Boogeyman 2
Titolo originale: Boogeyman 2
USA: 2007. Regia di: Jeff Betancourt Genere: Horror Durata: 93'
Interpreti: Danielle Savre, Mattew Cohen, David Gallagher, Tobin Bell
Sito web: www.sonypictures.com/homevideo/boogeyman2/index.html
Nelle sale dal: 04/07/2008
Voto: 6
Recensione di: Luna Saracino
Quante volte, da bambini, abbiamo chiesto ai nostri genitori di lasciare la luce accesa in corridoio prima di andare a dormire? Quante volte, durante la notte, se ci cadeva un pupazzo non volevamo andare a raccoglierlo per paura di trovare sotto il letto qualcosa o qualcuno che ci facesse paura?
Qualcuno come l'uomo nero, per esempio.
Nel 2005 Stephen Kay decise di portare per la prima volta dopo tanti anni la storia di boogeyman, l'uomo nero che si aggira nelle camerette dei bambini per rapirne i più cattivi, quelli, cioè, che non vogliono dormire... Il film ha avuto un buon successo al botteghino negli Usa (un po' meno in Italia N.d.R.), ma nonostante ciò la critica fu alquanto feroce: ottime tematiche, ma mal sviluppate e banalizzate fino all'ultima scena del film.
Uscirà il 4 Luglio nelle sale italiane Boogeyman 2, il sequel dello (s)fortunato episodio diretto da Kay, che vedrà questa volta dietro la macchina da presa l'esordiente Jeff Betancourt, intento a dirigere uno staff di grandissimi attori come Tobin Bell (l'inquietante Jigsaw, l'enigmista di Saw, la saga fenomeno di questi ultimi anni).
La trama, anche in questo caso, prende spunto da elementi molto interessanti: è la storia di Laura ed Henry Porter, due fratellini di 8 e 11 anni, che assistono all'uccisione dei loro genitori per mano di un uomo vestito di nero. La loro paura incondizionata per boogeyman li porta a pensare che il responsabile di quella carneficina sia proprio lui, l'uomo nero.
Ma come credere a una storia del genere? Come dar credito alle paure infantili di due bambini ancora sotto shock per l'accaduto? A distanza di 10 anni i due ragazzini, ormai cresciuti, continuano a combattere contro i fantasmi del passato, ahimè, quanto mai presenti nella loro vita attuale. E se Laura dimostra di essere più forte (nonostante la sua giovane età) e di aver superato (o sarebbe meglio dire “sorvolato”?) il problema, suo fratello Henry decide di seguire un programma di cura presso una clinica specializzata nell'analisi di individui affetti da patologie estreme.
Uscito dalla clinica, parte per San Francisco, alla ricerca di un lavoro e della sua tanto agognata indipendenza. Laura non ha altra scelta: dovrà prendere il posto di suo fratello, perchè le sue paure sono tutt'altro che svanite. I fantasmi del passato continuano a tormentarla e la permanenza in clinica potrebbe rivelarsi la soluzione migliore.
Ma l'incubo è praticamente dietro l'angolo: all'interno dell'ospedale si aggira una strana presenza, che dissemina terrore e morte all'interno del padiglione principale: e se fosse proprio lui, l'uomo nero? E se fosse davvero tornato a tormentarla?
Pur trattandosi di una storia interessante, scorrevole e a tratti inquietante, qualcosa nella pellicola di Betancourt non ha funzionato alla perfezione. (De)merito del cast, probabilmente, non sempre all'altezza della situazione e delle soluzioni stilistiche attuate dallo stesso regista, spesso in bilico tra l'assurdità e i clichè dei film horror di tradizione (le porte si aprivano da sole, le luci facevano altrettanto...).
Un Tobin Bell nei panni dello psichiatra burbero ed inquietante ha, però, rappresentato un punto di svolta dell'intero racconto: chi non avrebbe paura di un personaggio simile, rappresentato, poi, da un attore così misterioso e magnetico come Bell?
Notevoli gli effetti visivi e sonori, curati (c'è da ammetterlo) fin nei minimi dettagli: chiunque avesse avuto delle paure infantili nel film le avrebbe ritrovate tutte. Peccato, però, che il labile confine tra reale e surreale fosse troppo evidente, rendendo cioè difficile la totale immedesimazione nei protagonisti.
Ma Betancourt è un esordiente: e agli esordienti, si sa, si può perdonare tutto... o quasi.
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