X-Men - Le origini: Wolverine
Titolo originale: X-Men Origins: Wolverine
USA: 2009 Regia di: Gavin Hood Genere: Fantasy Durata: 120'
Interpreti: Hugh Jackman, Ryan Reynolds, Liev Schreiber, Dominic
Monaghan, Lynn Collins, Danny Huston, Daniel Henney, Taylor Kitsch
Sito web: www.x-menorigins.com
Nelle sale dal: 29/04/2009
Voto: 6,5
Trailer
Recensione di: Riccardo Balzano
Assassinato a causa di un malinteso il padre, il piccolo Wolverine e il fratello Victor scappano di casa. Dopo aver combattuto in Normandia e condannati a morte invano per cattiva condotta, sono arruolati da Stryker in un gruppo di militari mutanti in cerca di una misteriosa pietra in Africa.
Ma abbandonati i compagni a causa della loro efferatezza, l'eroe si rifugia in Canada per sei anni dove, oltre a un lavoro (come taglialegna) trova anche l'amore. Skryter è però alla sua ricerca per chiedere il suo aiuto nella cattura del fratello, ormai incontrollabile.
Victor è già nelle vicinanze e non esita ad uccidere la compagna per richiamare la sua attenzione. Wolverine allora si sottopone a un esperimento che ha come fine la conversione delle sue ossa in acciaio ma si scopre vittima di un complotto.
Il sudafricano Gavin Hood ( regista di "Tsotsi", premiato con l'Oscar nel 2005) non si sforza nella ricerca di innovazione in un sottogenere ormai affermatosi come quello fumettistico, pur non farneticando nella ricerca ossessiva di suggestioni visive e mantenendo un regia accorta e pulita. "Wolverine" dunque tira fuori gli artigli ma le sue acrobezie esprimono un senso dello spettacolare ormai perso e reciclato: al di là infatti degli effetti speciali e qualche (poche) sequenze interessanti il film si avvinghia a troppi colpi di scena accatastati nell' ultima mezz'ora, agendo a buon ritmo ma limitandosi ad un intrattenimento che ormai non soddisfa più nessuno.
Nemmeno la latente trama dei contenuti riesce a farsi individuare sepolta dalle attrazioni del digitale, con la stancante e pigra riproposta dell'eroe in conflitto tra bene e male, tra amore ed odio, tra umanità e ferinità con tanto di donna amata che si improvvisa "pedagoga". Ma può anche darsi che sia lo spettatore ad essere abituato male e al meglio. Hood pecca inoltre di poca abilità nel maneggiare i comprimari come Ryan Reynolds (Wade) e il veterano di "LOST" Dominic Monaghan (Beak) e ricerca il baricentro del film esclusivamente nelle spericolate azioni di un Hugh Jackman che si conferma attore versatile e da tenere costantemente sott'occhio.
Chi ha amato il personaggio di Wolverine non esiti ad entrare in sala con il solo consiglio d'intrattenersi fino a metà dei titoli di coda, tutti gli altri possono anche dirigersi nelle altre sale.
I primi due episodi della saga diretti da Bryan Singer restano senza dubbio i migliori.
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