11-11-11
Titolo originale: 11-11-11
USA: 2011. Regia di: Darren Lynn Bousman Genere: Horror Durata:90'
Interpreti: Timothy Gibbs, Michael Landes, Wendy Glenn, Denis Rafter, Lluís Soler, Ángela Rosal, Brendan Price, Salomé Jimenez, Benjamin Cook, Montse Alcoverro, Jesus Cuenca, Alejandro Gil, J. LaRose, Patrizia Medrano, Pau Tural Horror
Sito web ufficiale: www.11-11-11themovie.com
Sito web italiano:
Nelle sale dal: Inedito in dvd
Voto: 5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Abituale
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Cinema sconfitto nonostante le premesse accattivanti,quello di "11-11-11",del regista Darren Lynn Bousman ("Saw II,III,IV" , "Repo,The Genetic Opera","Mother's Day") è lo spreco del potenziale intrigante perduto per strada raffazzonando pulviscolo di spettacolo e nebbia per gli schermi.
Cambiando il registro della paura,il regista carnale di "Saw" concentra un'attenzione svogliata sul più lungo polidromo con il n° 1,una data simmetrica,leggibile specularmente e pretesto per l'ennesima collocazione nell'immaginario popolare di una composizione numerica e del largo catalogo dei suoi significati che spaziano dall'occultismo alla cabala,dal contatto col soprannaturale al Risveglio, dall'eterna danza tra Bene e Male alla comunione con realtà ultraterrene.
Joseph Crone (Timothy Gibbs),scrittore di successo,è perseguitato dal ricordo della morte della moglie e del figlio,vittime di un incendio.
L'incubo ossessiona l'uomo e continue visioni lo tormentano nei sogni,facendogli rivivere il dramma in continui flashback.
L'angosciante senso di rimorso per essere l'unico sopravvissuto si unisce all'ossessione per le continue visioni di una combinazione numerica,11-11-11,che l'uomo incontra in ogni luogo e occasione.
Un giorno Joseph riceve una telefonata dal fratello Samuel (Michael Landes),ministro di una setta cristiana a Barcellona,che lo avverte che il padre (Denis Rafter) è in punto di morte.
Joseph vola a Barcellona,nella casa dove era cresciuto in una famiglia e con una fede mai realmente amate.
Nonostante i tentativi di Samuel di riportare il fratello alla fede,l'uomo precipita sempre più nel proprio dolore e nell'ossessione per una data che rischia di condurlo alla follia.
Con l'avvicinarsi del giorno,Joseph avverte sempre più di frequente la presenza di esseri demoniaci nei pressi della casa.
Terrorizzato ma determinato a capire il significato della data,lo scrittore continua le sue ricerche e scoprirà cosa si nascondeva dietro le sue visioni e i suoi incubi.
"11-11-11" non è fertile indotto del cinema oscuro e non si fa spettacolo che fruga negli inconsci per toccare i nervi dell'ignoto,sondando arcane paure scosse dagli echi di profezie e presagi.
Sono infiniti i titoli che svuotano le stanze dell'inferno e gli alti cieli di Dio,per chiamare angeli e demoni,mezzi purificatori e altari di vendetta,entità sorprendenti ed equivoche che il cinema chiama come veicoli dell'inquietudine e morte e dotate del linguaggio fantasioso di una religione distorta ("Gabriel","Legion","Vi presento Joe Black").
In "11-11-11" follia e fede agitano un confuso intruglio di banalità inconsistenti,adducendo a pretesto la ghiotta esca di rivelazioni ultraterrene incollate su uno sdrucito tessuto di imbarazzanti scontatezze.
Giro infinito fra i luoghi comuni dell'anima tormentata di un protagonista imploso nei propri dolori,il film fa tabula rasa di ogni emozione,annullate negli stereotipi consumati ad libitum nei mille capitoli del cinema di genere.
Il monologo interiore di Joseph sull'esistenza di un Essere Divino che lui rinnega con forza,perchè ritiene responsabile di una crudeltà perpetrata verso la sua famiglia,è il lamento tedioso che accompagna tutto un lungo racconto che non penetra e non esplora angoli di un personaggio che rimane estraneo e fastidioso dall'incipit all'epilogo.
La sua ricerca - difficilmente si comprende se è anche interiore - sul significato di un presunto intervento da parte di un Artefice del Destino,reo di indifferenza,è un quadro confuso di sensi di colpa ("...prego un Dio che non esiste di farmi investire da un'auto e quando succede ne esco illeso e senza un graffio"),sconforto ("...nessuna divinità potrebbe essere responsabile di questo dolore..."),fratture famigliari (il controverso rapporto con un padre che gli compare come uno spettro dietro ogni angolo),conflitto fideistico con il fratello che lo esorta a ritrovare Dio,ma ogni potenziale fermento si assopisce su una dialettica logorroica e irritante ostinatamente trascinata fino alla fine.
Angeli e demoni e chi potesse essere nel mezzo,gli intermedi,viventi a metà fra il nostro mondo e il loro,porte aperte in date profetizzate su mondi diversi,sacrifici,serpenti distruttori,nascita e fine,compongono lo scenario delirante dell'ennesimo prodotto della farneticazione,dove rivelazione fasulla e sgangherata,escatologia posticcia e religione distorta compongono il desolante quadro dello spettacolo da baraccone e del deprimente cinema della nullità.
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