrebbe fatto parte della nutrita schiera degli eroi della Marvel.
Oggi lo straordinario Kenneth Branagh traspone il dio del tuono sul grande schermo, con un cast epico: Anthony Hopkins nelle vesti del dio Odino, Rene Russo in quelli della moglie, Natalie Portman è Jane, Chirs Hemsworth incarna Thor e Tom Hiddleston impersona Loki. Un grande regista e grandi attori per un film spettacolare, in cui tutti gli elementi sono stati messi in gioco con abilità.

Asgard è il regno celeste governato da Odino. Il re sta per consegnare la corona a suo figlio Thor, quando la cerimonia viene interrotta dall’irruzione nel palazzo reale di alcuni combattenti di Laufey, nemico di Asgard. Il giovane e ancora inesperto Thor cerca subito la vendetta, mettendo in pericolo il regno. Odino decide di spogliarlo dei suoi poteri e mandarlo in esilio sulla Terra, perché per fare il re ci vuole quella saggezza che il suo amato figlio ancora non possiede.
Sulla Terra Thor incontra l’astrofisica Jane Foster e la sua squadra, che si interessa subito a questo strano tipo - sia per le sue ricerche che sentimentalmente. Nel frattempo Loki, geloso del fratello, tesse le sue trame, cercando in tutti i modi di sottrargli il trono e inviando il Distruttore per ucciderlo.
Ciò che piace degli eroi della Marvel è il loro lato umano: sono perlopiù dei normali individui il cui corpo ha subito delle trasformazioni in seguito al morso di un ragno (Spiderman) o ad una tecnologia strabiliante (Iron Man).

Tutti hanno dei conflitti interiori, dei problemi come chiunque altro, nei quali ci si può identificare. Per ciò che riguarda Thor è un dio con dei poteri grandiosi, ma è anche una testa calda, presuntuoso e arrogante, impaziente di mostrare al padre il suo valore e agisce senza pensare alle conseguenze. La storia di “Thor” ruota agli universali conflitti familiari, Branagh mette al centro di tutto il rapporto filiale: sia Thor che Loki desiderano che il proprio padre sia orgoglioso di loro e li ami.
Loki, però, si sente sempre secondo al fratello e ne dà le colpe al padre, lasciando scaturire gelosia e odio.
È un dramma familiare, alla stregua delle bellissime storie shakespeariane raccontate dal regista finora, ma mostra anche la caduta di un uomo dal suo piedistallo. Thor comprende cosa sia l’umiltà e impara a preoccuparsi di chi lo circonda, solo dopo aver perso tutto e aver trovato qualcosa di più importante grazie a Jane e i suoi amici.
È anche una storia sul dare e ricevere rispetto: quello che Thor inizialmente non ha nei confronti del padre, quello che Loki dà al padre senza sentirsi ricambiato. Un rispetto che il protagonista imparerà ad avere per gli altri quando metterà da parte il suo orgoglio e il suo io.
Un lavoro molto accurato è stato fatto sul linguaggio, Branagh ha voluto mantenere un linguaggio alto, colto, che riflettesse la famiglia reale, ma che sprigionasse anche una sensazione di naturalezza, facendo in modo che fosse accessibile a tutti, come del resto ha fatto nei suoi lavori shakespeariani precedenti.
Il linguaggio adottato e l’uso che viene fatto della voce è parte di chi sia il personaggio, il modo in cui un personaggio parla e modula la voce dice già molto del personaggio stesso. Diviene una parte fondamentale del film, anche se si dà spesso per scontato, e Kenneth Branagh possiede una bravura non indifferente nel rendere questo elemento al meglio.

Per quanto riguarda la messa in scena dei tre regni presenti nel film: Midgard (la Terra), Asgard e Jotunheim, Branagh ha cercato uno stile diverso e comune a seconda degli aspetti messi in campo. Lo scenografo Bo Welch ha portato in vita questi mondi. Per realizzare Asgard e Jotunheim sono stati costruiti dei set imponenti (resi ancora più grandi grazie agli effetti visivi), tutti d’accordo sul fatto di creare architetture reali nelle quali gli attori si potessero muovere e interagire, come pure per il regista.
La fotografia di Haris Zambarloukos è stata altrettanto determinante nel creare le tre diverse atmosfere. Asgard è un luogo celestiale, che sprigiona luce, data dalle superfici riflettenti. La cromia predominante è il dorato, le panoramiche dall’alto danno la sensazione che galleggi nello spazio e i movimenti della macchina da presa conferiscono imponenza. Jotunheim è, invece, un luogo freddo e buio, privo di colori, inospitale e minaccioso.
Come luogo identificativo della Terra è stato scelto il New Messico perché “è lo stato degli spazi aperti, in cui si riscontrano una serie di echi, il luogo dove fin dagli anni ’50 si sono registrati avvistamenti ufo e le persone sono abituate ad osservare il cielo” - spiega Branagh.

Tra le tante sequenze girate in New Messico, quella in cui c’è il confronto tra Thor e il Distruttore richiama il duello classico tra i cowboys nei film western. Per la realizzazione di “Thor” Kenneth Branagh ha tratto ispirazione da tutte le fonti possibili, dai film western a “Metropolis”(1927) di Fritz Lang, a “2001: Odissea nello spazio” (1968) di Stanley Kubrick, e a molti altri, in quanto ha voluto “ottenere un universo guerriero variegato” afferma.
“Thor” è un film di ottima fattura, le tematiche affrontate sono quelle che il regista ama di più.
È un film epico, maestoso, visivamente potente, ricco d’azione, con un grande Anthony Hopkins, che con un solo sguardo riesce a esprimere lo stato d’animo di Odino. Per il regista questa è stata un’avventura del tutto nuova e sorprendente, non pensava mai di realizzare un film sui supereroi. Eppure non solo l’ha realizzato, ma è riuscito perfettamente a farlo rientrare nelle sue corde, lasciando la sua inconfondibile impronta.

 

Commenti  

 
+12 #1 alberto89 2011-04-29 00:59
All'inizio sono rimasto stupito della scelta di branagh come regista, ma poi ho pensato che sicuramente con le tematiche presenti, riscontrabili anche in opere di shakespeare, avrebbe avuto successo e ci è riuscito secondo me.
Non potevano scegliere regista e attori migliori. Complimenti a Chris Hemsworth e Tom Hiddlestone che hanno caratterizzato al meglio Thor e Loki, illustrando in maniera ottima i diversi caratteri (presuntuoso e arrogante Thor e intelligente e introverso Loki). Una lode la spendo anche per Hopkins che ha interpretato Odino come solo lui sa fare. L'ho visto in 3D ed è stato magnifico, specialmente nelle scene ambientate ad Asgard. Kenneth Branagh è stato grande, come tutti coloro che l'hanno realizzato.
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