X-Men - Le origini: Wolverine
Titolo originale: X-Men Origins: Wolverine
USA: 2009 Regia di: Gavin Hood Genere: Fantasy Durata: 120'
Interpreti: Hugh Jackman, Ryan Reynolds, Liev Schreiber, Dominic
Monaghan, Lynn Collins, Danny Huston, Daniel Henney, Taylor Kitsch
Sito web: www.x-menorigins.com
Nelle sale dal: 29/04/2009
Voto: 7
Trailer
Recensione di:
Samuele Pasquino
Dopo aver inconsapevolmente ucciso il padre e combattuto le guerre di un secolo, Logan (Hugh Jackman) viene inserito insieme al fratello Victor (Liev Schreiber) in una squadra speciale formata da mutanti, cui fa capo il colonnello Stryker (Danny Huston).
Tempo dopo, Logan lascia la squadra ma suo fratello continua a uccidere.
Stryker gli propone un esperimento, diventare indistruttibile grazie a una lega metallica innovativa in grado di rivestire la sua struttura ossea. In seguito alla brutale operazione, Logan scopre i loschi piani dello scienziato e si mette alla ricerca di Victor con il solo scopo di ucciderlo.
Come in ogni saga che si rispetti, risulta necessario un prequel che spieghi e approfondisca gli aspetti più misteriosi di un personaggio o di una determinata situazione. Di certo Wolverine di enigmi da svelare ne aveva e tanti, da questo presupposto nasce il racconto della sua vita fino all’incontro con il professor Xavier e i suoi allievi mutanti. Nelle origini di tale personaggio si cela un confronto diretto fra la sua natura e la volontà di integrarsi con il genere umano: Logan è inizialmente accompagnato dal fratello Victor, che costituisce in breve il suo alter ego animale e selvaggio, in un viaggio attraverso il tempo e le sue violenze.
Nella sequenza incipit troviamo i due a combattere le guerre mondiali, poi il Vietnam e infine nel variegato gruppo di Stryker. Al timone di quest’avventura pilota c’è Gavin Hood, che dopo Singer e Ratner si cimenta in un fantastico tripudio di morale ed effetti speciali, trovando un’amalgama discreta. Peccato che non si respiri l’atmosfera fantastica dei primi tre X Men, sia perchè i personaggi in scena sono relativamente pochi, sia per il fatto che la fotografia non aderisce perfettamente al contesto e al motivo principale. L’azione reca ritmi alti, sicuramente notevole, con sprazzi di pirotecnico virtuosismo scenico, ma si sa, un film non è solo tecnica.
Sul piano della spiegazione puramente concettuale, la soluzione non è delle più convincenti, la formula che concilia le straordinarie capacità dei mutanti con la loro moralità non attecchisce completamente.
Le scenografie tecnologiche prevedono anche dei campi lunghi che danno libertà alla manovra di Logan, in contrapposizione agli ambienti chiusi e angusti dei laboratori di Stryker, uno scienziato inebriato dal potere intenzionato a spingersi ben oltre i limiti della natura umana.
Tra piccoli saggi di vita e scrupoli doverosi, si giunge ad un finale spettacolare dove la creatività trova piena realizzazione.
L’idea risulta buona, così come il film nella sua essenza strutturale e fantastica.
|