Brotherhood of Blood
Titolo originale: Brotherhood of Blood
USA: 2007 Regia di: Michael Roesch, Peter Scheerer Genere: Horror Durata: 90'
Interpreti: Ken Foree, Sid Haig, Victoria Pratt, Jason Connery, William Snow, Wes Ramsey, Jeremy James Kissner, Rachel Grant
Sito web:
Nelle sale dal: In dvd inedito
Voto: 4,5
Trailer
Recensione di: Dario Carta
L'aggettivo ideale: Sbiadito
Carrie Rieger (Victoria Pratt-"House Of The Dead 2"),cacciatrice di vampiri,è tenuta prigioniera dal potente vampiro Pashek (Sid Haig),che spiega alla donna come,dopo tanti anni,il terribile demone Vlad Kossei stia tornando,sotto forma di uno sconosciuto,per sottomettere ogni realtà vivente,portando con sè morte e distruzione.
Pashek aveva affrontato questo essere malvagio ottocento anni prima,lo aveva sconfitto,ma ora ne teme il ritorno,come potenza maligna in grado di annullare tutto ciò che avvicina.
Chi aspira a visioni truculenti di orride creature ed immagini ad alto quoziente gore,con vittime straziate da vampiri assetati di vite umane,si guardi dall'accendere il lettore per questo film.
"Brotherhood of Blood" è una storia di vampiri sui generis,che coinvolge più l'aspetto cerebrale,che visivo. Di fatto,salvo poche sparute immagini,nessuna violenza viene mostrata e la narrazione scorre meditabonda in una serie di anacoluti scenici nella forma di un reiterato altalenarsi temporale,indietro ed avanti nel tempo,a partire di titoli di testa fino al prevedibile epilogo del film.
Flashback e forward come fil rouge,con il compito di spezzare il costrutto praticamente inesistente di una intorpidita storiella di vampiri ed artificiose banalità fanta-psicologiche.
La narrazione è farraginosa e contorta,faticosa ed avara a concedere spazio dove i personaggi possano ricavarsi un profilo caratteriale ed il risultato è che alla fine del film lo spettatore si trova nella condizione di chi ha seguito più una storia disanimata,che una vicenda popolata da protagonisti.
La Pratt è praticamente presente in ogni scena,ma la sua figura di eroina senza paura viene travolta dal vortice di insignificanti sequenze sulle quali il suo personaggio non fa presa e fluttua incosistente senza riuscire ad imporsi.
I veterani dell'horror Ken Foree ("Zombi") e Sid Haig ("La casa dai 1000 corpi","L'uomo che fuggì dal futuro"),tornati insieme dopo "La casa del diavolo",si affannano per offrire una felice recitazione e forse qualche effetto lo sortiscono,non fosse per la grottesca protesi che sono costretti a tenersi in bocca,con la conseguente ovvietà di un risultato esilarante.
La trama è praticamente inesistente e si snoda in immagini prive del minimo senso di ironia,con la storia che si svuota di ogni tipo di attrazione.
La fratellanza stretta fra i vampiri e gli uomini,coalizzati per sconfiggere il potente demone Vlad Kossei,è uno sbiadito ricorso alla dimensione mitologica,che non apporta alcuna pregnanza evaporando in una nullità concettuale al limite del ridicolo.
Poco da vedere e nulla da ricordare,in questa confusione di immagini disarticolate e mal assortite,innervate da un doppiaggio da fiction televisiva cui un audio 5.1 non reca alcun tipo di miglioria.
Peccato per il cast di tutto rispetto,meritevole di migliore considerazione e di una sceneggiatura (Michael Roesch e Peter Scheerer) di maggior pregio,nonostante gli autori abbiano avuto l'intuito di redarre uno script che ha portato questa claustrofobica pellicola sugli scaffali della nuova Ghosthouse Underground di Sam Raimi.
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